Lorraine of the Lions (1925) La figlia della jungla

Negli Stati Uniti le donne possono votare solamente da due anni quando appare la prima “tarzanide rosa”: sebbene non dichiaratamente legata al personaggio di Burroughs, la Elinor Field che interpreta The Jungle Goddess (1922) è la prima signora della giungla.
Si tratta di una piccola produzione che in pratica ripropone la storia di Tarzan – arrivata al cinema nel 1918 – virata al femminile: vista la difficoltà di trovare maggiori informazioni, e visto che parliamo di un prodotto di basso livello, lo cito giusto come “vagito” del filone.
Di sicuro può essere considerato un film che ha stuzzicato l’interesse di una casa ben più nota e ricca come la Universal Pictures: siamo lontani dai grandi mostri che scriveranno la storia del cinema, per ora la Universal sforna film a puntate com’è usanza dell’epoca.
Come abbiamo visto per King Kong (1933), all’inizio del Novecento il pubblico impazzisce per le belve feroci, soprattutto se provenienti da paesi lontani. Ogni occasione è buona per mostrarne, anche il Tarzan in rosa di Lorraine of the Lions.

Spettacolare titolo d’annata!

La Universal mette in campo due grandi professionisti come il regista Edward Sedgwick e lo sceneggiatore Isadore Bernstein (che non è che si sforzi tanto!) per un film la cui prima uscita in patria risulta essere l’11 ottobre 1925.

La Jungle Girl Patsy Ruth Miller

La pellicola arriva abbastanza rapidamente nel nostro Paese, distribuita dalla Universalfilm con il titolo La figlia della jungla: l’aspetto tarzanide sembra essere del tutto ignorato – anche perché i romanzi di Burroughs non sono ancora usciti da noi! – in favore di un’altra mania: quella di Robinson Crusoe.
«Un sorprendente film, tipo robinsoniano, svolgentesi nella jungla misteriosa. Interessanti scene drammatiche con episodi di caccia grossa.» Questo il lancio su “La Stampa” del 28 gennaio 1928.
Quando “la film” (come pare si usasse dire all’epoca, giustamente: visto che “film” vuol dire pellicola, è femminile!) esce al cinema Vittoria il 29 gennaio 1928, la presentazione è pittoresca: «Tutta la vita selvaggia della Jungla misteriosa, con avventure ed episodi di caccia grossa, dai quali si sprigiona un potente fluido di emozione.»
Pare rimanga fino al 19 febbraio successivo, quindi un mesetto scarso, prima di scomparire per sempre dal nostro Paese: il pensiero di quei testi tradotti in italiano e scomparsi da quasi un secolo mi dà i brividi…

Un cargo battente bandiera australiana

La S.S. Queen Mary sta trasportando il Livingston Circus da Sydney (Australia) a San Francisco, ma dopo due settimane di viaggio John Livingstone (Frank Newburg) mostra alla moglie (Rosemary Cooper) un telegramma in cui suo padre lo accusa di aver sperperato il patrimonio familiare seguendo quel sogno circense, oltre che di aver sposato una domatrice di fiere. Il vecchio è disposto ad accogliere solo la loro bambina, la piccola Lorraine (Doreen Turner), ma dei due coniugi non ne vuole sapere.
Mentre mamma e papà Livingston valutano l’idea di abbandonare la piccola per il suo bene, così che cresca fra le ricche cure del nonno, Lorraine gioca con Bimi, una giovane gorilla che è anche l’unica sua amica. (Con all’interno l’attore caratterista Fred Humes.)
Un tifone fa naufragare la nave con tutto il carico di animali selvaggi.

La gorilla e la bambina

Passano dodici anni e il vecchio Ezra Livingstone (Joseph J. Dowling) è sempre più amareggiato: ha raggiunto ogni traguardo possibile, nella sua vita, ma gli rimane il profondo dolore di aver perso la nipotina che avrebbe voluto crescere. Non sa che la bambina è sopravvissuta ed è sbarcata su un’isola, dove rimane a vivere con i suoi due angeli custodi: la gorilla Bimi e un elefante. (Dei leoni del titolo non ci sarà alcuna traccia!)
Il vecchio Ezra però ha ricevuto un’apparizione spiritica: l’immagine di Lorraine lo informa che la bambina è viva e ha bisogno del suo aiuto. Da quella volta L’uomo frequenta medium e spiritisti, in cerca di qualcuno che sappia dargli indicazioni su dove si trovi la nipotina.

Il fantasma di Lorraine….

Dopo il naufragio, l’unico erede della fortuna dei Livingston è rimasto Thomas Hartley (Philo McCullough) e ovviamente non vede di buon grado questo accanimento del vecchio nel cercare un medium “buono”. Grazie all’aiuto del subdolo Chester Kolby (Harry Todd), Thomas medita di mettere ben presto le mani sul ricco patrimonio.
Un giorno il destino fa la sua mossa quando Ezra e Thomas investono con l’auto un uomo: Don Mackay (Norman Kerry), esperto di occulto! Non passa molto prima che il vecchio riccone si affidi a lui: quando l’uomo vede in una sfera di cristallo l’immagine di una donna sola su un’isola tropicale, iniziano le ricerche.

Se ci fosse l’audio, ci starebbe bene un Tarzan yell

Intanto nella sua isola solitaria Lorraine è cresciuta ed ha ora il volto – e il corpo atletico – di Patsy Ruth Miller. La giovane passa il tempo a giocare con Bimi e a girovagare in mezzo agli animali feroci: tutte scuse per mostrare vere scene di veri animali feroci che tanto piacciono al pubblico.
Un giorno scorge una nave arrivare e non sa che quello è suo nonno, che da anni la sta cercando. Il primo uomo che incontra dopo tanto tempo è Don, ma esce fuori che Bimi è una gorilla gelosona e tramortisce il visitatore. Solo dopo aver placato l’animale Lorraine riuscirà a parlare con l’uomo e, come abbiamo già visto per Nabonga (1944), la bambine cresciute nella giungla dimenticano tutto del loro passato.
Malgrado avesse sei anni, al momento del naufragio Lorraine dimentica tutto e quindi cade dalle nubi davanti al nonno. Cos’è un nonno?

L’insostenibile leggerezza della memoria nella giungla

La parte divertente arriva quando Ezra e Don spiegano alla giovane selvaggia come si diventi una signora: per illustrare come ci si veste in modo appropriato, Don inizia ad indossare abiti da donna davanti ad una confusissima Lorraine, nella scena più divertente del film.
Ovviamente scatta l’intrigo quando Thomas capisce che sta per perdere il patrimonio dei Livingston a meno che non riesca a sposare la ragazza, ora l’unica erede. Ma lei si è innamorata di Don, il suo buffo “maestro di vita”. La situazione si scalda e interviene Bimi a far fuori l’amante molesto.
Lorraine riesce a dare la colpa ad altri animali, così che il nonno accetti di tornare alla civiltà portandosi la gorilla appresso.

La femme fatale della giungla

Tornata a San Francisco come se niente fosse, Lorraine sembra aver di nuovo dimenticato tutto della sua vita precedente: ora è una ragazza altolocata che partecipa alle cene del nonno riccone. Più difficile tenere a bada Bimi, che a queste cene di solito smonta la sala, mettendo in fuga gli invitati.
Invece di seguire fedelmente la storia di Tarzan, visto che una donna come Lorraine non sembra avere voce in capitolo, la storia non può finire con lei che sceglie liberamente di tornarsene nella sua foresta: siamo nel 1920, le donne mica hanno diritto di scegliere!!!
Così la storia si chiude con la povera Bimi che esce di melone e comincia ad aggredire i ricchi babbioni di casa Livingston, e… be’, secondo voi come può finire una storia con un gorilla… e una donna?

Appena un gorilla vede una donna, se la deve caricare addosso…

Bimi si carica Lorraine sulle spalle e comincia a salire sull’alto palazzo dei Livingston… anticipando Il dottor Miracolo (1932) e il più famoso King Kong (1933).

Guardami, Cooper: ho il finale per il tuo Kong!

Un film muto delizioso che testimonia quanto ad inizio Novecento stia conquistando fascino il tema delle donne nella giungla, che ad ondate successive conoscerà sorti più o meno migliori. (Come vedremo.)
Chiudo con una curiosità. Ventunenne all’epoca dell’uscita di questo film, Patsy Ruth Miller era già molto nota per il suo ruolo di Esmeralda nel celebre Il gobbo di Notre Dame (1923), prima versione filmica del capolavoro di Victor Hugo. Quel ruolo accanto a Lon Chaney sarà fra i più famosi della lunghissima e prolifica carriera dell’attrice.

L.

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11 risposte a Lorraine of the Lions (1925) La figlia della jungla

  1. Denis ha detto:

    Anche Kate Perry ha fatto un video da jungle girl comunque stanotte su rete 4 ti segnalo questo film sconosciuto con James Woods ,Il campo di cipolle l’ho visto una volta

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  2. Cassidy ha detto:

    Le Jungle-girl sono un argomento figo e variegato, so già che mi divertirò un sacco a leggerti in questa tua nuova rubrica. Ad esempio oggi ho fatto la conoscenza di Bimi, aggiungiamo un nome alla lista dei monkey-movies 😉 Cheers!

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  3. Giuseppe ha detto:

    Pre-tarzanide dato che in pratica qui la signora è Tarzan e non Jane, pre-Konghiano nonché live-spiritista (nel senso di mettere in campo lo spettro di persona ancora vivente)… un sacco di cose! Gli manca davvero solo la parola 😉

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