Sta per arrivare in Italia il nuovo film di Tom Cruise, The Mummy, e quindi è il momento di un bel Ciclo Mummie a blog unificati (cliccate sull’immagine sotto per saperne di più).
Quando ho voluto iniziare il viaggio fra le mummie, approfittando dell’imminente arrivo del film con Tom Cruise, fra i titoli che mi sono passati per la mente non c’era questo. Quando Il Cumbrugliume mi ha detto che voleva recensirlo sono rimasto senza fiato: come ho potuto dimenticare il Re?
Ho tanto peccato, Elvis, e questo blogroll è per farmi perdonare!
- La Bara Volante Egizia di Cassidy Ho-Tep
- Il Cumbrugliume Faraonico e la sua recensione scritta fra le Piramidi
- Vengonofuoridallefottutepareti con la recensione di Sam Simon
Era il febbraio del 2005 quando, su consiglio di un ottimo gruppo di lettura Yahoo!, ho letto il mio primo romanzo di Joe R. Lansdale: Mucho Mojo. Era una copia digitale non autorizzata, ma la Bompiani se ne fregava di ristamparlo e non si sapeva ancora che la Einaudi se lo sarebbe preso e ripubblicato: l’unico modo per leggere quel libro in Italia era grazie ai Pirati.
Credo che non finii neanche la prima pagina prima di prendere una decisione: andai in libreria e comprai tutto quello che trovai di Lansdale. Non sto scherzando: quando dico tutto è tutto! Quell’anno mi sono sparato 16 romanzi di Champion Joe tutti di filata, uno dopo l’altro, a garganella.
Il 17 aprile 2005 creai la pagina Wikipedia dell’autore (dove poi ho aggiunto la foto scattata a Roma da un mio “compagno di gruppo”), e fra il 30 e il 31 maggio 2005 mi sono bevuto Bubba Ho-Tep, nato nel settembre 1994 per un’antologia curata da Paul M. Sammon con l’incredibile titolo The King is Dead: Tales of Elvis Post-Mortem. Nella sua carriera Champion Joe ha usato altre volte grandi idoli della cultura popolare – persone realmente esistite o personaggi immaginari – quindi l’idea di prendere un vecchio Elvis e un JFK nero e far vivere loro un’avventura ai confini della realtà non ci sembra oggi qualcosa di “strano” nella produzione letteraria di Lansdale. Però avrei voluto vedere le facce dei lettori del 1994!
«Da tempo volevo scrivere qualcosa su Elvis», ricorda Lansdale in un’intervista del 2011 a Paul Kane e Marie O’Regan. «Mia cognata è andata a scuola con lui nel Mississippi, e mio fratello l’ha incontrato. […] Amavo i film di mummie e mia madre per un incidente subìto dovette stare a riposo a casa per un po’. Quando mi chiesero una storia su Elvis, misi insieme tutto e il racconto venne fuori.»
Anni dopo scoprii che quel libretto italiano dei “Misteri di Addictions” era nato grazie all’interessamento di Andrea Carlo Cappi (di cui ho creato la pagina Wikipedia il 14 febbraio 2007), che più volte ha curato l’arrivo in Italia di opere di Lansdale.
Dire che ho amato Lansdale è poco: l’ho venerato, finché la sua continua ripetizione degli stessi schemi mi ha disamorato: è stata una bella storia, intensa, e ancora conservo un mucchio di perle da collezione del buon vecchio Joe.
Dopo tutto questo, quando ho scoperto che è stato tratto un film… con Bruce Campbell… è ovvio che ho cominciato a ballare il mambo degli orsi!
Presentato in anteprima al CineVegas International Film Festival il 9 giugno 2002 – cioè quasi esattamente 15 anni fa! – Bubba Ho-Tep si gira un mare di festival e arrivare pure a quello di Trieste, “Tra il Giallo e il Noir”, il 31 maggio 2003, e a quello di Ravenna, “Ravenna Nightmare Film Festival”, il 26 settembre 2004.
Gira in forma pirata fra gli appassionati che l’adorano, ben consci che l’unico modo di vedere i capolavori in Italia è di nascosto: con colpevole ritardo, il film arriva in DVD italiano solamente il 23 giugno 2010, grazie a Dall’Angelo Pictures. Questa è l’Italia: quando di un film non frega più niente a nessuno allora è il momento di distribuirlo…
Quando Don Coscarelli propone a Lansdale di trasformare il racconto in film, lo scrittore non crede nel progetto. «Mi chiese di farlo ed io rifiutai», racconta Lansdale nella citata intervista. «Non pensavo che potesse esserne tratto un buon film, ero molto occupato a quel tempo e Don non pagava molto per la sceneggiatura.»
Data poi un’occhiata alla prima stesura di Coscarelli, Joe fornisce qualche suggerimento a Don, che però accetta solamente quando gli stessi suggerimenti gli arrivano dall’attore protagonista: Bruce Campbell. «Bruce era perfetto», ricorda Lansdale nella stessa intervista. «Doveva esserci un sequel, ad un certo punto stavo per scriverne la sceneggiatura, ma poi c’erano problemi di tempo e Don la scrisse con Steve Romano. Bruce ha mollato il progetto del sequel ed ora è tutto nel limbo. Non so se lo porteranno avanti con un altro attore. Può essere, ma… è come per James Bond: stiamo ancora parlando Sean Connery.»
Come per ogni capolavoro, la trama è semplicissima. Il vecchio Elvis Presley (Bruce Campbell), creduto morto, sta passando i suoi ultimi giorni in un ospizio dove avvengono più morti del consueto. John Fitzgerald Kennedy (Ossie Davis), creduto morto, lo informa che dalle sue ricerche su antichi testi è chiaro che una mummia egizia si sta nutrendo delle anime dei vecchietti.
Visto che nessuno ci crederà mai, i due anziani miti decidono di unire le loro ultime (e poche) forze, tirarsi a lucido ed affrontare l’antico demone egizio per salvare l’anima di tutti i futuri ospiti dell’ospizio. Il Re e il Presidente contro la Mummia…
Ok, ora ditemi che non è roba da applausi e pacche sulle spalle!
«Ero un fan [di Bruce Campbell]» racconta Lansdale a Terry Bisson nell’intervista in appendice a Miracles Ain’t What They Used to Be, antologia di saggi e ricordi lansdaliani edita nel 2016 da Bisson stesso. «Mio figlio Keith era un fan sfegatato: lo adorava. Mi pregò di ingaggiare Bruce per Bubba: gli dissi che non spettava a me, che era compito di Don. Poi un giorno Don mi chiama e mi chiede “Che ne pensi di Bruce Campbell?” e io sbotto a ridere.»
Bruce non è il protagonista del film: Bruce È il film! Gigioneggia ed elviseggia come se non ci fosse un domani, e gli bastano due mossette con le dite per farti aprire la bocca, sgranare gli occhi e sussurrare «Il re è qui…»
«Da allora io e Bruce siamo amici. È come l’Elvis dei film di serie B, però sa anche recitare. Per me Bubba è la sua prova migliore e il miglior film di Don.»
Il film è veloce e contenuto, non si dilunga in parentesi costose e che ammazzerebbero il ritmo. È un piccolo prodotto pulito e fulminante, che ti spiega con una manciata di fotogrammi quelle parti noiose dei film di mummie: davvero c’è bisogno di far vedere Ho-Tep condannato, bendato, e la cui mummia dopo un sonno millenario cade durante il trasporto e finisce nella palude vicino all’ospizio? Andiamo, questo l’ha già raccontato il film del 1959 di Terence Fisher (plagiando un vecchio racconto, come vedremo).
Qui tutto è spiegato in un flashback egizio di pochi secondi e basta: chi vede il film sa che le mummie sono vittime di maledizioni e tornano in vita per aggredire la gente: che lo stiamo a spiegare a fare?
Dalle volgarità scritte in egiziano sulle porte dei bagni alla spinosa questione del pene di Elvis, il film è una dose esplosiva di Lansdale versata su schermo: roba buona, roba tanta.
Inchiniamoci tutti davanti al Re, che ci ha liberati della Mummia per la salvezza della nostra anima. Hail to the King, baby…
Bibliografia
Miracles Ain’t What They Used to Be (2016) di Joe R. Lansdale, a cura di Terry Bisson
Voices in the Dark: Interviews with Horror Writers, Directors and Actors (2011) di Paul Kane e Marie O’Regan
L.
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Sapevo che si poteva contare sul Zinefilo per una succulente dose di retroscena! Grande film e grande articolo 🙂
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Ti ringrazio per avermelo ricordato, ed averlo fatto ad esattamente 15 anni dall’uscita: oggi la Profezia Egizia si compirà e il Re tornerà sulla terra ^_^
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Tu non hai idea di quante volte ho consultato quella pagina di wikipedia, per cercare il giusto ordine di lettura dei romanzi di Champion Joe, la passione bruciante per il Texano di cui scrivi la capisco in pieno, e grazie per aver redatto la pagina! Detto questo, questo film è da lanciare addosso (ora che finalmente è disponibile in DVD in ritardo) a chi pensa che con pochi soldi non si possano fare bei film, aiuta avere un Bruce Campbell che recita per la storia, questo è vero 😉 Cheers!
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All’epoca ero un Wikipediano prolifico, ma ovviamente le pagien più famose sono state poi molto ampliate. Quelle sul cinema marziale e il wuxiapian invece sono molto simili alla prima stesura 😀
Campbell non fa la storia del cinema: E’ la storia del cinema ^_^
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Devo vedere questo film, sembra euforico!
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È un cult assoluto: decisamente consigliato 😉
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Io, se solo ne avessi il potere, lo farei distribuire in tutte le sale al posto della mummia di Cruise 😉
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Te ne saremmo tutti grati 😛
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Ho già scritto ai tuoi amichetti, perciò che dire se non “Viva il Re” 😉
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Più che amichetti, siamo tutti sudditi del Re 😛
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Ti ringrazio per la menzione, naturalmente, che ho già contraccambiato, e mi unisco nel lodare questo film davvero splendido! Sicuramente è tra le migliori interpretazioni di Campbell, che comunque a me piace sempre, anche quando fa dei semplici cameo (o camei?) nei film dell’amico Raimi!
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