Visto che ho parlato di Gigi e Andrea, non potevo aprire la diga dei comici italiani che si sono macchiati di una commedia calcistica negli anni Ottanta.
La consolidata coppia comica formata da Alvaro Vitali e Mario Carotenuto ha affrontato i vari temi comici dell’epoca, dall’esercito alla sanità: poteva mancare un caposaldo italico come il calcio?
Ricevuto il visto della censura italiana il 1° settembre 1983, apparso in sala almeno dal 10 settembre successivo, ecco Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento, poco distribuito in VHS ma con ben due edizioni DVD: MHE 2004 e QuintoPiano 2010.
Il Napoli è disperato, perché il suo giocatore di punta, Paulo Roberto Cotechiño (Alvaro Vitali), non ne azzecca una manco per sbaglio: in patria brasiliana era un grande campione, ma trapiantato nella squadra partenopea sembra un giocatore amatoriale. E per di più ci ha messo poco ad imparare le usanze locali, nel rivolgersi con rispetto ai tifosi…
Che questa incapacità calcistica sia un effetto della nostalgia di casa? Per far assaporare al giocatore un po’ di gusto brasileiro l’allenato gli fa arrivare a Napoli la fidanzata brasileira (Carmen Russo), assunta come ballerina in un locale ma la cui mansione sarà l’unica riservata alle attrici sexy di questo genere di film: fare dieci docce a film.
Intanto sorge il problema di proteggere Cotechiño dall’ira dei tifosi napoletani, che mal sopportano l’avere un campione impedito, e l’idea vincente nasce quando l’allenatore si accorge che un idraulico, un tale Alvaro Cotechino (Alvaro Vitali), è incredibilmente somigliante al calciatore: gli strabilianti effetti speciali del cinema italiano d’epoca permettono addirittura di mostrare lo stesso attore in scena in due ruoli diversi!
Con una parrucca in testa e un paio di occhiali a specchio sul naso l’idraulico può benissimo prendersi le mazzate che spettano al calciatore, e se qualcuno dovesse sospettare… be’, indossare una giacca con su scritto “Cotechinho” fugherà ogni sospetto.
Intanto qualcuno trama nell’ombra… ma in realtà è appunto un’ombra. Avendo una sceneggiatura che non sarebbe bastata neanche per un cortometraggio, il regista Nando Cicero e lo sceneggiatore Francesco Milizia si inventano una sotto-trama inesistente e decisamente imbarazzante, una cialtronata che serve solo per giustificare le inutili comparsate eccellenti di Franca Valeri e Moana Pozzi, che se in un montaggio alternativo venissero cancellate non se ne accorgerebbe nessuno.
Come vuole il canovaccio fisso della commedia all’italiana, una trama inconsistente è solo uno sfondo dove ambientare scenette comiche legate all’attualità – come il problema dei sequestri di persona, talmente comuni che qui ci si può scherzare sopra – o siparietti pruriginosi con la bellona di turno, in questo caso un’irresistibile Carmen Russo. Non sono oggettivo, parlando di lei, visto che è il tormento della mia infanzia: tenetevi le Cassino e le Fenech, per me è Carmen tutta la vita!
Il tema del calcio è giusto uno spunto buttato lì, senza troppa convinzione. A parte l’idea dell’allenatore che ingaggia uno iettatore professionista perché pensi intensamente all’Inter, tutto l’impegno calcistico è sulle spalle di Cotechiño, che fa davvero ben poco. Com’è facile prevedere alla partita Napoli-Inter prende parte l’idraulico che si finge calciatore, con risultati decisamente superiori a quelli del titolare, ma solo per puro caso. Tutta una scusa per mostrare sequenze riprese in veri stadi.
Sarebbe ingiusto giudicare il film con il gusto di oggi, questi prodotti all’epoca riscuotevano un enorme successo quindi mantenevano a pieno la loro unica ragion d’essere: vendere biglietti del cinema, per far guadagnare gli investitori privati. Oggi i film vengono fatti con i nostri soldi e non ne vendono molti, di biglietti, quindi… viva Cotechiño! E viva Carmen Russo!
L.
- Ultimo minuto (1987) Regalo di Natale calcistico
- Paulo Roberto Cotechiño (1983) Centravanti di sfondamento
- Mezzo destro mezzo sinistro (1985)
- La partita (2019)
- Holy Goalie (2017) Santo calcio
- Dream Team (2012-2016) Due squadre da incubo
- Viva San Isidro (1995)
- Offside (2006) Il calcio vietato alle donne
- Goal of the Dead (2014) I morti calcianti
- Mean Machine (2001) Quell’ultimo sporco goal
Film che da ragazzino ho letteralmente consumato a furia di riguardarlo. E ogni volta mi spaccavo dal ridere con la scena del tamburo che deve coprire i peti di Vitali o con i pasti presi alla macchinetta. Oh, che volete che vi dica? Ho gusti semplici…
Ovviamente ci sono citazioni e rimandi non solo all’attualità ma pure al mondo del calcio col giornalista critico che fa il verso a Gianni Brera e alle sue “licenze poetiche” nello scrivere gli articoli, all’allenatore del Napoli che fuma la pipa come Bearzot o alla “saudade”, sentimento misterioso per noi, ma che colpì parecchi calciatori brasiliani che da noi non ne imbroccavano mezza.
Nota personale: una ragazza che abitava dietro casa mia aveva la madre che all’epoca era uguale spiccicata a Cotechino, cioè ad Alvaro Vitali con la riccioluta parrucca bionda. Ecco, diciamo che la signora non era proprio un fiore…
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Mi spiace per la signora, e chissà: magari avrebbe potuto ottenere un ruolo da controfigura per questo film 😛
I rimandi calcistici li ho persi tutti, e ti ringrazio di averli sottolineati 😉
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Titolo famoso ma non l’ho mai visto, diciamo che, comprenderai, non è proprio il mio genere… però il tuo post è divertente, come sempre!
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Onestamente non è neanche il mio, da ragazzino degli anni Ottanta i miei non mi facevano vedere questo genere di film, quindi ho “scoperto” tutto in seguito ormai fuori tempo massimo. I peti non mi hanno mai divertito e non sapendo nulla di calcio non potevo apprezzare rimandi e citazioni, quindi è proprio un film all’opposto dei miei gusti. A parte Carmen Russo, ovviamente 😀
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Questi film si ricordano in parti uguali per le gag e per la protagonista femminile, inutile girarci attorno, Carmen Russo fa il vuoto, migliore in campo 😉 Cheers
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Mentre tutti fissano undici uomini in mutandoni, io preferisco focalizzarmi su una sola Carmen Russo 😀
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quando ho visto il titolo ho controllato il calendario, perché pensavo fosse già il Zinnefilo del venerdì 😛
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Film dimenticabile, molto meglio “l’allenatore nel pallone” o “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore” anche se la prima parte con Vitali-Russo è sempre abbastanza dimenticabile…
Farei notare che sulla giacca manco il nome giusto gli hanno scritto! Anche se, per assurdo, è più filologicamente brasiliano “Cotequinho” che l’ispanico “Cotechino”.
PS: quella forse non sarà un’esultanza brasiliana, ma… OLANDESE! xD
http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/febbraio/27/Ombrello_viola_Huntelaar_scusa_gesto_ga_10_100227025.shtml
per la serie: invenzioni che fanno il giro e diventano vere!
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ahahah Cotechiño lanciatore di mode!!! 😀
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Pingback: Paulo Roberto Cotechiño (1983) | IPMP – Italian Pulp Movie Posters
Da ataviche rimembranze, e mi pare di leggere conferma anche nel pezzo, non ricordo molto calcio in questo film e ciò me lo rendeva meno gradevole rispetto a L’allenatore nel pallone o Mezzo destro mezzo sinistro…detto ciò non mancavano le cialtronate stuzzicanti, pruriginose (condivido: ah, Carmen Russo!) tipiche di quegli anni e che creavano sollazzo! 🙂
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Il calcio c’è, ma certo è giusto un fondale su cui ambientare tipiche scenette con Alvaro Vitali, la bella e i caratteristi vari. Non certo un film da riscoprire.
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Diciamo pure che chiamarlo film dimenticabile suona ancora come fargli un complimento (e non lo merita)… mentre Carmen Russo merita eccome (non ti preoccupare per Edvige Fenech e Nadia Cassini, ci penso io a tenermele) 😉
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ahahaha quindi possiamo chiamarla una spartizione equa? 😀
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Direi proprio di sì 😀
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Vittorio Marsiglia non era il maggiordomo de “Il pranzo è servito”? E poi Bobby Rhodes, divertente vedere che gli stessi attori (e registi) negli anni ’80 si dividevano tra commedie, horror e action, rigorosamente Z 😛
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L’impressione è che il cast fosse sempre quello, un gruppo di attori che potevo ritrovare ovunque, indipendentemente dal genere 😛
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W Carmen Russo te la firmo di sicuro!
W questo film… non sono sicuro. X–D
Non credo che avrò mai la voglia di buttare via 90 minuti per guardarlo, e da giovane non sono mai stato esposto alla sua visione!
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Lascia stare il film, e focalizzati sulla Russo 😀
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Quello lo vedo facile! :–D
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Bah io trovavo meglio questo di mezzo destro . mezzo sinistro : faceva più ridere e poi ho una strana passione per i film ambientati in luoghi ampi ma circoscritti ( in questo caso un albergo, usato in altri film ).
La Contessa col fedele Mandingo è un personaggio notevole e di grande carisma , che meriterebbe una serie sua.
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In effetti la vicenda è quasi del tutto ambientata in un albergo: forse un po’ di campo di calcio in più avrebbe fatto onore alla locandina 😛
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