Chuck Norris 3. The Student Teachers (1973)

Cinema e TV continuano a ruotare intorno a Chuck ma lui, per ora, pensa solo al karate: al cinema ci torna sì, ma… a sua insaputa!

Seguite questo ciclo a vostro rischio e pericolo!

Un pomeriggio Chuck Norris e Bob Wall vanno al cinema: sembra l’inizio di una barzelletta, invece anche questa è “parola di Chuck”, cioè è tratta dalla sua autobiografia. I due amici vanno a vedere Il rally dei campioni (On Any Sunday, 1971), film-documentario sul motocross con apparizioni di attori famosi, in primis Steve McQueen. «Quello sì che è un attore che mi piacerebbe incontrare», dice Chuck.
Malgrado viva a Los Angeles, Chuck si cruccia di incontrare solo raramente delle star: chissà se un giorno il suo sogno si avvererà. La notizia della morte del padre lo strappa ai pensieri sugli attori famosi.

Chuck non ha mai avuto alcun rapporto con il padre Ray, ma la terribile modalità della sua morte lo colpisce. Con un cancro alla gola all’ultimo stadio, e con parte della trachea rimossa, il vecchio respira solo tramite un tubo: un incidente d’auto lo catapulta fuori dal veicolo e muore lì, soffocato per strada, a due passi dalla cannula che gli serve per respirare, davanti agli occhi dei testimoni ignari che non capiscano cosa succeda.
Non stupisce che il giorno del funerale, quando scopre tutto questo, il lottatore rinnovi la sua decisione di essere un padre molto più presente per i suoi figli.

Con questi pensieri in testa, Chuck cerca di riscuotersi facendo quello che gli piace di più: insegnare karate. La sua lezione sta per iniziare quando squilla il telefono, e la frase che il lottatore sente è di quelle che non ti aspetteresti mai:

«Salve, sono Steve McQueen. Vorrei iscrivere mio figlio Chad alle sue lezioni private.»

Chuck fissa il vuoto: ok, chi è lo scemo che mi sta facendo uno scherzo telefonico? Certo che è bravo: sembra proprio la voce di McQueen… Chuck fissa un appuntamento per il giorno dopo alla sua palestra di Sherman Oaks, e fino all’ultimo secondo non sa decidersi se è uno scherzo o cosa. Il giorno dopo, in quella palestra, sente un rumore di moto e un allievo gli dice: «Steve McQueen è appena sceso da una moto!»
L’attore e il figlio di sette anni entrano in palestra, vestiti entrambi con la stessa tuta da motociclisti. Chad ha fatto a botte a scuola e il padre vuole che impari un po’ di difesa personale.

Steve McQueen e il figlio Chad
(Photo by Frank Edwards © 2010 Getty Images – Image courtesy gettyimages.com)

Raccontando questo aneddoto Chuck non ci dice se ha iniziato a strillare come una ragazzina davanti all’attore del cuore, ma probabilmente sarà stato più professionale e avrà assunto un’espressione impassibile (che sappiamo venirgli bene!) e così ha iniziato ad addestrare il piccolo Chad ben sapendo come sarebbe andata a finire: il padre Steve si è appassionato al karate e ha voluto lezioni pure lui.
«Era un combattente nato», ci racconta Chuck, che stringerà con McQueen una lunga amicizia. E, per chi non lo ricordi, Chad McQueen affronterà in uno scontro marziale niente meno che David Carradine in Codice marziale (1990), facendo fare una figura barbina al suo insegnante marziale!

Se nel 1972 Chuck aveva successo negli affari e sfortuna con la famiglia, nel 1973 ritrova la famiglia ma gli affari vanno male. I proprietari delle sue tante palestre sparse nel Paese non hanno ben capito come gestirle e vanno in perdita, vendendole ad altri che a loro volta le rivendono ancora. Stufo di combattere con proprietari che non ascoltano, Bob Wall se ne va dove girano i veri soldi, nel mercato immobiliare, mentre Chuck va a parlare con l’ultimo proprietario delle sue palestre: ha debiti per 140 mila dollari e nel giro di pochi mesi il franchise farà bancarotta. Il lottatore non ha alcuna colpa ma non ci sta a vedere il proprio nome legato al fallimento, così stringe un accordo: se riesce a ripagare quel debito, otterrà la proprietà delle sette palestre rimaste del franchise Chuck Norris Karate School.

Chuck Norris nel 1975 circa

La cosa si rivela più difficile del previsto, per colpa anche degli ulteriori debiti che il proprietario si è “dimenticato” di rivelare, così Chuck inizia a vendere tutto ciò che ha e a chiedere aiuto ad amici e parenti, che partecipano tutti con passione. Non sembra bastare, ma tutto cambia quando chiamano i produttori del “The Tonight Show”, la celeberrima trasmissione di Johnnie Carson vista in ogni più sperduto angolo d’America. È vero che un allievo di Chuck, Phil Paley, è la più giovane cintura nera d’America? Vi andrebbe, a voi due, di parlare a tipo duecento milioni di americani?
Il 5 luglio 1973 va in onda sicuramente il più importante dei tanti talk show a cui Chuck a partecipato, perché d’un tratto non è più un maestro di karate: è un volto noto.

Chuck Norris e Phil Paley in TV

Star della TV e del cinema – ma anche Priscilla Presley, la moglie di Elvis – cominciano a chiamarlo per le lezioni private, in pratica facendogli abbandonare l’insegnamento “pubblico”, e vari altri talk show lo chiamano. Va menzionata la puntata del 5 febbraio 1975 della trasmissione “Dinah!”, in cui Chuck spiega al pubblico cosa sia il karate, esegue alcune tecniche da solo, poi chiede l’aiuto di una donna del pubblico per mostrare qualche tecnica di difesa personale. Indica una donna, la convince a salire, le mostra al rallentatore qualche tecnica poi le dice di provare a ripeterlo: la donna esegue alla perfezione, con tanto di calcio ai testicoli, e lascia Chuck a gemere a terra. Era tutta una trovata, in realtà la donna è sua moglie Dianne Holechek, ma c’è un problema: si è fatta prendere la mano… e ha pestato sul serio suo marito!
Chissà se Dianne ha approfittato della situazione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, perché quando la trasmissione “Truth or Consequences” li chiama a fare la stessa cosa, la donna va nel panico e pesta di nuovo il marito. «Quando la telecamera si accende semplicemente perdo il controllo: divento nervosa ed eccitata», racconta Dianne.

Chuck e la sua moglie dell’epoca Dianne Holechek

La notorietà cresce e dà strani frutti. Un produttore chiama Chuck e gli dice che sta girando un film su due insegnanti che, stanchi delle rigide ed inefficaci norme della scuola pubblica, vogliono testare un loro metodo: insegnare all’aperto. Al lottatore viene chiesto di presentarsi ad un celebre parco californiano, Inglewood, con un po’ di suoi studenti per girare una scena in cui insegna karate ai due protagonisti del film. Chuck si presenta con i propri figli, suo fratello e una ventina di allievi, passano una bella giornata ma poi dei produttori non sa più nulla.
Il successo porta a conoscere gente strana, ma diventa strana anche quella che già conosci.

Una strana giornata nel parco…

Un caro amico di Chuck, l’avvocato David Glickman, lo chiama e lo convoca a testimoniare. Un uomo è sotto processo per uno strano fatto di cronaca: tornato a casa e trovata la moglie a letto con un loro amico, il marito tira fuori la pistola e, sapendo che l’amante della moglie è cintura nera, gli spara. La difesa studiata dall’avvocato Glickman è che il suo cliente ha dovuto fare fuoco, perché temeva di essere aggredito dall’amante esperto di karate, e non è eccesso di difesa perché un lottatore può disarmare un uomo con una pistola.
Sul banco dei testimoni, dunque, Chuck Norris deve convincere una giuria che un lottatore di karate e un uomo con una pistola siano “ad armi pari”. A sorpresa l’avvocato non si vuole accontentare delle parole dell’esperto, e messo Chuck davanti alla giuria, allontanatosi di qualche passo ed estratta una pistola scarica dice: «Vorrei che mi fermassi prima che io possa caricare e sparare.»

Il lottatore è paralizzato, si ritrova in giacca e cravatta, quindi con il corpo particolarmente ostacolato, a fare una dimostrazione folle. «Ok, te la sei cercata» è il suo pensiero mentre scatta e colpisce al petto l’avvocato con un calcio, prima che questi possa caricare l’arma.
L’accusato viene condannato per omicidio colposo invece che di primo grado, e in carcere sicuramente ha detto a tutti: «Chuck Norris m’ha accorciato la pena con un calcio!»

Bob Wall, Bruce Lee e Chuck Norris a Roma nel 1973

Torniamo al 1973, quando a metà luglio sia Chuck che Bob Wall ricevono una telefonata del loro amico Bruce Lee, che li invita a pranzo nel suo ristorante preferito della Chinatown di Los Angeles: si trova lì per un giorno, quel 16 luglio, e vorrebbe incontrarli.
Durante il pranzo gli amici chiacchierano e Bruce rivela che durante la lavorazione del suo ultimo film è svenuto diverse volte, e visto che i dottori di Hong Kong non sanno dargli alcuna spiegazione si è prenotato una visita a Los Angeles: ecco perché è in America. Chuck cerca di informarsi, visto che l’amico gli sembra in ottima salute, ma Bruce svicola e racconta del suo imminente nuovo film, I 3 dell’Operazione Drago (26 luglio 1973). «Sarà grande, e ho già ricevuto offerte da molti studios per nuovi film: mi stanno offrendo assegni in bianco, devo solo scriverci sopra la cifra. Riesci a crederci?»
Quattro giorni dopo Chuck riceve la notizia della morte dell’amico. Aveva la sua stessa età.

Chiudiamo con una nota divertente.
Un paio di anni dopo, Chuck e la moglie Dianne sono a San Francisco e portano i figli al cinema. In una delle sale è programmato un film dal titolo The Student Teachers: vuoi vedere che è quello dove Chuck e i suoi figli fanno karate nel parco di Inglewood? Dài, andiamo in quella sala tutti assieme, che sarà divertente vederci su grande schermo.

Il primo calcio volante di Chuck su schermo

Il cinema è un po’ malmesso e la sala è parecchio vissuta, ma la famiglia Norris è troppo curiosa di vedere il film: che inizia… con una donna nuda sdraiata sul letto!

Il secondo calcio volante di Chuck su schermo

Coperti gli occhi ai figli, la moglie vuole andarsene ma visto che la scena è cambiata Chuck insiste: su, almeno finché non arriviamo io, Mike ed Eric. Tanto quella donna nuda se ne è andata, non può andare peggio. Invece va molto peggio, con ripetute scene anche pornografiche.

«Alla fine arrivò la nostra scena: eccomi là, a riempire lo schermo in un enorme primo piano. E pensai che l’unica volta in cui non volevo essere su schermo, eccomi lì, a dimensione gigantesca!»

Faccione e pugnone!

Quel giorno al parco il lottatore non sapeva che la produzione del film era della famigerata New Worlds Pictures di Roger Corman: benvenuto nel cinema che fa male, Chuck…

L.

– Ultimi post simili:

Informazioni su Lucius Etruscus

Saggista, blogger, scrittore e lettore: cos'altro volete sapere di più? Mi trovate nei principali social forum (tranne facebook) e, se non vi basta, scrivetemi a lucius.etruscus@gmail.com
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

16 risposte a Chuck Norris 3. The Student Teachers (1973)

  1. Cassidy ha detto:

    Avrà accorciato la pena ad un carcerato, ma anche la vita ad un avvocato, perché se i calci di Bruce Lee erano dei colpi di frusta, quelli di Chuck Norris sono delle bastonate! 😉 Terzo capitolo, terzo gran post, la scena della famigliola Norris al cinema è uno spasso così come papà Steve che scende dalla moto con il mini-me di sé stesso 😉 Comunque questo “The student teachers” mi sembra la classica operazione alla Corman, un po’ d’azione un po’ di tette e un’idea di trama generale, gli albori della carriera di Norris hanno già degli scheletri nell’armadio 😉 Cheers!

    Piace a 2 people

  2. Kuku ha detto:

    Ma ogni volta Chuck passa davanti a un cinema e per caso scopre che nel film c’è anche lui.
    Ma tutto quello che ha scritto è vero? No perché sembra davvero la sceneggiatura di un film!

    Piace a 2 people

  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Chad McQueen è clamorosamente zintage 😍❤❤❤ (al netto della marzialità)

    Piace a 1 persona

  4. Conte Gracula ha detto:

    Dai, il finale è clamoroso XD
    Mi immagino la moglie: “Tesoro, che film sei andato a girare? Qualunque sarà la risposta, ti farò la vasectomia a suon di calci!” 😛

    Piace a 1 persona

  5. Moreno Pavanello ha detto:

    Questa storia è sempre più interessante!

    Piace a 1 persona

  6. Pingback: Howling 1 (1981) Le citazioni | Il Zinefilo

  7. Pingback: Ciclo Chuck Norris (auguri, Chuck!) | Il Zinefilo

Scrivi una risposta a Kuku Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.