Simon Sez (1999) Super agente speciale

Simon SezLascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage! Gli lascio volentieri la parola: io mi limito alle didascalie.
L.

«Guarda che se non fai il bravo ti costringo a vedere un film di Rodman, Dennis Rodman»
«Nooo mamma, almeno fammi vedere Cutaway (2000)!»
«L’unico decente che ha fatto? Forse perché lì si vede poco? Manco per sogno!»
«Oddio, mica vorrai propinarmi quello in cui scassa mezza Roma, Colosseo compreso, e poi si accolla tutti i danni!?»
«Intendi Double Team (1997)? Peggio, molto peggio»
«Cioè…cioè… stai parlando di Super Agente Speciale??? Sei impazzita??? Prometto che farò il bravo, aiuterò le vecchine ad attraversare la strada, smetterò di marinare la scuola, ma Super Agente Speciale no!»

Nella seconda metà degli anni ’90 e nella mia mente obnubilata dalle perle “zintage” il dialogo suddetto non solo non è fantascienza ma si rivela addirittura plausibile con tanto di umana comprensione per il bimbo destinato a sorbirsi la filmografia di Dennis Rodman, cestista, wrestler, cantante ed attore, pessimo in tutti i ruoli fuorché nel primo.
E visto che Super Agente Speciale cioè Super Agente Simon cioè Simon Sez cioè “dategliiltitolocheviparetantolosdegnoresta”, tocca abissi insondabili forniamoci di attrezzatura subacquea, masochismo ed immergiamoci.

SIMON SEZ, Dennis Rodman, 1999, ©International Artists da Cineplex

SIMON SEZ, Dennis Rodman, 1999, ©International Artists
da Cineplex

L’inizio è brutale: i buoni, alias agenti dell’Interpol, sono il biker Simon (Rodman) che veste una sobria tuta giallo-nera, due sciroccati che come copertura si spacciano per frati e vivono in un finto convento e un insetto-cimice-telecamera subito neutralizzato perché altrimenti gli effetti speciali necessari per tenerlo in vita sarebbero costati troppo.
Dopo un pedinamento parzialmente fallito la pellicola, senza regalare illusioni consolatorie, assume i toni della becera baracconata con gli agenti frati che per consolare Simon facendolo sorridere danzano. DANZANO.

Subito dopo lo stesso Simon incontra casualmente un suo ex conoscente ora capo della sicurezza di una grossa azienda e chiamato a recuperare tramite scambio con valigetta la figlia rapita del suo capo. Questo tale di nome Nick Miranda (Dane Cook) è il personaggio più irritante mai comparso sul grande schermo. Non esagero. È talmente ridicolo da risultare insopportabile: inanella le battute più tristi della storia, nel corso di un combattimento imita le movenze di un velociraptor (vedere per credere, anzi, meglio di no), durante il sonno deflora un divano perché sognava Kim Basinger. Ho le lacrime agli occhi e non per le risate bensì per un dramma: il dramma di trovarsi di fronte ad una pellicola in cui il solo personaggio “serio” (in tempo di guerra ogni buco è trincea) è Rodman. Rodman. Che tra l’altro azzecca l’unica battuta del film quando apostrofa l’insostenibile Miranda così «Ti trasformo in un quadro di Picasso».

SIMON SEZ, from left: Dennis Rodman, Emma Sjoberg, 1999, ©Independent Artists da Cineplex

SIMON SEZ, from left: Dennis Rodman, Emma Sjoberg, 1999, ©Independent Artists
da Cineplex

Nel frattempo Simon aiuta Nick, lo scambio salta, interviene una gradevole agente [interpretata dalla bella ed atletica Emma Sjoberg già apprezzata nella saga “Taxxi”. Nota di Lucius] per cui Rodman ha una passione non sopita: i due tuttavia si trovano su fronti opposti e sono costretti a darsele con l’ex cestista che compie manovre che nemmeno Houdini spostando sedie e valige con la forza di tovaglie smosse dai suoi calci (X + Y=XY, no?).
Ma ancora il meglio deve venire: scoperta che nella valigia c’è un cd che contiene i codici di un’arma segreta cercata da un trafficante visto a inizio film, nuovo tentativo di scambio, recupero ragazza (che poi si scoprirà non essere stata affatto rapita), inseguimento in auto…e, in quest’ultimo frangente, signori miei è quasi magia: la vettura di Rodman non ha nulla da invidiare alla Batmobile con capacità di sfrecciare su due sole ruote e addirittura paracadute che la fa librare nel cielo quando il nostro guida felice verso un pauroso dirupo.

Avrei voglia di chiudere tutto e di recarmi nel peggiore circo di Caracas per ritrovare il senso della dignità e della compostezza. Ma poi nuovi episodi mi recano sull’errata via come quando Rodman e la bella agente di cui è invaghito lottano, si spogliano casualmente e finiscono a letto con lei che prima di fornicare aziona luci da discoteca e musica techno.

SIMON SEZ, Dennis Rodman, 1999 da Cineplex

SIMON SEZ, Dennis Rodman, 1999
da Cineplex

C’è un limite a questa porcheria? Se è vero che i nostri finiscono persino nelle sabbie mobili che si trovano sotto il finto convento (sì, certo)… direi di no. Non c’è limite. E io…alzo bandiera bianca.
Devo davvero dirvi come prosegue la risibile trama? O narrarvi le oscenità degli ultimi minuti? Potrei mai rovinarvi il gusto di godervi un simile obbrobrio? In ogni caso, mi pare chiaro: come il bimbo di inizio recensione non dovete farvi impaurire dal Fantasma Formaggino. Né dal buio. Temete Super Agente Speciale. TEMETELO come la peste.

P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.

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5 risposte a Simon Sez (1999) Super agente speciale

  1. Cassidy ha detto:

    Non te lo dico mai abbastanza che sei un grande, riferisci pure a Willy che è un grande anche lui 😉 Sono un fanatico di pallacanestro, cresciuto nel mito dei Chicago Bulls di Michael Jordan in cui giocava anche Dennis “Il verme” Rodman, uno dei più straordinari e irripetibili (anche nel look) giocatori di sempre.

    Al cinema ha regalato solo porcherie degne dei suoi folli look, “Double team” è una divertente cazzata, ne ho visto cinque minuti in tv tempo fa e mi è tornata la voglia di rivederlo solo per farmi due risate. Questo agente Simon come dice Willy è ancora peggio, il che è tutto detto 😉

    Concordo sull’ottima Emma Sjoberg, aggiungo solo che Dennis ha saputo fare ben di peggio, recitando anche in quello che considero tranquillamente uno dei peggiori film di tutti i tempi: “Minis – Nani a canestro” Giuro che (purtroppo) esiste davvero! 😉 Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non conoscendo il mondo del basket seguo Rodman solo come attore, il che è tutto dire 😀
      In “Double Team” è una guerra all’ultimo sangue tra lui e Van Damme a chi è vestito in modo più ridicolo: però non vince nessuno, neanche noi spettatori! (Quel film mi ha divertito perché è girato in gran parte a Roma con comparse romane molto note, ma a parte questo è da bruciare)
      “Simon Sez” uscì in VHS dopo il “successo” di Double Team ma ne ho un ricordo vaghissimo: mi interessava solo per la Sjoberg che adoro: sono contento che Willy l’abbia recensito perché non so se avrei avuto il coraggio di farlo io 😀

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  2. loscalzo1979 ha detto:

    cos’è?
    perchè?
    che ci faccio qui?

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  3. Pingback: College Kickboxers (1991) | Il Zinefilo

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