Quale misterioso legame unisce la narrativa romantichella, che da decenni ripropone sempre lo stesso identico spunto limitandosi a riverniciarlo, con le mixed martial arts, che invece sono un elemento appartenente (all’apparenza) ad un genere agli antipodi? Gli americani usano contrapporre il fighter con il lover, e invece la narrativa romantichella ggggiovane continua fonderli, proponendoci lottatori con ammmòre.
Lo scorso venerdì 5 maggio 2023 Prime Video ha portato in Italia un nuovo connubio tra ammmòre e mma: dopo Perfect Addiction (24 marzo) è la volta di Uno splendido disastro (Beautiful Disaster).
«Il prossimo contendente non ha bisogno di presentazioni ma, siccome mi fa una paura fottuta, lo presenterò lo stesso! Ragazzi, tremate, ragazze, attente alle mutandine! Ecco che arriva Travis “Mad Dog” Maddox!»
Non è elegante mettersi a calcolare l’età delle donne, quindi mi limito a dire che la scrittrice statunitense Jamie McGuire ha di sicuro superato l’adolescenza, e come tutti i romanzieri che sono diversamente adolescenti scrive libri con protagonisti adolescenti, plausibilmente per rivolgersi a lettori di quella fascia d’età, a cui però loro non appartengono più. E non certo da un giorno.
Nel 2011 la McGuire inizia la sua fortunata carriera letteraria con Beautiful Disaster, primo di una serie di romanzi che seguiranno le avventure dei due giovani protagonisti: la secchiona Abby e il lottatore Travis.
Secondo voi, l’Italia poteva lasciarsi sfuggire questo nuovo capolavoro della narrativa? Non sia mai! La Garzanti… spetta che lo ridico, la Garzanti, mica Pizza & Fichi, fa a botte per potersi assicurare l’intera saga gggiovane, e questo primo titolo lo porta nelle nostre librerie nel 2013, con la traduzione della sempre brava Adria Tissoni.
«All’improvviso la mia attenzione fu attirata da un paio di pesanti stivali neri. Alzai lo sguardo: jeans sporchi di sangue, addominali perfettamente scolpiti, un petto nudo tatuato madido di sudore e intensi occhi castani. La folla mi spinse in avanti e Travis mi afferrò appena prima che cadessi.»
Con una scrittura tipica dell’autore non giovane che si rivolge ai giovani, considerandoli dei decerebrati – frasi brevi, semplici, in periodi lineari che se no i lettori poveretti si perdono e si distraggono – la McGuire compie alla perfezione il suo lavoro: prende uno spunto vecchio come il cucco e lo ripropone identico, riverniciandolo così che sembri una cosa nuova.
Abby ha un passato burrascoso – ma va’? Avete mai sentito di una protagonista di storia d’amore dal passato placido e tranquillo? – che approfitta della sua entrata al college per iniziare una nuova vita, lontano dal padre giocatore d’azzardo. Qui la sua amica America la porta nel localino più di tendenza in città: uno scantinato umido e malsano dove la gente si sfonda di botte illegalmente. Una volta si andava in pizzeria, ma erano altri tempi.
L’impacciata Abby, che vuole solo studiare e fare le sue cosine a modino, si ritrova in prima fila davanti a maschioni tatuati che si sgrumano di sangue, e scopre che la cosa non le dispiace affatto, tutt’altro. I tempi cambiano, una volta le brave ragazze studiose biasimavano i bruti che si picchiavano per strada, qui invece Abby ci spiega che i muscoli, la violenza, i tatuaggi e i pantaloni di pelle hanno parecchio effetto su di lei. (A proposito, ma a parte i wrestler in TV chi è che va a combattere coi pantaloni di pelle?)
A bordo ring Abby si scontra con Travis, campione di mixed martial arts che come tutti i lottatori illegali è… un gentiluomo d’altri tempi. Perché va bene il muscolo oliato, il tatuaggio che fa sesso e il vestiario di pelle che grida “degli animali sono morti orgogliosi di finire sul mio corpo scolpito”, però le buone maniere prima di tutto, e un vero lottatore deve saper massacrare l’avversario tanto quanto afferrare dolcemente una signorina che inciampi.
Travis mi rivolse quello che immaginai fosse il sorriso più affascinante del suo repertorio. Con i capelli castani cortissimi e gli avambracci tatuati, emanava sesso e ribellione. Vedendo che tentava di sedurmi, alzai gli occhi al cielo.
Ma davvero i tatuaggi fanno ancora “ribellione”? Sono TUTTI tatuati, è il gesto più conformista, inquadrato e banale che si possa compiere, ma a quanto pare per i gggiovani d’oggi funziona ancora. Comunque Abby in questa sua notte a bordo ring vive tante emozioni proibite e viene persino schizzata dal sangue dell’avversario di Travis. Se io fossi adolescente come i lettori della McGuire la troverei una scena forte, ma avendo qualche anno sul gobbone posso ricordarmi di quando la stessa scena l’ho vista su grande schermo, quel giorno in cui sono andato a vedere al cinema Lionheart (1990) con Van Damme. E in effetti all’epoca, appena maggiorenne, la trovai forte.
Provenendo dall’ambiente romantichello anche lui, Roger Kumble è la persona migliore per sceneggiare e dirigere il film tratto dal romanzo, co-prodotto dalla stessa autrice, per raccontare la storia della povera Abby che, ambendo solo a studiare e basta, si ritrova costretta a convivere con il rude Travis, lottatore muscoloso, tatuato e dalla sessualità prominente. Riuscirà la brava ragazza a resistere al richiamo del muscolo che palpita? (Cioè il cuore, se non si fosse capito.)
Virginia Gardner, fresca di Fall (2022), interpreta alla perfezione il personaggio falso, perché teoricamente sarebbe una secchiona imbranata invece come al solito è solo una modella “imbruttita” quando serve (e neanche tanto), mentre il vero errore di casting è Dylan Sprouse nel ruolo del rude lottatore di mma, muscoloso e tatuato, che gira a cavallo di una Harvey Night Rod e veste di pelle. Tutti questi luoghi comuni mal si adattano alla facciuzza dell’attore, che sin da subito appare un tenerone puffolone che ti vien voglia di abbracciare, altro che mma fighter!
Le scene di combattimento le consiglio di cuore, soprattutto in una brutta giornata: le risate sono garantite e il sole tornerà a splendere.
Sprouse ha la faccia di chi lotta contro la stitichezza, altro che mma, e ricoprire di tatuaggi la sua muscolatura da rilegatore di libri ottiene l’effetto di sghignazzare parecchio durante le sue scene, in cui dovrebbe fare il bello e tenebroso, il “cattivo ragazzo” di cui tutte le brave ragazze si innamorano, ma in realtà ha lo stesso carisma di un pretino di campagna incapace di calpestare un filo d’erba, altro che wild boy.
La trama è la solita congerie di asinini luoghi comuni tipica della narrativa per gggiovani, ma per fortuna il regista e sceneggiatore Kumble si prende le giuste licenze e riesce a tirar fuori un prodottino a sorpresa non ignobile, perché segue la vicenda grondante ammmòre dozzinale ma lo fa con una sorta di sottile auto-ironia al punto che in più punti si ha la divertita sensazione di star vedendo una parodia del genere.
Per esempio Abby ha paura per il suo ammmòre che deve combattere un pericoloso campione del ring, e chi ti arriva come avversario? L’Ivan Drago dei poveri con tanto di battuta citante («Ti spiezzo in due»): andiamo, non può essere un film serio!
Mi sforzavo di ignorarlo, ma la sua vicinanza e i muscoli possenti del suo braccio mi creavano non poche difficoltà. Continuò a giocherellare con il bracciale di pelle nera che aveva al polso finché Chaney non terminò la lezione.
Ma davvero Travis gira coi bracciali di pelle nera come i sollevatori di pesi dei circhi ottocenteschi? O che sia un discendente di pirati birmani? Davvero sarebbero queste le idee di wild boys delle lettrici americane?
Comunque il film per fortuna non raccoglie i continui riferimenti a quanto la protagonista sia eccitata dai muscolacci del maschione lottatore, e invece si focalizza sul tipico filmetto leggero adolescenziale, con tanto ammmòre dozzinale ma con un ritmo frizzante che alla fin fine lo rende una commediola guardabile, a patto però di spernacchiarla dall’inizio alla fine, se no che gusto c’è?
L.
– Ultimi film sulle MMA:
- Beautiful Disaster (2023) Ancora ammòre e MMA
- Perfect Addiction (2023) Ammmòre e MMA
- Never Back Down 4 (2021) Revolt
- Bruised (2020) Dàlle, Halle, dàlle!
- Beatdown (2010)
- Killing Salazar (2016) Tiburon espinado
- Circle of Pain (2010) Lottare senza saper lottare
- Supreme Champion (2010) Blood Sport
- Unrivaled (2010) Il Cine-MMA senza rivali
- Death Warrior (2009) Costretto a combattere
Hai dedicato più tempo e attenzioni tu al libro e al film che molti altri, autrice del romanzo compresa probabilmente 😉 La bionda di “Fall” (grazie per la citazione!) sta scegliendo tutti i progettini alla moda, l’altro sembra un tronista più che un lottatore da stereotipo Harmony, in ogni caso tutti gettano il proprio sangue sull’altare del genere “Romance”, ancora padrone indiscusso del mercato. Cheers!
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Mentre in TV i protagonisti di romantichelli di solito di mestiere fanno gli scrittori, nei romanzi e su piattaforma non è insolito trovarli impegnati a menar le mani, anche se sempre in modo educato e rispettoso 😀
Sono film in cui si ride della grossa quindi fa sempre piacere vederli spuntare su Prime Video ^_^
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Ammetto che in passato alcuni Wrestlers mi hanno fatto “palpitare il muscolo”, ma questo Travis, mamma mia, proprio no! Però d’altra parte io non sono adolescente, nè fingo di esserlo… XD
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Mi sembra un personaggio che nasce dall’esigenza di avere un bravo ragazzo, sicuro, rassicurante, a modino, e un lottatore rude e “masculo”: non mi sembra un incrocio riuscito 😀
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Accidenti, Madame Verdurin…in questo periodo che stavo proprio leggendo “alla ricerca del tempo perduto”.
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Ottima scelta, è il libro più bello che io abbia mai letto!
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Stiamo pur sempre parlando di una delle “stelle bambine” della Disney, assieme al gemello è stato protagonista di una o due serie per pre-adolescenti (le serie ggggiovani sono il mio piacere proibito, a volte sono carine, a volte sono puro spreco di tempo. Quelle di cui parlo erano innocue commediole con le risate registrate, mi pare).
Riesco a riconoscerlo perché, rispetto a quando era un ragazzino, ha giusto due peli in più sulla faccia, ha mantenuto tratti molto delicati. Potrebbe funzionare benino, come aspetto, come uno di quei gentiluomini inglesi del 1800, apparentemente gentili e garbati, ma come lottatore non lo vedo molto bene e non perché è molto asciutto, ma perché proprio non ha la faccia adatta, al momento 😅
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Dal montaggio serrato è chiaro che l’attore non sappia neanche respirare da solo, figurarsi combattere. serviva un bel faccino che però non fosse minaccioso. Va bene i muscolacci, la violenza e il sangue ma dev’essere tutto innocuo e rassicurante, se no poi i genitori si lamentano indignati su twitter 😛
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Mi aspetto prima o poi la versione RAI di sta cosa in prima serata XD
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Forse Prime Video è stato più veloce e soffiare i diritti a Mamma RAI, perché in effetti ‘sti romantichelli per ragazze sono più nelle corde della prima serata della Rete nazionale, giusto per dire come sta messa 😀
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Nono, io parlavo proprio di produzione ITALIANA del genere; è roba proprio da serie RAI in prima serata
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Vent’anni fa avrebbero usato Scamarcio o Primo Reggiani, immagino, ma oggi sono un po’ grandi, per fare i pischelli 😛
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Ahahahah! Film come questo hanno senso nel momento in cui li recensisci e mi fai ridere come se non ci fosse un domani. insomma, lo spernacchiamento è assicurato 🙂
E con l’Ivan Drago dei poveri hai vinto gioco, partita, incontro! 🙂
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Ti assicuro che è un film solare, perché si ride tanto a spernacchiarlo 😀
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Sarà solare e ridanciano ma, ripeto, molto per merito tuo! 🙂
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ho letto after, grande successo editoriale
le ragazzine sono più decerebrate di quanto non si pensi, se si studia la popolazione attraverso i bestsellers xD
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A loro discolpa posso solo dire che come tutti gli adolescenti, ambo-sessi, sono più sensibili alla pessima narrativa scritta in serie, quella copia-e-incollata anno dopo anno ma che a loro sembra la novità del momento. Il genere romance è in assoluto quello a più alta ripetitività fotocopiante, neanche il western è così identico titolo dopo titolo, eppure è il genere che crea più fenomeni, forse perché letto da milioni di persone, al contrario di tutti gli altri generi. Non saprei.
Di sicuro sono l’ultimo che può parlare perché la narrativa di genere piace anche a me, anche quando è rozza, ma questo non vuol dire fingere che sia una roba nuova: è semplice piacere nel ritrovare cose note dette in modo diverso 😛
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Be’, ma mi sembra ovvio che la Garzanti non potesse in nessun modo privarsi di tali capolavori, correndo il rischio di privare noi del sommo piacere di leggerli sapendo che poi, a gran voce, ne avremmo chiesto pure gli adattamenti filmici… ma vaffanculo, va! La prossima volta, almeno, assicuratevi che il rilegatore di libri si sia fatto muscoli a sufficienza rilegando libri pesantissimi (l’unica è davvero prenderla a ridere, e spero molto anch’io che Kumble l’abbia fatto in maniera intenzionale) 😛 😀 😀
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Un tempo lontano la Garzanti era una grande casa blasonata, ora è praticamente la succursale di Harmony: pubblica solo romantichelli sempliciotti con giusto una bella copertina cartonata, niente di più. Evidentemente si è fatta i calcoli e ha visto che quello è l’unico genere che ancora vende in Italia.
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La Garzanti è morta da anni, ormai… 😞
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Spero che almeno i romantichelli che sforna ogni mese glieli comprino in numero sufficiente da giustificare la scomparsa di qualsiasi altro genere dal suo catalogo.
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Un po’ tutte le case storiche hanno ceduto a compromessi “di cassetta”, nemmeno Einaudi è stata esente dall’aver pubblicato libri di moda ma privi di contenuto 😛
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E’ normale che le case abbiano varie sezioni, dedicati a pubblici diversi, invece la Garzanti punta esclusivamente sul rosa, spesso spacciandolo per “letteratura” ma sempre storielle romantichelle rimangono. Einaudi ha così tante sezioni che sarebbe strano non avesse anche libri leggeri.
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La prima cosa che ho pensato mentre leggevo la storia è che….è quasi una versione harmony di One pound gospel di Rumiko Takahashi! Solo che quel fumetto era ventimila volte più verosimile.
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Onestamente a me sembra la stessa identica storia di ogni altro Harmony esistente, al di là di chi l’abbia scritto e se abbia avuto successo. Basta sostituire “mma” con qualsiasi altra mansione e il resto è identico. Sono storie scritte col copia-e-incolla, ne parlo solo perché ultimamente va di moda l’mma anche se poi non viene mostrato niente, perché nei film romantici i maschi devono essere degli orsacchiotti puffolosi quindi niente violenza! 😀
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Almeno in One Pound Gospel il pugile non sembrava un sollevatore di matite XD e comunque, non era un romantichello puro ma una commedia sentimentale ^^
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Dopo l’altro Disaster not so Beautiful di cui hai parlato poco tempo fa (non ricordo il nome, era quello con la protagonista lottatrice che allenava il suo nuovo amante per pestare il vecchio) mi concedo un nuovo giro di casting shaming: lei è carina, ma sembra una trentenne, lui è davvero troppo puccioso per un film del genere.
Probabilmente sembrerà un tredicenne pure a ottant’anni e di certo non rispecchia il bullo bello un po’ grullo che emerge dagli estratti del libro che hai citato, è troppo magrolino e, tanto per cambiare, chi ha progettato il film pensa che basti qualche tatuaggio per aggiungere l’esperienza di vita dura che manca all’attore.
In confronto, i due lottatori super-pettinati dell’altro film sembrano Tony Jaa e Mark Dacascos 😅
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Questo è chiaramente un prodotto per ragazzine ma soprattutto per tranquillizzare i rispettivi genitori, che non potranno mai accusare Amazon di veicolare violenza e ribellione, visto che ha scelto come attori (e personaggi) dei cartonati senza alcuno spessore.
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