Prison (1987) Dal passato di Renny Harlin

prisonTutti i grandi registi hanno cominciato da piccoli, e soprattutto hanno nel cassetto un filmaccio giovanile di cui si vergognano. Tutti, compreso Renny Harlin.
Tutti i grandi attori hanno cominciato da piccoli, e soprattutto hanno nel cassetto un filmaccio giovanile di cui si vergognano. Tutti, compreso Viggo Mortensen.
Harlin e Mortensen condividono lo stesso filmaccio Zintage di cui si sono fatti asportare chirurgicamente il ricordo: Prison.

Un titolo davvero minimale...

Un titolo davvero minimale…

Il regista finlandese era appena passato dai cortometraggi ai film ma ancora non si era fatto notare per Nightmare 4 (1988), mentre Viggo faceva ancora piccoli ruoli in TV e saltuariamente su grande schermo.
La Empire Pictures aveva appena sfondato nel rutilante mondo della spazzatura, ma aveva anche azzeccato un paio di titoli mitici: Re-Animator (1985) ed Eliminators (1986, di cui parlo nel mio saggio Ninja). Avrà modo di produrre chicche per appassionati, tipo Puppet Master (1989), ma intanto si dedica alla serie Z spinta.
Con la sceneggiatura dell’esordiente C. Courtney Joyner, futuro professionista dell’horror di serie Z, presenta questo filmaccio l’8 dicembre 1987 in Gran Bretagna e poi lo fa uscire in patria americana il 4 marzo 1988.
Non ho trovato traccia di distribuzione italiane se non questa VHS Skorpion dei primi anni Novanta: non c’è data, ma nel presentare il regista si parla di Die Hard 2 (1990).

Il caratterista Lane Smith nel ruolo del bieco direttore

Il caratterista Lane Smith nel ruolo del bieco direttore

C’è bisogno di nuove prigioni per i detenuti in aumento, così si riapre un vecchio istituto penitenziario abbandonato da decenni, a capo del quale viene messo lo squilibrato direttore Ethan Sharpe (Lane Smith), ossessionato da incubi atroci.
La brava psichiatra Katherine (Chelsea Field) cerca di impostare il carcere secondo criteri umani e nell’ottica della riabilitazione, mentre Sharpe vuole solo trattare male i detenuti.
Tra di questi spicca il ladro di macchine Burke (Viggo Mortensen), silenzioso e misterioso.

Un giovane Viggo Mortensen in un ruolo praticamente invisibile

Un giovane Viggo Mortensen in un ruolo praticamente invisibile

I temi classici del prison movie vengono buttati via malamente, e in generale il film è palesemente confuso: non sa dove andare quindi va un po’ qua e un po’ là e poi vediamo che succede.
D’improvviso il direttore ordina ad alcuni detenuti di buttare giù una parete per riportare in attività la vecchia sala delle esecuzioni, ed appena aperta una breccia una luce misteriosa fuoriesce violenta, quasi fosse un’entità maligna.
Tutto poi torna normale, ma alcuni detenuti buttano là dei nomi come se conoscessero l’entità misteriosa, poi si abbandona quella strada ed esce fuori che l’ultima esecuzione risale al 1964, quando Sharpe prima della chiusura dell’istituto ha giustiziato un certo Forsyth… che assomiglia terribilmente a Burke.

Una inutile comparsata del granitico Tom "Tiny" Lister jr.

Una inutile comparsata del granitico Tom “Tiny” Lister jr.

Confuso e confusionario, il film butta sulla tavola carte di diverso colore e segno sperando almeno in una coppia di due, ma non riuscendo neanche in quello. C’è la rivolta carceraria più veloce del mondo, c’è la grande fuga più piccola del cinema, c’è un demone che forse infesta la prigione ma forse no, c’è un detenuto che – anticipando La casa 7 e Sotto Shock del 1989 – friggendo sulla sedia elettrica diventa energia e torna a vendicarsi.
Tutto questo ottiene solo qualche minuto della pellicola, che è un indigesto minestrone che sposa la scuola di pensiero “buttiamo tutto dentro, che magari qualcosa lo azzecchiamo”. Purtroppo, come sempre accade con questa scuola di pensiero, non si azzecca nulla.

Per il potere della Z!

Per il potere della Z!

Ogni aspetto della sceneggiatura è un filo lasciato in sospeso senza alcuna spiegazione: gli attori si muovono confusi perché è chiaro che credono di star partecipando ad un prison movie che non è affatto un prison movie
Malgrado sia una stupenda chicca, che ho preso in VHS su eBay e riversato in DVD per conservarla meglio e per mostrare qui le foto, Prison rimane un’inutile porcata senza capo né coda. E dispiace, perché davvero sarebbe bastato un paio di aggiustamenti di sceneggiatura per farne un piccolo cult, ma evidentemente non c’era alcun interesse a farlo.
Scopro che YouTube presenta il film completo e in italiano, estratto da non si sa quale edizione DVD: specifico che NON sono stato io ad averlo fatto!

L.

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18 risposte a Prison (1987) Dal passato di Renny Harlin

  1. benez256 ha detto:

    Cavolo Viggo Mortensen non sembra neanche lui!

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  2. Cassidy ha detto:

    Renny Harlin ha un paio di titoli di cui vergognarsi anche in età avanzata 😉 Ma gli voglio bene lo stesso, è un adorabile scemone che ha fatto filmoni veri e parecchi filmacci. Certo che Mortensen ha fatto una gavetta proprio lunga prima di diventare famoso, ogni tanto spunta giovanissimo in qualche film.

    Questo film mi manca, ho sempre visto il titolo in cima alla filmografia di Harlin, ma non ho mai approfondito, il titolo mi ha ingannato, pensavo ad un film carcerario più classico, non potevo certo aspettarmi questa roba qui! 😉 Grazie per la citazione! Cheers

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  3. Denis ha detto:

    Renny Harlin aveva il record di morti ammazzati in Die Hard 2,quasi 300(superato dal film omonimo) parodiato in Hot Shots 2, se non sbaglio con il film Corsari fece fallire la Carolco,comunque per settimana prossima di faccio il gioco di Conan,pensa ho massacrato dei gorilla e il design di Conan sembra preso da Barry Windsor Smith:)

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  4. Giuseppe ha detto:

    A quanto ricordo, il demone alla fine era proprio il detenuto elettrificato. Dovrei rivedermelo, per sicurezza… sul mio hard-disk di fiducia, of course (che se aspettavo l’edizione italiana sul tubo, facevo notte) 😉

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