Double Edge (1986) guest post

Torna Lorenzo, il ninja del Zinefilo che anche in missione sotto copertura ci invia recensioni di filmacci d’annata!

Dopo Cobra (1986) e Facile preda (1995), ecco un terzo film ispirato alla stessa storia originale: saprà Kristoff recitare meglio di Stallone e Baldwin???


Un film che fa male due volte!

Durante questa missione ninja, i momenti di svago sono pochi. Qualche film, ogni tanto. Purtroppo l’offerta è quella che è. Non è come da voi, che avete centinaia di canali televisivi e diavolerie come Netflix o Prime Video. Qui ci si arrangia come si può, e per puro caso mi sono imbattuto in Double Edge, film di cui ignoravo l’esistenza. La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stata la locandina, uguale a quella di Cobra (1986) ma con Romano “Ron” Kristoff al posto di Sylvester Stallone. Poi la presenza quasi al completo della Combriccola del Kristoff (che è tutta gente a posto): il regista Teddy Page, con l’ennesimo pseudonimo (John Lloyd), e alcuni dei soliti gregari, come Jim Gaines e Ken Watanabe (quello farlocco).

[Non ho trovato uno straccio di prova che questo film sia mai uscito in Italia, e il dubbio di Lorenzo sulla data è più che fondato: IMDb dice che questo film è stato distribuito in Germania già nel gennaio 1985, malgrado il copyright nella pellicola riporti 1986 e malgrado ci siano più che palesi riferimenti al film “Cobra” di Stallone, girato nell’ottobre 1985 (come ci rivela l’American Film Institute). Molto più facile che quell’informazione di IMDb, inserita da qualche solerte fan tedesco, sia errata. Nota etrusca.]

Mark Quinn (Romano Kristoff) è un poliziotto tamarro come solo negli anni ’80. Vestito come Cobra, non toglie gli occhiali da sole nemmeno di notte. Ancora infante ha assistito all’uccisione dei propri genitori da parte di una gang di mafiosi, e adesso non fa sconti a nessuno.
Un’accozzaglia di teppisti ha preso d’assalto il minimarket di un benzinaio, sparando ai clienti e molestando le donne: per risolvere la situazione, più zarro che mai, arriva Mark Quinn. Prima ricorda ai mascalzoni che «hanno il diritto di rimanere in silenzio», poi li fa saltare in aria assieme al minimarket e al distributore. Suona familiare? In questi pochi minuti, tra violenza gratuita e citazioni di Marion Cobretti (ma anche Harry Callaghan), si raggiungono vette altissime per gli amanti del genere.

Che gran faccia da Stallone

Tuttavia, come spesso accade, il poliziotto dai metodi spicci viene strigliato dal superiore: «chi pensi di essere, giudice, giuria e boia?» Pure questa l’ho già sentita ma non ricordo dove. Il personaggio del capo della polizia è assolutamente sopra le righe: prende a pugni la scrivania, lancia il cappello per terra, si fa saltare le coronarie mentre sgrida l’impassibile Ron che, dietro ai suoi occhiali da sole, sta già pensando a come freddare il prossimo briccone.

Che gran faccia da Kristoff

Sì, perché questo è solo il primo di una serie di omicidi che sconvolgono la città. Ma per Ron Kristoff sarebbe troppo banale limitarsi alla parte di surrogato di Cobra: infatti ha un’identità segreta e nel bel mezzo dell’azione sparisce, si veste da ninja, ritorna e fa fuori i malfattori. Dopodiché, come firma, lascia sui cadaveri un oggetto simile ad una moneta antica, procurando un’ulteriore crisi isterica al capo della polizia, incapace di identificare il misterioso giustiziere. Giustiziere che è anche un novello Robin Hood: il danaro sottratto a papponi e manigoldi viene elargito ai parenti delle vittime.

Prima c’era Cobra, e mo’ c’è un ninja

Non passa troppo tempo prima che il losco Jack Maraccio, boss mafioso che gestisce il malaffare in città, infastidito dalla situazione, decida far fuori sia Mark Quinn sia il ninja, non sapendo che si tratta della stessa persona. Grazie all’aiuto del capo della polizia, che si rivela essere un traditore, Quinn viene narcotizzato e catturato. Invece di ammazzarlo, come sarebbe logico fare, gli viene iniettata una quantità tale di droga che, secondo gli scagnozzi di Maraccio (due sfigati chiamati Tony e Giorgio), ucciderebbe pure un cavallo. Naturalmente nessuno si assicura che il prigioniero muoia, e Mark Quinn, grazie alla disciplina ninja, riesce a smaltire in una sola notte l’overdose come se fosse una banale sbornia.

Kristoff c’ha i poteri ninja nelle dita!

Liberatosi, è l’ora della vendetta: Maraccio ormai ha capito che tira una brutta aria, e si è barricato nella sua villa protetto da un gruppo di militari, che vengono eliminati senza troppe difficoltà da Mark Quinn in versione ninja.

E ti pareva che non c’era pure Ken Watanabe?

Siamo alla resa dei conti, e Maraccio si rivela essere il mafioso che uccise i genitori di Quinn. Terrorizzato, fugge nel bosco e comincia ad implorare di aver salva la vita: «Ninjàaaah!», «Ninjàaaaaaahhhh!»… ma più grida, più viene bersagliato da ogni tipo di arma. Dovrebbe essere una scena drammatica, ma è tutto così deliziosamente deteriore. «Ninjàaaaaaaaaahhhhh!!!» grida l’ormai moribondo Maraccio, infilzato dalla solita trappola coi paletti di legno.
Invece di infierire sull’inerme boss, il nobile ninja pianta la spada nel terreno, offrendo al nemico la possibilità di una morte onorevole grazie al suicidio. E mentre vediamo Quinn allontanarsi, un urlo sguaiato in lontananza ci suggerisce che Maraccio abbia ottemperato.

Kristoff cavalca verso il tramonto

Questo ennesimo film marchiato Silver Star, pur rientrando nei livelli qualitativi standard della casa di produzione filippina (cioè bassissimi), offre un bizzarro ed inedito miscuglio di Cobra, Batman e azione ninja. Conosciuto anche col titolo Ninja Force 2.

Lorenzo


P.S.
Ringrazio Lorenzo della disponibilità e rimaniamo in attesa di sempre nuove recensioni.

L.
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19 risposte a Double Edge (1986) guest post

  1. Giona ha detto:

    Il vero Ken Watanabe e’ questo, interpretazione magistrale nel ragazzo dal kimono d’oro, quello farlocco e’ il tipo dell’ ultimo samurai.

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    Quando scorgo che ci troviamo di fronte ad una recensione di Lorenzo, ben conoscendo la sua propensione alla Z più spinta, indosso l’armatura Z, predispongo i neuroni e parto per la battaglia: anche questo film giovialmente scopiazzatore non tradisce le attese, per non parlare della svolta ninja, tante soddisfazioni! Torno dal campo di lotta vincitore e pronto a nuove sfide! 🙂

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Ecco, mi sembrava che la locandina mi ricordasse qualcosa… per il resto, la storia sembra una “sobria” prova generale per il non tanto sobrio Kung Fury ^^

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Kristoff in veste ninja è stato un grande culto degli anni Ottanta, era il “Dudikoff dei poveri”, il che è tutto dire!
      In Italia era noto solo a pochi attenti estimatori, ma all’estero era un ninja valido come gli altri. Anzi, viste le porcate che arrivavano da Hong Kong era pure uno di quelli buoni!

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      • Lorenzo ha detto:

        Kristoff e dudikoff sono molto simili, già dal nome: chissà se è un caso, l’ho notato solo ora 😀

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Magari Ron ha voluto imitare il “collega famoso” 😀
        Scherzi a parte, secondo IMDb Romano Velasquez ha preso il nome di Kristoff dal 1981 (quando Dudikoff non era nessuno) e anzi il suo film ninja del 1984 anticipa “American ninja” (1985), quindi semmai è Dudikoff che si rifà a Kristoff 😛

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  4. Sam Simon ha detto:

    Questo mi stupisce non sia passato da Best of the Worst di RedLetterMedia, perché come qualità mi pare che siamo proprio da quelle parti lì! X–D

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  5. Cassidy ha detto:

    Lorenzo oggi ci ha portato in “Zona Z”, nel mare aperto della zona, roba che dovremmo tutti iniZiare a parlare coZi per gli effetti dell’esposizione 😉 In ogni caso uno spasso rifare Cobra ma con i Ninja e i soldi che Stallone spendeva in integratori alimentari! Cheers

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  6. Zio Portillo ha detto:

    Chiudete tutto perché qua scopro che sono riusciti a rifare Cobra, cioè “il Re della Tamarragine” (TM), alzando ulteriormente il volume: ci hanno aggiunto i ninja. Anzi, Cobra è in realtà un ninja!
    Se Stallone leggesse il post di Lorenzo gli prenderebbe un coccolone e si chiederebbe come ha fatto a non pensarci lui!

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  7. Giuseppe ha detto:

    E qui Kristoff fotocopia Stallone, però è all’incirca come una di quelle fotocopie che ti vengono quando hai esaurito le cartucce, mi sa 😛 Scherzi a parte, nemmeno io credo che Double Edge sia mai uscito qui da noi…

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Con l’abitudine italiana di inventare titoli magari poteva uscire come “La Mala ordina, Cobra risponde, il ninja uccide”, ma per fortuna le trasmissioni televisive nostrane dei film con Kristoff protagonista sono così poche che basta cercare con il suo nome e passarle in rassegna, per scoprire che sono tutti film noti e nessuno di loro può essere “Double Edge” sotto copertura.
      Il che non vuole dire che comunque non sia uscito in videoteca con nomi fantastici che nessuno ha riportato e nessuno ricorda più. Un giorno magari qualche archeologo lo riporterà alla luce…

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  8. armiere guns ha detto:

    Minchia la Colt 1911

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  9. Pingback: Intervista a Romano Kristoff (2020) | Il Zinefilo

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