Hunter Killer (2018) Caccia negli abissi

Avanti, soldato Marsh. No, dove vai? Intendevo soldato Donovan Marsh, è il tuo nome, no? Noi della Millennium Films ti diamo mandato di smettere di fare filmetti inutili e di immolarti in una missione superiore: fare un film piccolo ma che sembri grande, e che soprattutto trasudi anni Ottanta da ogni inquadratura. Sei pronto, soldato?

Signorsì, signore.

Ottimo. Qual è il più grande tema che ha infiammato gli anni Ottanta?

Le chiappe di Tinì Cansino, signore.

Perfetto: facci un film.

L’hanno già fatto, signore: si chiama “Arabella, l’angelo nero”.

Maledizione, ci hanno battuto sul tempo, dobbiamo pensare più in fretta. Qual è il secondo tema più esplosivo degli anni Ottanta?

L’esaltazione dei russi come potenza avversaria così da giustificare milioni di dollari pubblici regalati alle potenti lobby militari.

Naaaa, ormai chi ci crede più a ’ste buffonate? Ci fosse ancora la buon’anima di Reagan che parlava di scudo stellare: quello sì che era una miniera d’oro per il cinema.

Signore, Trump ha appena annunciato di voler fare lo scudo stellare.

Perfetto, allora vai col pericolo rosso. L’ordine però è tassativo: deve gridare anni Ottanta.

Sissignore. Per andare sul sicuro introduciamo il protagonista mostrandolo che va a caccia con l’arco di Rambo (1982) e vestito come l’Arciere di ghiaccio (1987) ma poi vede Bambi (1942 ma rilanciato negli anni Ottanta grazie all’home video) e decide di non colpire, come il Cacciatore di Cimino (1978 ma altro grande mito anni Ottanta).

Ora non esagerare, soldato: così sembra un coglione che si è fatto centinaia di chilometri per andare a caccia senza sparare agli animali. Rischiamo che gli spettatori lo prendano a pernacchie.

Sì, signore, se fossimo negli anni Ottanta. Siamo invece nel 2018, la gente va al cinema a bocca aperta e ingoia tutto.

Va bene, ma ci voglio qualche attore che fosse vivo negli anni Ottanta: scongelate un clone di Gary Oldman dal magazzino.

Li abbiamo finiti, signore. Ogni clone durava solo cento film, mentre ogni anno ne escono duecento con Oldman nel cast. Però abbiamo ancora i baffi che indossava in “Batman Begins”, possiamo clonarne uno nuovo da quello.

Permesso accordato. La gente crede sia ancora un essere umano normale, state attenti a come lo fate muovere.

Clone 1.250 di Oldman pronto all’azione

E poi srotolate dalla bandiera americana quel beota di Gerard Butler, che a forza di fare il Rambo dei poveri gli si è storta la bocca.

America: fuck yeah!

Sissignore. Di cosa parlerà il film?

Ho detto che deve grondare anni Ottanta da ogni scena: a chi importa la trama? Mettici i russi che parlano russoski, i soldati che fanno battutacce sulle sorelle dei commilitoni, grida America fuck yeah ogni tre secondi e il resto viene da solo.

Così mi sono immaginato l’investitura ricevuta dal tizio che ha diretto questo Hunter Killer, uscito in Gran Bretagna il 19 ottobre 2018 e portato in Italia l’8 novembre successivo (fonte: ComingSoon.it) da Eagle Pictures, con il sottotitolo Caccia negli abissi.

Almeno i trailer hanno il titolo in italiano!

Fa freddino, nel Mare di Barents, così quando il sottomarino USS Tampa Bay, all’inseguimento di un sottomarino russo, viene colpito e rimane incastrato lì, bisogna sbrigarsi per andarlo a salvare. E serve l’uomo migliore: visto che non c’è, accontentiamoci del capitano Joe Glass (Gerard Butler), che è stato così tanto in mare da bla bla bla e stupidate varie per farci capire che è uno bravo.

Qui Radio-Butler, musica per sognare e per gridare ordini con la bocca storta

Ha il benestare di Gary Oldman a fare robe e bombardare nazioni, o qualcosa del genere: gli ordini non sono chiari, forse doveva semplicemente portare il caffè a Oldman e invece, capendo male, Glass prende un sottomarino e va a rischiare la terza guerra mondiale. «Ho detto “Lavazza”, Joe, non “La guerra”…»

Oldman ormai non si ricorda più su quale set si trovi, nei suoi venti film girati al giorno

Visto che qui si tira al risparmio e tutta la vicenda si svolge con Gerard Butler che grida ordini in una stanza – in pieno Asylum Style – per cercare di salvare la faccia parte la missione di una squadra speciale che, lanciandosi in aria e impegnandosi in scene d’azione particolarmente fastidiose, cerca di rompere un po’ la monotonia. Qualcosa in effetti rompe, ma non è la monotonia.

Un film d’azione? No! Questa è…

SPARTAAAAAA…

AAAAaaaaaaaaa……

Il succo è che il presidente russo (Alexander Diachenko) è stato rapito e ora generali impazziti vogliono giocare a fare la guerra come i guerrieri della notte di Hill: mentre la squadra da terra argina il pericolo, nel sottomarino Butler convince il capitano russo Andropov (che ovviamente è interpretato dal non-russo Michael Nyqvist) ad aiutare i bravi e buoni americani a non far scoppiare la guerra. Perché si sa che dove c’è pace, lì troverete America fuck yeah!

Vi scateno una pace che neanche vi sognate!

Al di là del fatto se veramente il film sia ispirato al romanzo Firing Point (2012) di Don Keith e George Wallace (inedito in Italia), il prodotto è palesemente un mix di stili che denota la forte crisi del genere.

Uno dei rari momenti in cui Butler non grida con la bocca storta

Non è certo il primo warmovie-action per la Millennium, che anzi è diventata famosa per ottimi piccoli prodotti ghiottissimi come U.S. Seals II (2001) e Special Forces (2003), che però hanno il vantaggio di essere diretti dal geniale Isaac Florentine. Quando non c’è lui, ci sono degni compari come Yossi Wein e soprattutto alla sceneggiatura c’è sempre Danny Lerner.
Tutti grandi nomi di piccoli filmacci di genere – come la saga Operation Delta Force – accomunati da una trama sommaria, un paio di attori noti e il resto caratteristi, tanta azione di grana grossa e America fuck yeah!

Stappa un cecchino, che fa la seratina frizzantina!

Poi però la casa ha alzato l’asticella con Olympus Has Fallen (2013) e quel che peggio ora arriva la concorrenza della Cina: arrivano anche in Italia prodotti come Operation Red Sea (2018), che sono in tutto e per tutto “porno war” dalle trame deliranti e recitati con il deretano, ma dalla qualità tecnica altissima che la Millennium non può permettersi.

Ma pure qua so’ arrivati i cinesi? Ma non facevate solo film di menare?

Così la povera casa vorrebbe provare a fare la concorrenza ai cinesi con film un po’ più ambiziosi, che addirittura abbiano una trama… ma è allergica alle sceneggiature e il risultato è questo Hunter Killer: troppo “di classe” per essere quel rozzo divertimento che ha reso grande la casa, troppo pezzente per essere un film di alto livello.

Vai coi botti, che facciamo cassa!

Butler fa le sue solite boccacce (tanto non sa fare altro) e l’impegno di tutto il cast nello scimmiottare i filmacci della Millennium c’è ma non è sufficiente. L’ambizione da “filmone” rende il prodotto non onesto e l’assenza di una sceneggiatura che non sia solo la somma di ordini gridati a casaccio penalizza tutto: o fai un filmaccio di America fuck yeah! dove sparano alle teste di stracci o fai un filmone con una vera trama e soprattutto una vera sceneggiatura: questo è Caccia ad Ottobre Rosso interpretato con rutti e peti, quindi mi sento di dire che abbiamo un altro grande titolo da far finta non sia mai uscito in Italia…

L.

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19 risposte a Hunter Killer (2018) Caccia negli abissi

  1. Austin Dove ha detto:

    una curiosità: è serie a o b sto film?

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  2. Zio Portillo ha detto:

    Tralascio la porcata di film e mi concentro sull’ultimo paragrafo del post: possibile che non ci sia più il coraggio di produrre un sano film action? c@zzo, fino a pochi anni ne uscivano 10 al mese e adesso se la fanno nelle mutande a farne uno all’anno? Hai il grano a sufficienza per grosse produzioni con nomi di richiamo (Oldman e Butler non sono come gli Udo Kier e i Joe Lara di quel Z-film della settimana scorsa!), botti a più non posso e qualche scena mozzafiato (tipo il lancio dei marines col paracadute).

    Perché devi per forza buttarci una trama fantapolitica se non sei in grado manco di dare un senso logico alle scene? Se in cucina hai del pomodoro, del basilico, del parmigiano e degli spaghetti non provi a fare una “lasagna scomposta” come farebbe uno chef stellato. Siccome non lo sei e se ci provi ne esce una cosa schifosa, fai dei gustosi spaghetti al pomodoro: banali, ma buoni da matti!
    Cos’è? Fare film action con una trama banale ma zeppi di spari, botti, esplosioni e gente ammazzata (pure senza sangue può va bene) è da sfigati? Ci hanno campato produttori per anni co sta cosa, improvvisamente è un genere da fare più? Boh… Qualcuno mi spieghi sta cosa per cortesia.

    Solo le minuscole casupole che girano in Est Europa e hanno Seagal come punta di diamante hanno il coraggio di fare certi film. Dategli il grano delle major e vediamo cosa tirano fuori.

    P.S.: “Team America” è un fottuto e sottovalutato capolavoro!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Come darti torto? Probabilmente la Millennium Films dopo anni di onesti e ghiottissimi film “porno war” (per non parlare degli splendidi prodotti marziali) ha pensato di provare a salire di livello, con co-produzioni che hanno visto sfornare film non certo memorabili come “Attacco al potere” ma che fingono di essere di alto livello, perché hanno esplosioni e città rifatte al computer. Quello che mi chiedo è: gli appassionati di action, che sono gli unici che ti comprano i prodotti, apprezzano davvero le città rifatte al computer al posto di divertente ma semplice azione?

      Come uno scemo non li ho conservati, ma anni fa ho potuto vedere addirittura in italiano un paio di titoli della saga “Operation Delta Force”, prodotti di bassissimo livello ma pieni di azione divertente: niente fantapolitica, c’è da salvaer un ostaggio, c’è da ammazzare un terrorista, via a sparare e poi vediamo chi rimane in piedi. Per questo li chiamo “porno war”, sono prodotti che vanno subito al sodo senza perdersi in chiacchiere.
      Certo, non faranno il botto di pubblico, ma non è che i filmoni al cinema alzino chissà che cifre: l’unico modo per guadagnare al cinema è spendere milioni di dollari in titaniche campagne pubblicitarie, e la Millennium non pubblicizza i suoi film neanche sotto tortura…

      Purtroppo di action ne continuano a fare ma sono ormai talmente invisibili ad occhio nudo che è difficile beccarne. E’ da poco uscito in home video la solita truffa con Bruce Willis in copertina, cioè un film senza di lui che promette azione ed in effetti ha un paio di buone scene action, ma è una poveracciata con bravi attori.
      I filmacci bulgari e romeni hanno pessime scene d’azione ma almeno ne fanno tanti, quindi almeno loro un pubblico probabilmente ce l’hanno, al posto di prodotti più blasonati che però escono di nascosto e scompaiono giustamente nel nulla.

      Per finire, il problema è sempre il genere. Il crollo dei lettori e degli spettatori ha spazzato via i prodotti di genere, quindi a meno che non sia un filmone spinto da una campagna pubblicitaria di dimensioni epiche è solo tempo perso: il cinema vuole i ragazzini e storie per ragazzini, altrimenti è rigetto totale. E non è solo perché è un’occasione per portare la famiglia al cinema, è perché i genitori sono più bambini dei figli…

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  3. Cassidy ha detto:

    Basta! Basta! Chiudete l’Internet! Tra i cloni di Gary Oldman e la citazione a quel capolavoro di “Team America” hai vinto tutto! 😀 Ho visto il film durante le vacanze di Natale, ne dovrei scrivere da allora ma è talmente brutto che non ne ho mai voglia, felicissimo che lo abbia fatto tu così bene, perché tanto non avrei potuto fare meglio nemmeno provandoci, con Tinì Cansino sono scoppiato a ridere! 😉 Cheers

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  4. Conte Gracula ha detto:

    La tua ricostruzione della produzione del film sembra più interessante del film stesso ^^

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Speravo in una caciaronata godereccia…tuttavia, già la definizione “Caccia ad Ottobre Rosso interpretato con rutti e peti” giustifica essa stessa l’esistenza del film 🙂 🙂 🙂

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  6. Sven ha detto:

    Ma non erano quelle di Nadia Cassini le chiappe migliori degli anni ottanta?

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  7. Giuseppe ha detto:

    Pre-produzione plausibilissima… e poi, quel “Vi scateno una pace che neanche vi sognate!” 😀 😀
    Piuttosto mi riguardo Team America, che mi sa che al cambio con questo Hunter Killer ho soltanto da guadagnarci 😉

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