Quando il 23 settembre 2021 Cine34 trasmette in prima serata uno dei film di calcio italiani d’annata, offrendo così la possibilità di catturare schermate ad alta risoluzione, come si fa a resistere? È chiaro che c’è un Nume che ha preso a ben volere questa rubrica di cine-calcio.
Stando ai ricordi di Luigi Cozzi, negli anni Ottanta ogni volta che proponeva un film di fantascienza i produttori italiani sbuffavano: perché invece non scriveva qualcosa con donnine nude e Gigi e Andrea? Visti i pochi film girati dai due comici romagnoli temo che il ricordo di Cozzi sia un po’ esagerato, ma è chiaro il concetto: le commedie con volti noti del momento e nudità femminile erano la base fondante del cinema italiano anni Ottanta.
Il mio compaesano romano Sergio Martino ha avuto modo di regalarci molti film di genere – dal western Mannaja (1977) al fanta-horror L’isola degli uomini pesce (1979) – ma anche a lui toccava la commedia scollacciata all’italiana, quindi eccolo alla regia di Mezzo destro mezzo sinistro.
Girato nel giugno 1985 (stando ai quotidiani dell’epoca), riceve il visto della censura nell’ottobre 1985 ma non l’ho trovato di sicuro in sala prima del gennaio 1986.
La squadra in campo è quella di tutte le commedie italiane degli anni Ottanta, possono cambiare i titolari e magari qualche ala, ma in panchina ci sono tutti, da Leo Gullotta (allenatore spagnolo) a Sandro Ghiani (giocatore brasiliano) fino a Franco Caracciolo (monachello biondo).
I due titolari sono i due citati Gigi Sammarchi e Andrea Roncato, comici all’epoca quotatissimi ma forse non così noti alle nuove generazioni: è anche vero che i loro film sono replicati così tanto che nessuno in realtà ha potuto dimenticarli.
La storia è scritta sul cartellino rosso di un arbitro e sta lì solo come scusa per mostrare la base, cioè seni al vento e caratteristi comici, e poi il valore aggiunto, cioè vere celebrità del calcio.
La trama teoricamente racconta del mezzo destro Andrea Margheritoni (Andrea), «più bravo disteso che in piedi», e del mezzo sinistro Gigi Cesarini (Gigi), due calcinacci di giocatori che con un trucco riescono a entrare nella Marchigiana ma che sbagliano ogni passaggio, nei rari casi in cui riescono a toccar palla.
In realtà è tutta una scusa per comparsate di veri giocatori, come Falcao, Ancelotti e Chierico.
Calciatori famosi, un po’ di scorci di stadi d’annata…
… e ovviamente, immancabile, il Processo di Biscardi.
Ci si ricorda della trama quando i due calciatori scalcinati vengono lasciati in panchina e in campo scende il centroavanti Carlo Vacca, nome scelto solo per fare poi il delicatissimo gioco di parole «Ma Vacca Carlo, va’».
Ciò che conta è che il giovane campione è interpretato dall’esordiente Pino Insegno, che mostra la sua bravura con il pallone e il suo fisicaccio, ma incredibilmente… non ha la sua voce! Per uno che ha appena iniziato la carriera di doppiatore… essere doppiato come attore è davvero il colmo!
Per far lavorare anche Milena Vukotic, immancabile all’epoca, la si fa regina del pollo ruspante che sponsorizza la squadra e si porta a letto i giocatori, così ci mettiamo le battutine di Andrea che fa tanto il mandrillone romagnolo ma l’unica donna che riesce davvero a conquistare è l’unica che non vorrebbe neanche guardare.
Mettiamoci pure una partitona finale in Germania, così da galvanizzare i tanti emigrati italiani all’estero – e credo che in Germania all’epoca ci fosse un’Italia parallela! – e la ricetta è completa: non si è parlato di niente ma si è fatta tanta caciara.
Il film rientra perfettamente nello stile vincente dell’epoca: totale inconsistenza, assenza di trama se non proprio un brogliaccio vago, rapido susseguirsi di scenette comiche (o supposte tali), dialetti a profusione, poppe al vento senza alcun motivo e il risultato è portato a casa.
Squadra che vince non si cambia, quindi le commedie italiane anni Ottanta sono tutte così, e funzionavano tutte: poi è arrivato il contributo statale – cioè noi che paghiamo per film che non vedremmo neanche gratis – e niente ha più funzionato, ma questa è un’altra storia.
Sicuramente questa nullità di film sarà piaciuto ai tifosi dell’epoca, viste le apparizioni di vere celebrità contemporanee, ma visto oggi temo sia davvero inutile: è giusto divertente per vedere il mondo italiano del 1985 ma poco altro.
L.
- Ultimo minuto (1987) Regalo di Natale calcistico
- Paulo Roberto Cotechiño (1983) Centravanti di sfondamento
- Mezzo destro mezzo sinistro (1985)
- La partita (2019)
- Holy Goalie (2017) Santo calcio
- Dream Team (2012-2016) Due squadre da incubo
- Viva San Isidro (1995)
- Offside (2006) Il calcio vietato alle donne
- Goal of the Dead (2014) I morti calcianti
- Mean Machine (2001) Quell’ultimo sporco goal
Film che personalmente non mi ha mai fatto molto ridere tranne in un paio di scene. Sarà che non amo molto Gigi&Andrea e la loro comicità e per questo la pellicola parte già in salita. E poi ci sono il riciclo impunito delle solite scenette, i soliti siparietti e i soliti personaggi triti e ritriti (vedi i gay… Diciamo giusto un filo oltre il politicamente corretto!). Però ammetto che lo ricordo con nostalgia e se lo becco in tv me lo guardo ugualmente. Poi ci sono le tette e c’è la Russinova che all’epoca era qualcosa di incredibile.
Comunque i calciatori che appaiono (al di là delle immagini di repertorio come l’intervista a Falcao incollata con lo sputo al film), all’epoca giocavano nella Roma e si prestavano per apparire in tutte le pellicole a tema calcistico. Che sia “L’allenatore nel Pallone” (oltre ad Ancelloti e a Chierico c’era anche Pruzzo) o “Don Camillo” con Terence Hill.
P.S.: spero che tu sia ironico sulla didascalia sotto la foto di Paolo Rossi…
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Ah è Paolo Rossi? Quando dico che non so nulla di calcio non lo faccio per tirarmela da intellettuale: non so DAVVERO nulla di calcio, mai vista una partita che non fosse un mondiale e di sicuro non mi mettevo a ricordare le facce dei calciatori 😛
Grazie della dritta, poi aggiorno il post.
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E te ne dico un’altra di “chicca”. Siccome mettere gli attori protagonisti, i caratteristi e le comparse in uno stadio, riempirlo, ecc., ecc.,… Sarebbe costato uno sproposito per un filmetto di questo calibro, le squadre di fantasia protagoniste (la Marchigiana qua, la Longobarda ne “L’allenatore nel Pallone”,…) giocano sempre con una divisa bianca. Questo perché, una volta, la maglia bianca era spessissimo la seconda maglia di molte squadre di Serie A e potevano integrare la pellicola con filmati presi da vere partite e spacciare una delle squadre in campo (quella vestita di bianco) per quella protagonista del film.
C’è gente per i vari blog che ad ogni filmato di repertorio presente nel film riconosce la partita cui è preso lo spezzone.
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Ammazza, veri archivi viventi di partite 😀
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Paolo Rossi. Un filino celebre, specialmente all’epoca visti i trionfi mondiali dell’82. Recentemente scomparso purtroppo.
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E’ curioso che siano stati nominati tutti i giocatori tranne Paolo Rossi, presentato proprio con “non c’è bisogno di presentazioni”. Evidentemente sono l’unico a non avere idea di che faccia avesse Paolo Rossi, anche se l’ho sentito nominare.
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Ammetto la pochezza del film ma è più forte di me: da fissato col calcio sono cresciuto con queste commedie pallonare (aggiungi ovviamente L’allenatore nel pallone) e le adoro. Infatti, i risultati disastrosi sulla mia psiche sono ben evidenti, ahahah! 🙂
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Immagino che per un tifoso questi film fossero intriganti per i veri giocatori coinvolti, un po’ come già faceva “Totò al giro d’Italia” con i ciclisti famosi che facevano una comparsata. Purtroppo non essendo io tifoso già all’epoca provavo poco interesse per queste cose 😛
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Film che conosco solo di nome, certo che Pino Insegno doppiato sembra quasi uno sgarbo 😉 Cheers
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Proprio in quel 1985 iniziava la sua attività, un pupo! ^_^
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Io lo vidi a distanza di qualche anno dall’uscita nelle sale e, francamente, non mi divertì granché (eufemismo). Rivisto solo un’altra volta, e trovato ancora meno divertente: pur seguendo il calcio (con moderazione) queste commediacce con il bonus dell’effetto “camei famosi” mi hanno sempre lasciato indifferente … non è questo il Martino che mi va a genio, no.
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Guardando la filmografia di Martino escono fuori titoli da applauso, mi sa che ha fatto questo film per aver perso una scommessa…
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oddio, questo post me l’ero perso!
anni fa girava voce che questo film sarebbe dovuto essere il sequel del precedente “L’allenatore nel pallone”, con Canà e Aristoteles che venivano chiamati al capezzale della Marchigiana per salvare la squadra. Poi per motivi sconosciuti non se ne fece più niente e ci misero il sergente di ferro Fulgencio e la nuova stella Vacca. praticamente il “Sergio Martino Cinematic Universe” 😀
In realtà la satira del calcio d’epoca è evidente: ci sono i due allenatori, uno giochista che allena a tempo di musica classica, e l’altro catenacciaro vecchia scuola, una parodia del Mago Herrera (che già all’epoca era storia).
Anche i calciatori della Marchigiana erano parodie di calciatori dell’epoca: Kekkonen era uno degli svedesi dell’epoca (non metto nomi per evitare problemi) “con le chiappe chiacchierate” che si presentò in Italia accompagnato dal suo partner, pensando che da noi ci fosse la stessa apertura di pensiero… mentre Gonçalves col suo immortale “esto no es contemplão in mio contratto” addirittura ha anticipato i calciatori di oggi, prontissimi a far valere quanto scritto nei loro contratti, ma solo a favore loro (del tipo “Faccio schifo perché non faccio vita da atleta? Cazzi tuoi, voglio fino all’ultima lira, il contratto parla chiaro! / Faccio 2 partite decenti? O mi dai l’aumentino o mi viene il mestruo perché voglio essere ceduto!”
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Ah, che sport nobile! Capisco l’amore che scatena nei tifosi! 😀
Scherzi a parte, ignoro tutto del calcio, mai seguito, quindi ho sempre ignorato qualsiasi film all’epoca ne parlasse, senza contare che poi comunque i miei negli Ottanta non mi facevano vedere queste commedie scollacciate 😛
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Aggiungiamo che il campionato della Marchigiana rimane a metà perché il film termina con la partita in Germania senza farci sapere se la squadra si salverà o no.
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Manco me ne ero accorto, pensa quanto mi aveva preso la storia 😀
Comunque è inquietante: un attimo fa stavo sentendo l’audiolibro biografico di Pino Insegno, che si apre con il crollo della sua promettente carriera calcistica, e ora mi scrivi sul film in cui interpreta un calciatore: inquietante!!!!! ^_^
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