Nel settembre del 1987 esce in Italia La Casa 2 di Sam Raimi e il genere “horror immobiliare” non fa che alimentarsi sempre di più. Il toscano Umberto Lenzi si era appena allontanato dall’horror per affrontare il warmovie che subito gli tocca girare qualche filmaccio sulle case possedute, prodotto dalla Filmirage di Joe D’Amato e distribuito da Achille Manzotti proprio come i successivi La Casa 4 (1988) e La Casa 5 (1990).
Delle tre Ghost House che presenta fra il 1988 e il 1989, il primo titolo anticipa già la tripletta: La Casa 3: Ghosthouse. (Da non confondere con House III dell’89.)
IMDb afferma che Lenzi si sia nascosto dietro lo pseudonimo Humphrey Humbert, ma in realtà questo nome appare solamente nei titoli di testa della versione internazionale: quando il film uscì in Italia il nome di Lenzi era ben specificato.
Non sono riuscito a trovare informazioni sicure prima dell’8 settembre 1988, come uscita al cinema, mentre risale all’aprile 1989 l’edizione VHS firmata Manzotti.
Al di là di un raro DVD Warner del 21 gennaio 2013 non sembrano esistere altre edizioni digitali, mentre all’estero addirittura il film gira in Blu-ray!
Va ricordato che la data in cui esce il film rappresenta per la cultura pop italiana quasi un’apice di horror grondante sangue e budella. Non solo da due anni sta crescendo verticalmente il successo del fumetto horror “Dylan Dog” (Bonelli), ma quell’8 settembre 1988 il film di Lenzi esce quando le sale sciabordano di horror “ruspanti”.
Phantasm II, Poltergeist III, Il serpente e l’arcobaleno di Wes Craven, La creatura (The Unnamable), Nosferatu a Venezia con Klaus Kinski e L’alieno (The Hidden) con Kyle MacLachlan: con questo piatto ricco, ho pena per gli sfortunati a cui sia toccato il peggiore di tutti, cioè questo La Casa 3…
Un radioamatore capta un uno strano messaggio e con un gruppo d’amici va a passare la notte in una casa sperduta nel nulla, dove ovviamente moriranno tutti. Oh, io a sprecare più parole per la trama non ci penso proprio.
Un gruppo di attori improvvisati si muove sullo schermo in libertà, facendo facce a caso prima di morire: lo so, è un po’ vago, perché questa è lo schema fisso di tutto il cinema horror italiano!
L’unico motivo d’essere del film è in qualche effettaccio splatter – molto castigato, comunque – che cerca di sfruttare la moda imperante del periodo per dare emozione al pubblico, che però tanto è narcotizzato dalla nullità del prodotto quindi non si accorge di essere già morto dentro.
Una nenia infantile ripetuta all’ossesso, una bella bambina e un pupazzo orribile: ma quanti altri stereotipi horror si possono usare nello stesso titolo? Ah, aspetta, c’è pure il nero che muore e il guardiano fuori di testa…
Tra i grandi misteri dell’universo c’è la stima che gode Umberto Lenzi fra gli appassionati: sicuramente i suoi poliziotteschi anni Settanta sono di pregiata fattura, ma i suoi horror mi fanno davvero paura. E non nel senso buono!
Ora devo concentrarmi per cercare di dimenticare questo filmaccio: proverò a canticchiare la nenia infantile protagonista fino a cadere svenuto…
L.
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Visto, pentitomi…e non sono tra gli estimatori di Lenzi!!! 😉😉😉
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Dopo aver visto i suoi poliziotteschi, questi horrorucoli mi fanno davvero chiedere se siano girati solo per pagare le bollette…
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Credo non ci siano registi più eclettici (nel.senso che passano da boiate a prodotti convincenti con un nonnulla) come quelli dell’horror!
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Mi sa che bisogna esserlo per forza, per dirigere film come questo e guardarsi poi ancora allo specchio 😀
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😂😂😂
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Mi manca. Ho visto il 5 e mi pare fosse sciocchino.
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Sei molto diplomatico: questi film si meritano ben di più che “sciocchino” 😀
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È che son passati vent’anni, devo calcolare la tara dei ricordi 😉
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Non credo di averlo mai visto, ma ti ringrazio per avermi risparmiato tempo e sofferenza, sembra una brutta copia di “Poltergeist”, anzi sembra una brutta copia di troppe cose! 😉 Cheers
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Pesso fosse già scritto nel contratto della Filmirage: “il regista si impegna a copiare tutto il copiabile in questo momento al cinema” 😀
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Amityville era già uscito?
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Io lo vidi al cinema quando ero in villeggiatura, in agosto… e quindi si trattò di un’anteprima! Ho un bel ricordo di quella serata perchè in sala c’era un clima allegro e divertito! Il film é quel che è, d’accordo, ma l’effetto nostalgia gioca un pò il suo ruolo! Riguardo i credits sullo schermo. a me pare di ricordare che la regia era accredita a Humphrey Humbert!
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Ti ringrazio per la testimonianza: per forza di cose devo rivolgermi all’home video e avere dritte sulle proiezioni in sala è sempre una bella emozione 😉 Evidentemente venne proiettata la pellicola destinata alla distribuzione estera, chissà…
Vedere un film del genere durante una bella serata estiva, magari con degli amici, crea sicuramente un bel ricordo: vederlo oggi, con occhi “zinefili”, è sicuramente più spietato 😛
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Tranquillo che anche all’epoca (avevo 15 anni ed ero con mio fratello che ne aveva 12) non mancai di guardarlo anche con occhio critico… ma allora ero ovviamente di palato meno fine ed il clima che c’era in sala contribuì a rendermelo decisamente simpatico! Due anni dopo ebbi modo di vedere il quinto che mi piacque sicuramente di più ma per il quale non ci fu la stessa atmosfera! il quarto non feci in tempo a vederlo purtroppo… perchè tornai a casa prima!
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Nell’88 avevo 14 anni ed avevo appena scoperto Dylan Dog, quindi qualsiasi cosa avesse dello splatter per me era un capolavoro 😀 Ero totalmente digiuno di horror quindi è facile che se avessi visto questo film mi sarebbe pure piaciuto…
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Oltretutto qualche giorno prima di vedere “La casa 3” vidi (o é meglio dire che feci in tempo a vedere) “La casa 2” in una delle ultimissime e risicate proiezioni! Tutta un’altra cosa ovviamente… e la dice lunga su quanto fossi galvanizzato! 🙂
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Ahhh che invidia! 😛 Chissà che spettacolo sarà stato vedere quel mitico film su grande schermo…
Purtroppo all’epoca non avevo possibilità di vedere quei film al cinema, al massimo potevo approfittare di Notte Horror su Italia1 o cose simili, con le immagini sgranate che comunque hanno il loro bel fascino 😉
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E come potevo non averlo visto? E rivisto? Se non altro perché così, un giorno (forse, chissà), riuscirò anche a capirlo davvero (tipo: nel pauroso ma maldestro antefatto, a chi o cosa apparteneva quella soprannaturale e assassina mano lanuginosa?) 😛
Quanto ho odiato ogni volta quel malefico spettronzo (ideale mix spettrale+stronzo) di pupazzo… se Lenzi avesse optato almeno in parte per il poliziottesco, a un certo punto sarebbe potuto arrivare un Henry Silva duro, gelido e sarcastico -con tanto di cicatrice- a fronteggiare armato fino ai denti questo scorfano nella fase zannuta:
“Bei denti, amico. Sai, quando ero ragazzino mia madre mi regalò un pupazzo che ti somigliava come una goccia d’acqua (breve pausa, seguita da un raggelante sorriso come solo lui sa fare)… l’ho mangiato.”
E l’espressione del pupazzo si sarebbe trasformata all’istante in quella del suo parodistico collega “poltergeistiano” in Scary Movie 2, mentre viene trascinato sotto il letto da Shawn Wayans 😀
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ahaha Henry Silva avrebbe salvato di sicuro questo film, sparando a tutti e andandosene indisturbato mentre il pubblico applaudiva 😛
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Gran finale: “SOPRAnnaturale? AH AH AH! Niente e nessuno può essere sopra di me, mai!” facendo esplodere la casa con tanto di Trista Mietitrice e laboratorio caseario nel seminterrato, fra le ovazioni del pubblico 😛
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ahaha se Lenzi avesse saputo quanto sarebbe bastato poco a creare un capolavoro… 😛
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La cosa divertente e’ che il buon Lenzi, fino a qualche anno fa, non perdeva occasione per parlare malissimo dei suoi horror (e in particolare dei film sui cannibali).
Da quando sono arrivati Tarantino e riviste come Nocturno a incensarlo allora ha cambiato magicamente idea…
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Ehhh come si cambia… ;-P
Scherzi a parte, credo sia evidente che questi horrorini sono prodotti su commissione: doveva fare qualcosa per seguire la moda horror-splatter e ha fatto il compitino al minimissimo sindacale. Trovarci qualcosa di più è proprio fan service spinto…
Ecco perché sto alla larga da Nocturno e da cose similari: a volte la Z è soltanto la Z, e il fatto che ci piaccia non la rende magicamente “d’autore”…
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