Vieni dalla tua Mummy!

Pagina dedicata al grande speciale inter-blog in omaggio all’arrivo in Italia del film The Mummy (2017). È in continuo aggiornamento, quindi tornate spesso!


Indice:


Cinema


dal blog Il Zinefilo
Die Augen der Mumie Mâ (1918) Gli occhi della mummia

Nel 1918 il ventiseienne regista berlinese Ernst Lubitsch è un nome molto apprezzato e le sue commedie sono tutti successi. Però il produttore Paul Davidson vuole alzare il tiro e vuole che la sua casa UFA (Universum-Film Aktiengesellschaft) faccia concorrenza ad Hollywood: a questo punto serve un “Grossfilm”, un blockbuster, un grande titolo di grande richiamo.
All’inizio Lubitsch è titubante ma poi il pensiero di poter avere in seguito un budget più ampio per i propri film lo convince, il risultato è una serie di enormi successi dell’epoca: tra cui Die Augen der Mumie Mâ.


dal blog Il Zinefilo
The Mummy (1932) La mummia

Dopo il successo irrefrenabile di Dracula (febbraio 1931) e Frankenstein (novembre 1931) la Universal Pictures è ormai la regina dei mostri e non è per nulla disposta a fermarsi, anche perché questi due titoli hanno lanciato nell’immaginario collettivo i due divi eternamente in competizione uno con l’altro: Bela Lugosi e Boris Karloff.
L’anno successivo Lugosi l’apre con Il dottor Miracolo (febbraio 1932) ed è pronto a fare il bis con White Zombie (agosto 1932), ma è Karloff a chiuderlo con il botto: interpretando il film che seppellisce nel deserto i due di Bela, The Mummy (22 dicembre 1932), arrivato nelle sale italiane il 7 novembre 1933.


dal blog La Bara Volante
La Mummia (1932): Walk like an Egyptian

Essere di Torino può voler dire gioie e dolori, ma un’unica vera grande costante, sei veramente di Torino se ti hanno portato in gita 87 volte al museo egizio! Da quando il museo è stato rifatto figo figherrimo non ci sono ancora andato, per il semplice fatto che davvero credetemi, da bambino ci sono andato in visita un numero impressionante di volte e adesso vi beccate anche l’aneddoto infantile!


dal blog Doppiaggi Italioti
[Italian credits] La mummia (1932)

Le schermate che vi presento sono precedenti alle edizioni rimasterizzate – e ridoppiate – in digitale: appartengono alla vita più “rozza” del film, quando durava solamente 62 minuti (contro i 72 originali!) e le stupende voci dei personaggi erano ricoperte di fruscio. Era il tempo in cui questo Boris Karloff era doppiato da Mario Ferrari – come dice Antonio Genna e confermo, grazie alla consulenza di Evit – e in cui le scritte venivano tradotte. Mi piace illudermi che sia la versione del film che videro i nostri connazionali nel 1933, ma non oso sperare tanto…


Capolavoro di Nicolas Delort per Dark Hall Mansion

dal blog Il Zinefilo
Mummia-mania anni Trenta

Appena la Universal degli anni Trenta ha fatto il colpo grosso con La Mummia di Karl Freund, subito un nugolo di case si è avventato sul tema, forte del fatto che le mummie non erano protette da copyright e chiunque poteva usarle.
Negli stessi anni in cui le riviste di racconti cominciano ad aumentare la loro proposta di mummie letterarie, ed appaiono racconti firmati da maestri dell’inquietudine come Seabury Quinn e Robert Bloch, le creature bendate cinematografiche si fanno sempre più presenti, negli ambiti più disparati: anche nei cartoni animati di Betty Boop!


dal blog The Obsidian Mirror
Al-mummia (1969)

No, “Al Mummia” non è un refuso. No, non è nemmeno un post sull’ultimo film con Tom Cruise quello che state leggendo, anche se un pochino devo ammettere che mi stuzzica l’idea che qualcuno possa finire per caso su questo blog digitando male l’articolo determinativo. Probabilmente quel qualcuno schizzerà poi via in un nanosecondo, ma c’è sempre una vaga speranza che un paio di click me li possa regalare.
Parleremo oggi invece proprio di “Al-Mūmiyā” (العربية), film datato 1969, lungometraggio primo e unico di Chadi (o Shadi) Abdel Salam (o Abdessalam), che ebbe il gran merito di far convergere l’attenzione del mondo occidentale verso un cinema allora pressoché sconosciuto come quello egiziano.


dal blog Doppiaggi Italioti
[Italian credits] La mummia (1999)

Le immagini che seguono sono tratte da un’edizione VHS Universal – trovata fortunosamente tra la polvere di un mercatino – che non riporta altra data se non un «Packaging Design 1999 Universal Picture (Italy)».
Non c’è niente che faccia pensare a ristampe: sembra davvero una prima edizione o almeno così mi piace pensare.


dal blog La Bara Volante
Day of the Mummy (2014) La VERA maledizione della Mummia

Fanalino di coda? Le Mummie, perché le Mummie non fanno paura? Sono zombie bendati in pratica, forse per quello, dai fuoco alle bende e ti liberi di loro, facendogli fare anche una discreta figura di niente, certo anche tu, vai in giro arrotolato nella carta da culo, ecco, secondo me non è nemmeno questo il problema peggiore della Mummie, il problema peggiore è che se gli altri mostri, hanno avuto i migliori nomi, le Mummie devono ancora liberarsi dall’ombra dell’ultimo che ha provato a rilanciarle al cinema…se il tuo regista di riferimento si chiama Stephen Sommers, allora è giusto che tu voglia bestemmiare il Dio Anubi.


dal blog L’Ultimo Spettacolo
Al cinema: La mummia (2017), di Alex Kurtzman

Quella degli universi cinematografici è una moda che impazza ormai nel mondo del grande schermo. Alcuni sono ben noti, come i fumettoni di Marvel e DC, ma c’è anche quello definito MonsterVerse (su Godzilla, King Kong e compagnia bella). La Universal,  quindi, ci prova a sua volta rispolverando un tema vetusto come quello dei mostri che – dagli anni Trenta agli anni Cinquanta – caratterizzarono numerose sue produzioni horror a budget contenuto. È un rispolvero in grande stile, con un certo numero di star già ingaggiate o previste in futuro e un tripudio di effetti speciali. La mummia è il primo di questo previsto Dark Universe e, per forza di cose, è quanto mai lontano dall’originale del 1932, non solo cronologicamente (e non ha nulla a che fare con l’omonimo del 1999, benché ne sia considerato un reboot).


Libri


dal blog NonQuelMarlowe
[Pulp] La mummia verde (1908) di Fergus Hume

Rispetto agli autori dimenticati che mi è capitato di presentare, il britannico Fergus Hume (1859-1932) è davvero un’eccezione: forse non è famoso come Gaston Leroux, ma gli amanti italiani del giallo classico ben conoscono il suo nome.
Presento qui i primi due capitoli di un romanzo inedito in Italia, The Green Mummy (1908): dato il totale disinteresse che evidentemente mostrano i lettori italiani per le mummie, il titolo scelto è davvero incredibile: Chi è l’assassino?.
Quella che appare a puntate sul quotidiano “La Stampa” dal 27 settembre al 18 novembre 1908 non è una traduzione: è una sforbiciata impietosa del testo originale, quasi un riassunto. Rimane comunque un testo dimenticato da un secolo, mai raccolto in volume e rispolverato qui per la prima volta.
Prima parteSeconda parteTerza parte


dal blog Duecentopagine
Storie di mummie: Perduti dentro una piramide. Racconti e romanzi

La British Library pubblica una raccolta di racconti classici sulle mummie intitolata Lost in a Pyramid. Il titolo è ripreso da un racconto di Louisa May Alcott del 1869 con sottotitolo Or The Mummy’s Curse, dove una giovane coppia, Paul e Evelyn dall’Egitto portano a casa una manciata di semi scarlatti rubati da un antica tomba egizia. La mummia nella tomba era quella di una sacerdotessa, come riportato sul papiro incluso nella sepoltura, avrebbe maledetto chiunque disturbasse il suo riposo. Ignorando queste istruzioni questi semi saranno piantati per un esperimento. Nasceranno degli strani fiori inodori causando la morte dell’archeologo, paralizzando la giovane sposa e l’aiutante. Un racconto breve ma inquietante, alieno ed esotico della Alcott che si legge come un avvertimento.


dal blog Gli Archivi di Uruk
La mummia (Fanucci 2017)

Al centro di quella strana camera c’era un ampio tavolo quadrato, colmo di carte, bottiglie e foglie secche di delicate piante, simili a palme. Tutti questi oggetti erano stati assiepati per fare spazio a un sarcofago, spostato dal muro, come s’intuiva dallo spazio rimasto vuoto, e appoggiato di traverso sulla parte anteriore del tavolo. La mummia, un’orribile cosa nera, incartapecorita, simile a una testa carbonizzata su un tronco raggrinzito, era per metà fuori dal sarcofago, e la sua mano, quasi un artiglio, così come lo scheletrico avambraccio, toccava il tavolo. Un vecchio e rinsecchito rotolo di papiro era appoggiato al sarcofago, e di fronte, su una poltrona di legno, c’era il proprietario della stanza, con la testa buttata indietro, gli occhi sbarrati e terrorizzati rivolti al coccodrillo appeso in alto, le labbra livide che ansimavano rumorosamente a ogni respiro.


dal blog Duecentopagine
La maledizione della mummia (1869),
un racconto di Louisa May Alcott

L’autrice di Piccole donne pubblicò il racconto Lost in a Pyramid or, The Mummy’s Curse in una rivista nel 1869. Dimenticato per tanti anni venne riscoperto nel 1998 da un egittologo Dominic Montserrat nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, da allora è diventato un esempio importante sulle narrazioni letterarie che hanno per tema la maledizione della mummia ben prima della famosa scoperta di Howard Carter del 1922. Il racconto mi risulta inedito in Italia quindi affascinato dall’argomento ho cercato di tradurlo personalmente per farlo conoscere ai lettori.
Paul Forsyth è un uomo ossessionato da una recente avventura accaduta durante l’esplorazione della piramide di Cheope e racconta alla giovane e curiosa moglie Evelyn questa storia avendo trovato in una tomba un cofanetto con degli strani semi.
Prima parteSeconda parteTerza parte


Fumetti


dal blog Fumetti Etruschi
Ragar 42 (1947) Il mistero della mummia

Nata nel 1946, la testata “Ragar” della Victory presentava le avventure di un eroe mascherato… molto poco! Infatti il protagonista girava vestito da banchiere con una semplice mascherina sugli occhi.
Questo numero 42 (7 giugno 1947) presenta sprazzi di Egitto-mania con tanto di sarcofago e mummia “mobile”.
Dopo averla rincorsa in lungo e in largo, Ragar scopre che la mummia… è in realtà una semplice donna bendata! Ammazza che colpone di scena…
È sempre divertente leggere questo patrimonio dimenticato dell’editoria italiana: sono fumetti d’altri tempi ma sono i nostri tempi, e averli cancellati non ci fa certo onore.


dal blog Fumetti Etruschi
Kriminal 25 (1965) La mummia di sangue

Un nero… anzi, giallo criminale come quello ideato e disegnato da Max Bunker (Luciano Secchi, uomo rinascimentale dalle mille attività ma noto solo per i fumetti) non stupisce che si ritrovi ad affrontare una mummia.
Così nel numero 25 (23 settembre 1965) della sua testata “Kriminal” abbiamo una storia, come sempre scritta Max Bunker e disegnata da Magnus (Roberto Raviola), dal titolo “La mummia di sangue“.
Il londinese Steve Crandall è il classico giovane di buona famiglia ma dalle mani bucate, che per mantenere il proprio stile di vita si indebita con uno strozzino, Boris Martiner. Quest’ultimo al posto dei soldi è disposto ad accettare come pagamento un “favore”. Steve è l’amante di Sonia Raynold, segretaria del professor Alexis Crabb il quale ha inventato un’apparecchiatura portentosa (l’electro-coagulatore) che però non vuole vendere a nessuno: se Steve riuscirà a procurarsi i progetti del professor Crabb, il cui brevetto vale milioni, il suo debito sarà azzerato.
Dopo tutto questo inghippo, alla fine il povero professore si ritrova drogato e derubato dalla spietata Sonia e… Kriminal in casa!


dal blog Fumetti Etruschi
Jacula 3 – Il bacio della mummia (1969)

Unisco il Ciclo Mummie con i fumetti erotici per questo numero 3 (aprile 1969) della testata “Jacula“, dal chiaro titolo “Il risveglio della mummia“.
Jacula e Verdier fanno e dicono cose noiose che non vale la pena leggere. Quel che importa è che nottetempo aprono un sarcofago per profanarne la mummia. Per fare un lungo viaggio, infatti, Jacula decide di bendarsi e fingersi mummia, per risvegliarsi alla meta. La mummia, gettata in mare, non la prende bene e comincia ad ammazzare la gente.
Quando sta per colpire Jacula, vede in lei l’immagine dell’amata Nefertis, la donna che settemila anni prima gli è costata la mummificazione. Cerca di amare Jacula ma si scioglie e muore. Va be’, nel 1969 in effetti era una storia ancora non banalissima…


dal blog Fumetti Etruschi
Satanik 204 (1972) La vendetta della mummia

Dopo Kriminal, un altro celebre personaggio del nero a fumetti italiano ha affrontato il tema della mummia: sto parlando di Satanik, eroina più amata che letta.
Il numero 204 (15 novembre 1972) si intitola “La vendetta della mummia“, sempre targato Editoriale Corno.
Siamo a casa di Henry Puissak, uno degli uomini più ricchi di Las Vegas. Questi sa che la moglie Martha se la intende con Mickey Callaghan, direttore del locale museo egizio, ma non è questo il problema: non è il tradimento a dar fastidio al riccone, bensì il pensiero che i due stiano ordendo un piano per spillargli soldi!
Così Puissak ingaggia un investigatore privato per indagare sugli strani affari che la moglie e il direttore stanno portando avanti, e scopro che la moglie dell’investigatore privato Kriss…. è Satanik! (Anche se con il nome di Marny.) Me l’ero perso questo risvolto della trama…


dal blog Fumetti Etruschi
Série Jaune 24 (1976) L’idole de pierre

La collana francese “Série Jaune” (serie gialla) della Elvifrance presentava negli anni Settanta fumetti erotici italiani tradotti – da Maghella a Lucifera, da Isabella a Jacula – ma anche (credo) storie autoctone come questa: “L’idole de pierre“. (In mancanza di firme, non so se in realtà sia anche questa italiana tradotta.)
In una piramide Maya viene trovato un idolo di pietra a forma fallica, che fornisce alla storia tanti spunti di sceneggiatura: tutti mancati, visto che non è un fumetto erotico ma solo “immaginato”. (Più che qualche seno nudo non mostra, quindi il resto tocca immaginarselo.) Lo spirito imprigionato porta la protagonista alla piramide così che il demone possa tornare di carne ma poi le riesce ad ucciderlo, morendo nel tentativo. Tutto qui.


dal blog Fumetti Etruschi
Tex 228-229 (1979) La piramide misteriosa

Nella sua carriera quasi settantennale, anche il ranger più famoso d’Italia ha avuto occasione di vivere avventure ai confini della realtà. Mai così fantasiose come il suo fratello più giovane Zagor, ma comunque belle fantastiche.
Così il re del fumetto italiano, Tex Willer, nell’ottobre del 1979 si ritrova immerso nella magia egiziana, affiancato come sempre dal personaggio che sbuca fuori ogni volta la collana “Tex” si affaccia nel genere weird western: El Morisco, il curandero bianco. E purtroppo ai disegni c’è sempre lui, Guglielmo Letteri, che non ho mai amato sebbene sia stato per tutta la vita il secondo padre di Tex.
Nei numeri 227 e 228, dunque, appare la storia in due parti “La piramide misteriosa“.


dal blog Fumetti Etruschi
L’ispettore Coke (1983) La mummia

Nel 1982 la rivista “Alter Alter” inizia ad ospitare le avventure a puntate di un nuovo eroe a fumetti: l’ispettore Coke, scritto e disegnato dal veneziano Dino Battaglia, ormai alla fine della sua vita. (Lo aiuta l’inseparabile moglie Laura.)
Solamente due storie vedranno la luce prima della scomparsa dell’autore: I delitti della fenice e questo La mummia che nell’ottobre 1984 – ad un anno esatto dalla morte di Battaglia – la casa editrice L’Isola Trovata di Sergio Bonelli raccoglie in volume. (Numero 5 della collana “I Protagonisti”.)
Un’altra ristampa arriva nel 2003 grazie alla Grifo Edizioni.


dal blog Fumetti Etruschi
Dylan Dog 55 (1991) La mummia

Non poteva mancare l’indagatore dell’incubo e il suo contributo al tema delle mummie, in particolare con l’albo n. 55 (aprile 1991) di “Dylan Dog” dal titolo appunto “La mummia“.
Claudio Chiaverotti ci parla di una setta segreta dei giorni nostri – i Figli di Seth – che si ispira a precetti e riti di un Egitto lontanissimo nel tempo, da un passato in cui però proviene un uomo impossibilitato a morire: un custode della setta che da millenni vive il terribile incubo di non poter morire, né impazzire per provare sollievo.
L’idea della mummia è intrigante e in pratica è l’unica riuscita della storia: il resto è bla blache all’epoca mi appassionò – in quegli anni ero ancora un fan discretamente appassionato del personaggio – ma che ora mi fa solo sbadigliare.


dal blog Fumetti Etruschi
Tex 452-454 (1998) Il risveglio della mummia

Dopo vent’anni il ranger più famoso del fumetto italiano è tornato a sfiorare l’argomento egizio, e visto che la testata “Tex Willer” vive un successo ininterrotto da quasi 70 anni, non si possono contestare le politiche editoriali della Sergio Bonelli Editore, dato che a quanto pare funzionano.
Così ogni volta che anche solo si accenna a qualcosa di sovrannaturale bisogna per forza infilarci il personaggio di El Morisco, e ogni volta che c’è lui per forza bisogna chiamare a disegnarlo Guglielmo Letteri, il secondo papà grafico di Tex dopo Galep. Visto che il disegnatore romano è morto nel 2006, chi disegnerà ora El Morisco? Lo ignoro, visto che mi tengo sempre a debita distanza da un fumetto che ho molto amato ma che non sopporto più.


dal blog Fumetti Etruschi
Lefranc 18 (2007) La Momie bleue

Il personaggio a fumetti del reporter indagatore Guy Lefranc è nato dalla penna del francese Jacques Martin nel 1952, ed ha riscosso subito un successo travolgente che gli ha fatto conoscere decenni di attività.
Di più non so, visto che il personaggio è inedito in Italia (che io sappia) e che ho trovato in lingua originale questo “La Momie bleue“, diciottesima avventura (2007) scritta da Patrick Weber e disegnata da Francis Carin.
Mi limito a presentare qualche tavola rappresentativa.


dal blog Fumetti Etruschi
Domino Lady vs Mummy (2011)

Rimane avvolto nel mistero chi fisicamente scrivesse le storie che portavano la firma dello pseudonimo Lars Anderson, di proprietà della Fiction House. Ciò che si sa con sicurezza è che gli autori che vendevano racconti alla rivista “Saucy Romantic Adventures”, negli anni Trenta, non lo andavano a pubblicizzare in giro: la fama da soft-porno della rivista non arricchiva certo il curriculum di quegli scrittori. Dalle pagine di una pubblicazione venduta sottobanco nasce, nel maggio 1936, l’eroina The Domino Lady.
Ellen Patrick è una donna colta e dell’alta società, ma quando suo padre viene ucciso decide di indossare una maschera e di girare con una pistola per vendicarsi, utilizzando in realtà le ben più potenti armi del fascino femminile.
Con solo sei storie, apparse tutte in quel 1936, The Domino Lady si ritaglia un piccolo posto fra le eroine pulp, e quando nel 2009 la Moonstone Books l’ha recuperata per affidarla al mondo dei comics, il personaggio si è ritrovato a misurarsi con pezzi da novanta come The Spider e addirittura Sherlock Holmes.

L.

Informazioni su Lucius Etruscus

Saggista, blogger, scrittore e lettore: cos'altro volete sapere di più? Mi trovate nei principali social forum (tranne facebook) e, se non vi basta, scrivetemi a lucius.etruscus@gmail.com
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25 risposte a Vieni dalla tua Mummy!

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  3. Cassidy ha detto:

    Fantastico! Aspettavo questo paginone 😉 Ti ringrazio per avermi già inserito, a breve spero di poter contribuire con altri titoli, avremmo un sacco di bende in giro per la blog-sfera 😉 Cheers!

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  4. gioacchino di maio ha detto:

    Il tema è sempre stato affascinante e merita davvero una pagina dedicata. Grazie per la citazione 😉

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  5. Atroxsaurus ha detto:

    Dovrebbe essere della stessa serie di Dracula Untold questo nuovo film. Quali sono le tue aspettative?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      La presenza di Tom Cruise non lascia scampo: sarà una americanata piena di inutili scene d’azione dove Tom fa il giovane senza stuntman, sua attività fissa da vent’anni. Preferisco pensare alle vecchie mummie, non certo di alta qualità ma meno pretensiose 😛

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  6. Giuseppe ha detto:

    Più che “The Mummy” vero e proprio, quello di Stephen Sommers era un divertente e scanzonato blockbuster (perlomeno il primo capitolo) alla “Indiana Jones meet The Mummy” 😉

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  13. theobsidianmirror ha detto:

    Grazie per l’inserimento! Ma questo paginone è immenso!!!!!

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