The Conjuring 2 (2016) Il caso Enfield

Conjuring 2

Siamo giunti all’ultimo titolo (per ora) di questo viaggio, l’ultimo caso in cui appaiono Ed e Lorraine Warren. Ma non siate tristi: ogni fine è solamente un nuovo inizio, come scoprirete alla fine.
Per ora, vai con il banner.

Warren

Ricordo al volo la recensione del film curata da La Bara Volante.

Alla fine del loro primo film di successo l’avevano promesso, che sarebbero andati ad Amityville, ed eccoci puntuali dove tutto è iniziato: è in quella celebre casa che le quotazioni di Ed e Lorraine Warren sono schizzate alle stelle, diventando i demonologi più famosi d’America. (Curiosamente non in Italia, sebbene negli anni Settanta il paranormale tirava più di un carro di buoi.)
Di The Conjuring (2013) la Warner Bros non butta via niente: l’inizio è servito da aggancio per il prequel Annabelle (2014), la fine serve da aggancio per il sequel The Conjuring 2,
Presentato in anteprima il 13 maggio 2016 al britannico Frightfest Sneak Preview, esce in patria il 10 giugno successivo, e arriva subito sugli schermi italiani il 23 giugno 2016 (fonte ComingSoon.it) con il titolo The Conjuring. Il caso Enfield. (Il numero 2 è scomparso: sarà un fantasma?)

Conjuring2_A

Torna il celebre malese James Wan, specializzato in horror ma ancora sporco d’olio dopo aver girato Fast & Furious 7 (2015) e – pare – dopo aver rifiutato cifre da capogiro per FF8: va un po’ di corsa perché deve andare a girare l’episodio pilota del nuovo McGyver che uscirà a settembre, ma ormai dopo Saw e Insidious anche The Conjuring è una saga che dirige a occhi chiusi. Possiamo dire che a Wan piacciono davvero tanto le saghe, soprattutto a occhi chiusi.
Perché sia chiaro che la Warner non ha voglia di fare altro che una fotocopia del primo film di successo, tornano i fratelloni sceneggiatori Carey e Chad Hayes, a cui si unisce lo stesso Wan (giusto per assicurarsi che la storia rimanga fermamente banale) e David Leslie Johnson, che ha esordito con il controverso Orphan (2009), è entrato nella Warner Bros con Cappuccetto rosso sangue (2011) e subito la major ha frantumato la sua creatività affibbiandogli solo remake e sequel di titoli famosi, così da assicurarsi che lo sceneggiatore non osi mai più tentare qualcosa di intrigante. (Pare che scriverà il “nuovo” A Nightmare on Elm Street, ma spero sia solo una voce senza fondamento.)

Patrick Wilson e James Wan, una collaborazione senza fine

Patrick Wilson e James Wan, una collaborazione senza fine

Il richiamo di Amityville è troppo forte così il film inizia nel 1976 con una scena ispirata: abbasta con la celebre facciata della casa maledetta, utilizzata mille volte, inquadriamola sì… ma dall’interno.
Lorraine Warren (di nuovo interpretata dalla brava Vera Farmiga) va in trance e rivive il famoso e famigerato massacro di Amityville compiuto da Ronald DeFeo jr., e la ricostruzione è molto intrigante: in un guizzo di creatività vediamo Lorraine stessa imbracciare il fucile e uccidere la famiglia DeFeo che dorme prona (ne parlerò più approfonditamente quando inizierò il lungo viaggio nell’Universo narrativo di Amityville).
Chi ha spinto DeFeo ad uccidere? Sarà stato il Bene? Sarà stato il Male? Sarà stato il boh? Ci sono degli spingitori di DeFeo? Questo film non ce lo rivela…

Coraggio... fatti esorcizzare! (© 2016 Warner Bros.)

Coraggio… fatti esorcizzare!
(© 2016 Warner Bros.)

Trasferiamoci nella strepitosa Londra degli anni Settanta sulle note di London Calling (capito? Siamo a Londra e serve una canzone che la citi: se il film si fosse svolto a Bangkok c’era già Giusy Ferreri pronta!) e conosciamo la famigliola Hodgson con alle pareti… i poster di Starsky e Hutch! Per quanto possa sembrare strano, le foto della vera famiglia Hodgson confermano questa curiosa particolarità.
this-house-is-hauntedPer inciso, William Hope Hodgson è stato un celebre autore di racconti horror paranormali: è come se la famiglia Poe sentisse un corvo che gracchia Nevermore
Comunque noi crediamo ciecamente ai fatti raccontati nel saggio This House is Haunted: The True Story of a Poltergeist (1980) di Guy Lyon Playfair.
Siamo al 284 di Green Street, dove undicenne Janet da tempo è protagonista di fenomeni paranormali “classici” – oggetti che volano, posate che si piegano, voci rauche, insomma il modello base – che spaventano l’intera famiglia.
Pare che il precedente abitante della casa sia morto lì ed ora si “lamenta” per i nuovi inquilini: si sa che i vecchietti si seccano delle famiglie piene di ragazzini rumorosi, ed essere un fantasma non cambia gran che. L’uomo vuole che i nuovi inquilini molesti se ne vadano e quindi agisce come farebbe qualsiasi onesto fantasma.

E voi, ragazzini, non giocate a pallone nel cortile! (© 2016 Warner Bros.)

E voi, ragazzini, non giocate a pallone nel cortile!
(© 2016 Warner Bros.)

I media vanno a nozze e il caso Enfield gira il mondo. Malgrado forse in Italia non sia notissima, la vicenda è più che inflazionata nei paesi anglofoni, che l’hanno presentata in vari documentari: il più recente risale al 3 maggio 2015, quando Sky Living ha presentato la prima di tre puntate di una serie dal titolo Enfield: oscure presenze (The Enfield Haunting).
Ciò che qui conta non è il caso Enfield in sé, ma il coinvolgimento dei nostri eroi Ed e Lorraine Warren.

Quando c'è puzza di ectoplasma, chi chiamerai? Gli Warren! (© 2015 Warner Bros.)

Quando c’è puzza di ectoplasma, chi chiamerai? Gli Warren!
(© 2015 Warner Bros.)

Come spesso in questo ciclo, mi rifaccio al saggio The Demonologist (1980) di Gerald Brittle, scritto utilizzando l’archivio Warren.
Scopriamo così che alcune registrazioni della Janet con la voce indemoniata sono state trasmesse da una radio della Pennsylvania il 16 giugno 1978: subito Ed e Lorraine scattano alla Warren-mobile e partono per l’Inghilterra.
Tempo dopo, partecipando al “The David Susskind Show” di New York, in una puntata dedicata all’occulto, Ed Warren così racconta il caso Enfield.

(© 2015 Warner Bros.)

(© 2015 Warner Bros.)

«Prendete un caso su cui io e Lorraine abbiamo investigato l’estate scorsa [1978] ad Enfield, in Inghilterra, dov’erano in corso dei fenomeni spiritici non umani [inhuman spirit phenomena]. Non si può registrare la sensazione di pericolo, l’atmosfera di paura che si avvertiva in quella piccola casa, ma si possono filmare le levitazioni e le dematerializzazioni di persone ed oggetti che lì avvenivano. Per non parlare delle molte centinaia di ore di registrazione delle voci spiritiche che si sentivano nelle stanze. Non ripeterò il linguaggio scurrile di quelle voci, ma mentre eravamo lì la British Society for Psychical Research aveva già acquisito 1.300 ore di riprese di fenomeni. C’era anche la BBC che, per conto suo, stava realizzando un documentario.
I fenomeni sono lì, per davvero, sia che voi crediate o meno negli spiriti. Se non ci credete andate ad investigare, ma non ditemi che non credete negli spiriti, perché io posso provarvi la loro esistenza. Posso mostrarvi cose di questo mondo che voi neanche vi immaginate.»

Ed Warren ha visto cose… che voi umani non potete neanche immaginare…

(© 2015 Warner Bros.)

(© 2015 Warner Bros.)

Questa passione di Ed deriva dal fatto che il caso Enfield lo vede protagonista: solo lui ha viaggiato più volte in Inghilterra per studiarlo, mentre nel film vediamo la coppia agire insieme.
Questo ci dice che proprio come nel primo film anche in questo caso solo la fiction dà un minimo di valore all’operato degli Warren, la cui totale inconcludenza è l’unica certezza in tutti i loro casi: nella realtà loro osservano e raccontano, nei film invece salvano vite e scacciano gli spiriti.
Quindi l’azione Warren nel caso Enfield è puramente di finzione.

L’unica citazione in cui appare Ed nei resoconti degli altri studiosi di Enfield è postuma, quando nel resoconto per il Committee for Skeptical Inquiry dal titolo “Enfield Poltergeist, Investigative Files” (agosto 2012, esattamente sei anni dopo la morte di Ed) Joe Nickell afferma che il demonologo è «noto per esagerare ed anche truccare certi casi, spesso trasformando una “infestazione” in una “possessione demoniaca”». Il povero Ed non ha fatto una buona impressione ai britannici…
(Lo stesso Nickell aveva già espresso il concetto nel luglio precedente, all’interno del suo saggio The Science of Ghosts, ma in quel caso nel giudizio negativo aveva infilato anche Lorraine.)

Siamo la coppia più maltrattata del mondo... (© 2015 Warner Bros.)

Siamo la coppia più maltrattata del mondo…
(© 2015 Warner Bros.)

La “bomba” arriva nel 2014, quando Guy Playfair – definito poltergeist investigator ed autore del saggio citato sul caso Enfield – afferma di essere stato avvicinato dagli Warren:

«tutto ciò che ricordo è lui [Ed] che mi parlava di quanti soldi avrei potuto fare con il caso Enfield, che sembrava interessargli molto: non ho preso seriamente nessuno dei due per un solo minuto.»
(da American Hauntings di Robert E. Bartholomew e Joe Nickell, giugno 2015.)

È tosta quando un poltergeist investigator non ti stima…

Metti su qualcosa di allegro, che ci tiriamo su... (© 2016 Warner Bros.)

Metti su qualcosa di allegro, che ci tiriamo su…
(© 2016 Warner Bros.)

Film che vince non si cambia, così al di là di qualsiasi richiamo al “vero” caso Enfield ciò che colpisce di questo The Conjuring 2… e che è uguale al primo.
Credo che la Warner voglia sfruttare a lungo la famiglia Warren così continuano a mostrarci piccole scene di vita familiare come se fosse un serial: finora non sappiamo nulla di Ed e Lorraine, quindi mi sa che ci vorranno parecchi altri film per conoscerli meglio.

(© 2016 Warner Bros.)

(© 2016 Warner Bros.)

La formula è quella nota: Lorraine è turbata ma su, giusto un altro caso, e insieme a Ed va a vivere insieme alle vittime, finché con un esorcismo le liberano. Fine.

Qui viene aggiunto il fatto che Lorraine teme per la vita del marito (sempre interpretato dal bravo Patrick Wilson), ma visto che siamo nel 1978 e sappiamo che Ed morirà nel 2006, questo elemento è particolarmente fiacco.
Effettacci ed effettini cercano di condire la vicenda sciapa e, alla ricerca disperata di allungare il brodo, ci viene fatto capire che anche la figlia Judy (Sterling Jerins) ha la “vedenza” come mamma Lorraine. Chissà se ne sapremo di più nel prossimo film…

Le “indagini” sul caso in questione sono identiche a quanto già visto, e ovviamente si sposa la tesi che Janet Hodgson (Madison Wolfe) abbia falsificato qualche “fenomeno” per mandar via i giornalisti, su ordine del demone.
Conjuring2_KÈ infatti noto che nel 1978 la ragazza fu inquadrata da una macchina fotografica nascosta – che misteriosamente faceva foto in un ambiente scuro senza flash! – e si vedeva chiaramente che stava organizzando dei trucchi. Si dice che intervistata in tempi recenti abbia ammesso un 2% di manomissione, ma non di più. Cioè ha ammesso solo ciò che è stata beccata a compiere.
Nel film tutta la questione crea una scena comunque riuscita, ma dà l’avvio però alla sequenza più ridicola di tutte.

Per tutta la storia infatti Lorraine implora il marito di abbandonare quella professione perché forze oscure li minacciano. Ed la consola e dice di non preoccuparsi… poi si butta in una situazione pericolosa senza alcun motivo: dice che deve aiutare Janet, cioè una ragazzina di un altro continente che ha conosciuto due giorni prima. Questo sì che è un motivo per rischiare la vita fregandosene di moglie e figlia…
Ma l’apoteosi arriva quando Lorraine capisce il nome del demone e grida: «Ajeje Brazorf!» Ovviamente non grida quel nome, ma la scelta delle vocali mi ci ha fatto pensare, smorzando qualsiasi pretesa di horror!

Il tuo nome, demone, è... Ajeje Brazorf! (© 2015 Warner Bros.)

Il tuo nome, demone, è… Ajeje Brazorf!
(© 2015 Warner Bros.)

Il film è una fotocopia del primo titolo, anche se un pochino meno noioso, quindi non lascia niente dopo la visione: non è ovviamente questo il suo scopo. Il suo scopo è ripetere il successo del precedente titolo e non sembra che stia funzionando: stando all’IMDb, durante i primi weekend di programmazione entrambi i film hanno guadagnato 40 milioni di dollari, che può sembrare una gran bella cifra ma lo è solo per il primo Conjuring, costato 20 milioni. Il sequel è costato il doppio, 40 milioni appunto, quindi malgrado fosse proiettato in più sale ha a mala pena coperto i costi, il che di solito è un pessimo segnale: si rischia che il prossimo film dei demonologi Warren… lo faccia la Asylum!
Chissà, magari sarà più intrigante…

Questa è la fine del viaggio, ma non siate tristi perché dalla prossima settimana ne inizia un altro… alle origini della fama di Ed e Lorraine Warren… Un viaggio ad Amityville!

L.

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21 risposte a The Conjuring 2 (2016) Il caso Enfield

  1. Cassidy ha detto:

    No teneteli lontani da “A Nightmare on Elm Street”, già l’idea di un altro remake mi turba più di Freddy Kruger, poi scritto da chi usa “London Calling” per far capire che la trama si è spostata a Londra, meglio lasciar perdere. Grazie per la citazione e per Ajeje Brazorf, in effetti questo demone-suora potevano esorcizzarlo anche Aldo, Giovanni e Giacomo 😉

    P.S. Ho letto che il terremoto di questa notte si è avvertito anche dalle tue parti, tutto ok?

    Piace a 1 persona

    • Lucius Etruscus ha detto:

      L’altra settimana, dopo aver passato il giorno a preparare la recensione di “Conjuring 1”, di notte la TV si è accesa da sola; ieri, dopo la lunga lavorazione di “Conjuring 2”, mi sveglio con il letto che balla… Mi sa che sto giocando con il fuoco spiritico!!!
      Scherzi a parte per fortuna Roma e provincia ha solo sentito pochi secondi di “balletto”, invece sto sentendo al TG che la situazione dell’epicentro è molto grave…

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      • Cassidy ha detto:

        A questo punto dovrebbe comparire il classico vecchio inquietante che ti intima di smetterla di scherzare con le forza oscure, come da tradizione di ogni buon horror che si rispetti 😉 Scherzi a parte felice che sia tutto ok dalle tue parti, sto seguendo sui siti di notizia, brutta roba davvero…

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        È una situazione molto drammatica, e mi sento in colpa ad essermi lamentato stanotte di essermi svegliato per tipo 5 secondi di letto ballante. Credevo fosse qualche scossetta locale invece era l’eco di qualcosa di più grosso.
        Come se non bastasse, le 3,30 – l’ora del lupo – mi ha fatto subito dare la colpa alle forze occulte che avevo offeso con le mie recensioni irrispettose…

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  2. Giuseppe ha detto:

    Purtroppo quelle scosse di una manciata di secondi nulla ci possono dire sulla loro reale origine, ovvio, e non c’è da sentirsi in colpa per questo (istintivamente, si è portati a escludere eventi così catastrofici) 😦
    P.S. Sono passato per sapere se lì fosse tutto a posto. Dalle tue risposte vedo di sì, per fortuna…

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