Bloodfist 5 (1994) Bersaglio umano

Roger Corman procede come uno schiacciasassi e non molla l’unico prodotto marziale della sua scuderia, sebbene sia palesemente inadatto: se all’epoca questi film hanno venduto qualcosa, credo proprio sia solo perché in quei primi Novanta ogni film che prometteva d’essere marziale spopolava in videoteca, anche la Z più Z e inguardabile come questa saga di Corman.

Il nostro produttore ama dare spazio a nuovi talenti, anche se di solito “talenti” è un termine fuori luogo, per esempio qui dà totale spazio allo sconosciuto Jeff Yonis di scrivere e dirigere il quinto episodio della non-saga della casa, Bloodfist V: Human Target, e Yonis si assicura di dare il peggio di sé: per fortuna scomparirà presto dal mondo del cinema prima di fare troppi danni.
Nel giugno 1994 la CIC Video presenta il film in VHS italiana con il titolo Bersaglio umano: non mi è mai capitato né di vederlo né tanto meno di sentirlo citare – non ho trovato alcuna traccia di passaggio televisivo – quindi temo la sua distribuzione sia stata addirittura peggiore di quella degli altri titoli.

In realtà non c’è nulla di “umano” nel film

Andare “in solitaria” con il quarto film non è stata una buona idea, ma non si può sempre copiare da Van Damme: prendiamo qualcosa anche da Seagal. Così stavolta Don “The Dragon” Wilson strizza l’occhio allo storico Duro da uccidere (1990), ma giusto all’idea iniziale, dell’eroe che sembra messo fuori combattimento ma poi torna più forte che mai, grazie all’aiuto della riccia bella al suo fianco.
Al suo quinto personaggio diverso in questa saga, Don è quindi Jim Stanton, che si risveglia in ospedale senza più memoria, con mille domande che gli riempiono la mente. Chi sono? Perché sono qui? Perché faccio filmacci per Roger Corman?

La faccia di chi ha dimenticato di fare filmacci di serie Z con Roger Corman

Ho già raccontato di come dieci anni fa ho fatto una mangiata di storie del genere “assassino senza memoria”, da Jason Bourne a XIII, tutto scatenato da Steve Austin che si risveglia senza memoria (2011): questo titolo con Don Wilson si riallaccia al sotto-genere ma certo ne abbassa parecchio il livello.

Una delle ultime apparizioni del compianto ninja nero

Mentre Stanton cerca di ritrovare la memoria, con l’aiuto della moretta Candy (Denice Duff) che dice di conoscerlo, alcuni pittoreschi personaggi entrano in scena per permettere al nostro eroe di menarli, nella speranza di mettere in scena delle sequenze marziali che in realtà appaiono deludenti come Don Wilson ci ha sempre abituato: dopo anni di carriera ancora non ha capito come combattere in video, e avere registi sempre incapaci non aiuta di certo.
Apre le danze il compianto Steve James, il mitico american ninja nero che ci ha lasciati proprio dopo questo film: davvero un ben misero testamento spirituale, con i suoi cinque minuti in scena in cui è costretto a farsi menare da un incapace, lui che invece è stato un grandissimo talento marziale filmico. Ogni tanto appare Yuji Okumoto ma lui non ci sta ad affrontare il Dragone e si limita a sparargli.

Mica è scemo, Yuji, lui si limita alle pose da duro

Altri giovani ed acerbi divi marziali del periodo fanno la loro comparsata, pronti ad avere in seguito migliori occasioni, perciò ecco Ron Yuan cercare di tirare fuori un minimo di marzialità dal Dragone e il corpulento Joe Son, il mitico cattivo di Shootfighter 2 (1996) e cattivo bondesco di Austin Powers (1997).

Joe Son che gigioneggia in attesa di occasioni migliori

Le scene di lotta sono tante, il gusto dell’epoca è perfettamente rispettato – segno che persino un distratto come Corman stava capendo le regole del genere – ma una pessima distribuzione e la totale cioccosità di Don Wilson rendono il prodotto davvero inguardabile: la trama sulla carta non era nemmeno male, con l’eroe che deve fermare i terroristi cinesi senza ricordare le prove che aveva trovato contro di loro, ma l’esecuzione è così drammatica da rovinare tutto.

Per puro errore una tecnica marziale almeno dignitosa

Don ha fatto un po’ di pesi e può dunque prestarsi all’immancabile scena dell’eroe senza maglietta, altro segno che la produzione ha fatto i compiti, ma all’epoca persino Lorenzo Lamas fa film marziali migliori, è un momento d’oro del genere e questi prodotti di Corman sono davvero di livello troppo basso per competere anche con i più ruspanti degli altri titoli. Neanche la coreografia dello storico Art Camacho può salvare l’insalvabile.

A parità di pessimo prodotto, è comunque più che avvertibile una qualità tecnica crescente nella saga di Bloodfist, non più fatta di improvvisazione limitandosi a ricopiare Van Damme ma con accorgimenti più consapevoli, addirittura con un buon soggetto. Tutta fatica sprecata, ma è lodevole almeno il tentativo di fare qualcosa di meglio di semplice Z spernacchiona.

L.

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15 risposte a Bloodfist 5 (1994) Bersaglio umano

  1. Cassidy ha detto:

    Quando persino l’immobile Lorenzo Lamas ti supera a destra spernacchiandoti, qualcosa è andato davvero storto, non conservo ricordo alcuno di questo film, non avevo nemmeno idea fossero arrivati fino al quinto capitolo, ma forse non lo ricorda nemmeno Corman 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Temo che questi film siano stati fatti all’insaputa di Corman, malgraco risulti come produttore esecutivo: avrà detto ai suoi seguaci “Fate della roba di menare” e loro hanno improvvisato con Don Wilson 😀

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  2. Marco Vecchini ha detto:

    io ho un ricordo di un film con Don dove mi pare facesse una specie di “giustiziere della notte”. Di giorno faceva (credo) il giudice e di sera andava in giro con la tutina di acetato bianco/blu (credo). L’unica battuta che ricordo è la sua risposta a uno scagnozzo che gli chiede di che morte vuole morire: di vecchiaia. Finora leggendo tutte le recensioni di questa non-saga non l’ho beccato questo.

    E se qualcuno se lo ricorda c’era pure un film dove Don veniva considerato dal protagonista, un ragazzino che aspirazioni da Ninja, una specie di idolo, la star del cinema d’azione che ammirava, un riferimento per la sua formazione.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non è che nel secondo caso invece di Don era il Chuck Norris di “Pugno d’acciaio”, con il ragazzino protagonista che appunto idolatrava Chuck Norris? Lo stesso titolo italiano potrebbe aver tratto in inganno 😛
      The Dragon ha fatto parecchi film, tutti distribuiti male, ma credo quello che dici fosse fuori da questa saga. Vedremo andando avanti.

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      • Marco Vecchini ha detto:

        Mi sa che ci sono saltato fuori.
        Il primo è Out of Blood (1992) che qua da noi si intitolava “Professione: avvocato. Missione: giustiziere.
        Il secondo è Magic Kid (1993) da noi intitolato “Il mio amico Ninja”.
        Comunque bel blog, mi piace! Ho pure comprato l’anno scorso il tuo libro sui ninja.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Ti ringrazio per i complimenti e spero ti abbia intrigato il saggio ninja 😉
        Don Wilson ho appena iniziato a studiarlo in modo regolare: il film dell’avvocato credo di averlo visto, il secondo mi dice molto meno. Purtroppo finita l’epoca d’oro di Italia1 sono tutti film scomparsi nel nulla quindi recuperarli non è facile.

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      • Marco Vecchini ha detto:

        mi correggo: Out for Blood

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      • Lorenzo ha detto:

        Ahah, “Professione: avvocato. Missione: giustiziere”? “Il mio amico Ninja”? ma che titoli sono? 😀 Questa serie, invece, si tratta di film diversi a cui è stato dato il titolo “Bloodfist” ad minchiam a posteriori (vedi American Ninja 5) oppure no? Perché se così fosse, si potrebbe prendere un film di Don “The dragon” Wilson a caso e farlo diventare Bloodfist “X”… tanto il personaggio che interpreta è sempre lo stesso XD
        Comunque giusto qualche settimana fa ne ho visto uno suo su Prime Video, era di fantascienza… guardabile, con riserva 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Sembra strano, ma la Concorde di Roger Corman ha chiamato proprio così questi titoli, non sono rimaneggiamenti postumi ad opera della distribuzione. Perché abbiano deciso di fare una serie di film slegati lo sa solo Roger 😛

        Non lo trovo più su Prime Video italiano, ma tempo fa avevano inserito “Grid Runners” che altro non è se non “Virtual Combat” (1995) di cui ci ha parlato il nostro Willy l’Orbo. Stanno per arrivare un paio di Bloodfist che sono disponibili su Prime Video, finché durano. Non so perché cancellano in due secondi alcuni film e altri rimangono per anni…

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    “Totale cioccosità”, citazioni di Lamas, Austin e, sopra, del “mio” Virtual Combat, un ciclo su una saga come Bloodfist…ditemi se tutto questo non è altissima poesia di matrice Z! Grazie al nostro Zommo Poeta! 🙂

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  4. Giuseppe ha detto:

    No, questo proprio credo non sia mai passato nemmeno una volta in tv, altrimenti un Don che -come sempre- NON combatte così bene me lo ricorderei di certo 😀

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Visto che Don l’ho riscoperto solo in seguito, temo sia stato un fenomeno esclusivamente da videoteca, come se Italia1 dell’epoca lo ritenesse drasticamente inferiore ai suoi standard, il che mi trova d’accordo 😀

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