Thunder 3 (1988) Abbasta!

Se persino Sylvester Stallone, all’apice massimo della sua carriera, è riuscito a sbagliare il suo terzo Rambo… come possiamo prendercela con l’accoppiata Larry Ludman (Fabrizio De Angelis) e David Parker jr. (Dardano Sacchetti)?

Dopo il delirante Thunder 2 era chiaro che i due artigiani del cinema di genere non avevano più la benché minima idea di cosa far fare al loro personaggio, nato come clone di Rambo e quindi privo di qualsiasi vita una volta inserito in una storia originale. Però il 25 maggio 1988 esce in patria Rambo III e che fai, il clone nostrano lo lasci monco di un numero?
Ecco dunque l’inutile Thunder 3.

Non hanno avuto manco la voglia di usare il rosso dei precedenti due film

Anche stavolta non esiste traccia di distribuzione cinematografica, e addirittura non ci sono locandine in giro: come capita molto spesso per i piccoli filmacci italiani anni Ottanta, malgrado esista un visto censura – 20 luglio 1988 con l’aggiunta del sottotitolo L’ultimo guerriero, attestato anche dall’ANICA, l’ Archivio del Cinema Italiano – qualsiasi distribuzione in sala è materia per indagatori del mistero, visto che non ne esistono prove concrete.

L’unico passaggio televisivo noto è quello del 14 settembre 1991 su TMC, come raccontavo nel primo film: all’epoca dunque ho avuto la rara possibilità di vedere questo filmaccio nell’unico passaggio TV e non ci sono riuscito…
Dopo una VHS PlayTime, la AVO Film lo riversa in DVD nel 2004.

A ogni film sembra sempre meno indiano…

Il misterioso Mark Gregory, l’attore romano che dopo aver fatto il pieno di filmacci probabilmente ha raggiunto Rambo in Thailandia per ripulirsi l’anima, scende sempre di più la china nell’interpretare Thunder, personaggio che cambia totalmente ad ogni pellicola.
Era un pellerossa “moderno” nel primo film che sembrava un po’ spiantato, poi entra nel sistema per il secondo film diventando addirittura poliziotto, mentre ora si è messo quei quattro stracci che all’epoca si credevano pellerossa e fa il buon selvaggio nei giardinetti dov’è ambientata la vicenda. E già che c’è, insegna a un ragazzino a tirare con l’arco: i servizi sociali sono informati di questo?

Rudimenti di scuola italo-Navajo

I due sceneggiatori l’hanno buttata un po’ in caciara. Nel precedente film la moglie di Thunder era incinta, è vero, ma è passato solo un anno e il figlio… ne ha già tipo 12? A meno di non ambientare il film più di dieci anni nel futuro, Piccolo Corvo (Jeffrey Domo) non può essere il figlio di Thunder, e infatti mai nella vicenda viene detto. Perché allora Thunder, che ha moglie e figlio di un anno, se ne va nelle fresche frasche con un dodicenne? Meglio non indagare oltre.
In realtà questo Thunder non c’entra assolutamente nulla con i precedenti film, è un personaggio totalmente diverso che potrebbe chiamarsi in qualsiasi altro modo, e ci sarebbero davvero tanti modi di chiamarlo. Tutti poco lusinghieri.

I credibilissimi cattivi del film

Il colonnello Magnum (Werner Pochath) è un duro, ha vissuto la vita con il nome di un gelato e a scuola tutti lo scherzavano, quindi ora organizza qualcosa che non viene mai spiegato e che non ha il minimo senso: guida gruppi di mentecatti vestiti da militari a fare i coglioni in giro, con vere armi cariche così che l’incidente mortale sia praticamente scontato. Gli autori del film non sono mica americani, che loro possono sparare agli indiani (come diceva Vasco), poi però si ricordano che in effetti si stanno mascherando da americani, e quindi… fuoco agli indiani!
Piccolo Corvo inciampa in un bianco, partono le botte, partono le coltellate, partono le pistolettate, partono le fucilate, partono le bazookate, partono le bombe atomiche e scoppia la guerra termonucleare che mette fine alla vita sulla Terra. Oh, Ludman, anche meno, eh?

Basta poco perché l’Arizona diventi ’na Cambogia

Ad assicurare la giustizia in città c’è lo sceriffo Jeff (un inutile John Phillip Law, famoso per essere stato famoso vent’anni prima), quindi vale tutto: il suo personaggio fa una comparsata di trenta secondi e non ha alcun peso nella vicenda, quindi diciamo che la città è senza legge.

Te lo ricordi John Phillip Law negli anni Sessanta? Chissà che fine ha fatto…

I dementi in divisa distruggono un accampamento indiano inondandolo di piombo e ovviamente nessuno dice niente. Così Thunder mette in atto la guerriglia da giungla colpendo e fuggendo, finché tutti decidono di chiamare il panzone Magnum per portare un po’ di fresco croccante nella città in fiamme.

Te lo ricordi Richard Benson? Ma suona ancora?

Contro i bianchi arriva la cavalleria indiana, con scene imbarazzanti che nessuno dovrebbe vedere: quando negli anni Sessanta tutti i Paesi europei sfornavano western finto americani, erano da Premio Oscar in confronto a questa roba di Ludman.
Tornata la pace, Thunder può tornare da solo nei boschetti col ragazzino al seguito…

Noi Navajo siam così, molto casual

Non discuto sui film commerciali di Ludman, tutti uguali e tutti interpretati esclusivamente da non-attori – credo li scegliesse il regista personalmente fra i più inadatti alla recitazione – ma visto che questo Thunder 3 se è uscito al cinema l’ha fatto solo di nascosto, non è passato in TV se non per errore una volta, è quello meno distribuito in VHS della serie e sfido qualcuno ad avere il DVD (a parte i pazzi come me!), mi chiedo che senso abbia averlo fatto. Va be’ che sarà costato tre noccioline americane, ma che senso ha fare un filmaccio di genere pensato ad un pubblico di bocca buona… se poi non lo si presenta a quel pubblico?
Se poi è un prodotto pensato esclusivamente per il mercato estero… perché dobbiamo sempre fare ’ste figure?

Domande inutili, il grande cinema italiano non ha mai seguito alcuna logica né gusto. Lasciamo Thunder nel vuoto nulla dove merita di stare e dimentichiamo in fretta che siano mai esistiti i suoi filmacci.
Mark Gregory, se mi stai leggendo dal tuo ritiro spirituale sulle montagne del Nepal: hai fatto benissimo!

L.

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22 risposte a Thunder 3 (1988) Abbasta!

  1. Cassidy ha detto:

    La locandina è una figata, quindi anche questa volta la legge della Z non sbaglia. I cattivi sembrano “I ragazzi della 3ª C” nella puntata in cui giocavano a paintball, con Bruno Sacchi ribattezzato “Sylvester Panzone”, ora che ci penso ci sarebbero quasi gli estremi per inserirlo nel blogtour 😉 Cheers!

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  2. Evit ha detto:

    Prima che ne accennassi qualche articolo fa non sapevo della sua esistenza, credo. Di sicuro sembra che non mi sia perso un granché anche se sono un po’ curioso di completare la trilogia.
    Richard Benson mi ha steso.

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Da avoglia (col primo) ad abbasta…è un attimo! Anche solo concentrandosi sulle foto..pure meno di un attimo! 🙂 🙂 🙂

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  4. Zio Portillo ha detto:

    Alt! Ho letto i commenti prima di scrivere altrimenti sarei andato giù diretto.. Volete dirmi che quello non è Fabrizio Bracconeri (Bruno Sacchi)?!?!

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  5. Kuku ha detto:

    Ma che è sta roba? e dove l’hanno girata?

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  6. Pietro Sabatelli ha detto:

    Ne hanno fatti pure tre, mamma mia…

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  7. Castruccio ha detto:

    Credo che vedere, per mancanza di reperibilità, prima il terzo, poi il secondo e infine il primo mi abbia causato dei disagi mentali.

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