Codice Magnum (1986) Chiamami Puttaniere

codice-magnumOggi festeggiamo i 30 anni dell’uscita nei cinema italiani del film Codice Magnum. Ok, tecnicamente è uscito l’11 settembre 1986 ma è più comodo festeggiare oggi…
Ecco il blogtour degli amici che hanno partecipato:

30codicemagnumNegli anni Ottanta il famigerato De Laurentiis è pronto a fare danni ovunque ma cerca di dividere bene la sua azione, così fonda la DEG (De Laurentiis Entertainment Group) e con Amityville III (1983, prossimamente su questi blog) comincia la sua azione di devastazione completa.
Partita in sordina, la casa nel 1986 riempirà l’universo di stelle luminose, costose e dannose, che bruceranno milioni di dollari ma illumineranno la volta celeste per decenni. Ecco infatti gli otto film presentati quell’anno dalla casa: Brivido, Manhunter, Velluto blu, Morte a 33 giri, Tai-Pan, Crimini del cuore e King Kong 2.
Ah, e ovviamente anche questo Codice Magnum.

De Laurentiis è pronto a dare fuoco al 1986!

De Laurentiis è pronto a dare fuoco al 1986!

Esce in patria il 6 giugno 1986 e arriva da noi l’11 settembre successivo. Viene distribuito in VHS Ricordi, Vivivideo e BMG, e la Universal lo porta in DVD dal 12 marzo 2002, in Blu-ray dal 23 giugno 2010.

Schwarzy vestito da mafioso... incredibile...

Schwarzy vestito da mafioso… incredibile…

Luciano Vincenzoni e Sergio Donati scrivono un soggetto che definire classico è davvero poco, e non serve a molto l’intervento dei saltuari Gary DeVore e Norman Wexler alla sceneggiatura: due buoni nomi ma che non riescono a salvare una trama asfittica.
Il regista John Irvin è uno che di azione se ne intende, visto che viene dall’ottimo I mastini della guerra (1980) ed è pronto a straziarci i cuori con l’intenso Hambuger Hill (1987). Quindi dal punto di vista dell’action siamo a posto. Eppure…

Capito? Irvin è il regista...

Capito? Irvin è il regista…

Questo film mi ha annoiato la prima volta che l’ho visto, all’epoca, così come la seconda volta e ancora adesso che dovevo recensirlo. Va da sé che non lo rivedrò mai più.
Non saprei dirvi cosa ci sia di sbagliato in Codice Magnum, ma credo… sia tutto sbagliato! È un film dove Arnold Schwarzenegger fa la versione povera di se stesso, dove si imita e si sberleffa, dove fa cose alla Schwarzenegger senza riuscirne però ad imitarne la qualità.
Quando arriva il momento della “vestizione”, che l’aveva reso immortale in Commando (1985), c’è ormai più di un’ora di noia mortale e lo spettatore è assopito: vedere Schwarzy preparare le armi come se stesse preparando una valigia per partire è davvero triste. Allora, qui il dentifricio, qui le salviette umidificate e qui il fucile pompa…

Mutande, ci sono. Calzini, ci sono. Mitragliette, ci sono.

Mutande, ci sono. Calzini, ci sono. Mitragliette, ci sono.

Il protagonista è un ex agente dell’FBI che va sotto copertura per minare dall’interno l’organizzazione mafiosa di… bah, che lo racconto a fare? È la solita “mafiata” da due soldi: addirittura il mitico Robert Davi non riesce a fare una buona parte.
Più di un’ora di chiacchiere cala-palpebre e poi Schwarzy ammazza tutti nella sequenza meno esaltante di tutto il suo cinema: è assurdo che sia passato solo un anno da Commando, sembra uno Schwarzy a fine carriera che cerca disperatamente di imitare se stesso. (Tipo quello che sta facendo adesso…)
Auguro buon trentennale al film ma è davvero di una noia micidiale…

Neanche la naturale miticità di Robert Davi riesce a salvare la situazione

Neanche la naturale miticità di Robert Davi riesce a salvare la situazione

Qui scatta del buon materiale per il mitico blog Doppiaggi Italioti.
Quando Schwarzy sotto copertura viene fermato da un poliziotto, gli fornisce il suo nome di battaglia: Joseph P. Brenner. Al che l’agente chiede «Per cosa sta la P.?»
La risposta italiana è in puro stile Schwarzy “maschio”: «Puttaniere». Però in originale il discorso cambia… perché il nostro eroe risponde: «Pussy».
Ok, facciamo finta che l’omaccione maschio senza rischio (e col fischio) abbia voluto fare la battuta inserendo nel proprio nome l’oggetto che ambisce e che conquista a iosa – ehi, sono gli anni ’80, baby – perché altrimenti non capisco proprio dove sia la punchline

L.

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26 risposte a Codice Magnum (1986) Chiamami Puttaniere

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  3. Denis ha detto:

    Dai Manhunter e Velluto Blu sono capolavori,Hamburger Hill c’e l’ho in dvd paga il fatto di esssere uscito lo stesso anno di Full metal jacket,piccolo curiosità Irvin dirigerà Swayze in Vendetta trasversale (mi sembra ci sia Liam Neeson).
    Conan l’ho finito!
    Ti lascio con un piccolo enigma “no hay banda ,silenzio” la battuta di che film è?
    ^_^

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  4. loscalzo1979 ha detto:

    Gradevole e diverte, fa il suo

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  5. Cassidy ha detto:

    Hai ragione da vendere, è un film che si incarta su se stesso, io mi sono sempre chiesto, qual’è il piano? Cosa serve infiltrare Swarzy? Che infatti ad un certo punto si toglie il gessato, si riveste (quasi) da Terminator e rifà il finale di Commando. Lo salvo solo per Arnold e la colonna sonora, che mi esalta sempre 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Infatti dici bene, nella tua rece: cosa doveva fare per incastrare il boss? Non registra, non raccoglie prove, non fa niente se non cazzeggiare con soli non suoi… bel piano! 😀

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      • Giuseppe ha detto:

        Che poi, con tutto il dovuto rispetto per Sam Wanamaker, come boss il suo Luigi Patrovita non è mi è mai sembrato granché riuscito (come del resto tutto il film: magari non brutto, no, ma alla fine ti lascia pochissimo). Kathryn Harrold, invece, riusciva sempre bene 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Ti lascia pochissimo entusiasmo e tanta noia 😛

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      • Fra X ha detto:

        “Ti lascia pochissimo entusiasmo e tanta noia”

        Già! Almeno “Yado”, “Junior” e “Giorni contati” nella loro bizzarria grossomodo si ricordano. Questo anche a me mise noia sin dai tempi! Rivedendolo uguale! E dire che ero così incuriosito di vedere un film del mitico austriaco che non conoscevo! XD

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    • Fra X ha detto:

      “Che poi, con tutto il dovuto rispetto per Sam Wanamaker, come boss il suo Luigi Patrovita non è mi è mai sembrato granché riuscito”

      Già! Io i cattivi di questo film me li sono scordati tutti! Incredibilmente pure Robert Davi! °_O L’ unica che mi ricordo è la bionda. XD

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  6. canenero ha detto:

    E’ una sceneggiatura assurda, ma qualche momento divertente il film lo tira fuori 🙂 Certo che rispetto ai classici Schwarzeneggeriani degli anni 80 purtroppo scompare.

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