Malgrado il vero compleanno sia a settembre, la Dynamite ha scelto luglio per festeggiare i 50 anni dello storico personaggio a fumetti: mi adeguo, e ne approfitto per raccontarne le origini attingendo al lungo speciale già curato nel 2015 per “Fumetti Etruschi”, in cui mi sono letto tutte le storie d’annata della nostra vampira preferita.
Il 1973 si apre con Konrad Van Helsing che ha perdonato Vampirella: malgrado l’uomo continui ad odiare i vampiri e abbia votato la vita ad ucciderli, essere stato più volte salvato dalla donna ha finalmente scalfito la sua durezza.
Ora dunque il gruppo di avventurieri è composto da Vampirella, il suo amante Adam Van Helsing e il di lui zio Konrad e infine il vecchio mago Pendragon.
Da una continuity spalmata in numeri bimestrali, dal marzo del ’73 la rivista “Vampirella” diventa mensile e ogni volta presenta una storia singola, a sé stante. Il quartetto di curiosi personaggi – una vampira, un acchiappavampiri, suo nipote e un vecchio mago – si muove attraverso l’America passando di avventura in avventura.
Siamo negli esoterici e misteriosi anni Settanta, pieni di sostanze psicotrope e stati di allucinazione, ma qualcos’altro si sta muovendo: le storie di malavita.
Le atmosfere orrorifiche di Steve Englehart dal numero 24 vengono sostituite dal gangsta’ style di Bill DuBay, con Vampirella rapita e calata in una delle storie noir tipiche di questo periodo. Ovviamente i poveri rapitori non sanno che il loro piano sta per avere un forte scossone… anzi, un morso!
Trovo deliziosa la deriva “criminale” di Vampirella, purtroppo non più sfruttata in questa parte della sua vita editoriale.
L’estate del 1973 è amara per la nostra eroina, perché per uscire dalla situazione di ostaggio in cui si ritrovava ha colpito duro… solo per scoprire che uno dei criminali era il nipote del suo amico Pendragon. Mentre i nostri eroi combattono contro gli adepti indemoniati del Caos – che ancora ogni tanto appaiono a far calare la qualità delle storie – l’ex moglie di Pendragon, nonna del giovane criminale ridotto in fin di vita da Vampirella, medita la sua vendetta. E sarà una vendetta… a colori!
Il numero 27 (settembre 1973) presenta per la prima volta una storia della nostra eroina interamente a colori. E questo vuol dire un’altra insopportabile storia psichedelica che l’uso del colore rende quasi obbligatoria.
L’intervento del ragazzo redivivo metterà fine sbrigativamente ad una storia davvero raffazzonata.
Non c’è pace per Vampirella e il suo compagno di viaggio, il vecchio mago Pendragon. Portando il loro spettacolo itinerante di magia in giro per il mondo, incontrano le persone più strane e finiscono nelle situazioni più pericolose. Come per esempio in una trappola orchestrata dal perfido Alastair Macdaemon.
Questi fa assumere a Vampirella sostanze allucinogene e così tutta la storia finisce in uno schizzato susseguirsi di vignette in libertà.
Poi conosciamo Deo Huitz, mago affascinante che in realtà è uno stregone collegato con gli spiriti antichi e potenti: neanche a farlo apposta, rapisce Vampirella perché vuole sacrificarla in un misterioso rito oscuro.
Poi si va tutti a Villa Gaspari per una bella seduta spiritica come si deve, poi nel Vecchio West per una giocata al casinò…
Insomma, Vampirella è sempre più datata e, grazie agli strani testi di Flaxman Loew, dedita alla psichedelia.
Nel 1974 le avventure schizzate del personaggio diventano sempre più noiose.
Conosciamo la Sultana dell’Ashib, e non è il femminile di “sultano”: è proprio il suo nome. Questo fa sì che cadiamo tutti in una insopportabile storia psico-arabeggiante; poi andiamo tutti a Venezia per la solita carnevalata infarcita di mille stupidi stereotipi italiani che gli americani adorano; ci scappa pure l’antico Egitto e le “egizianerie” che potete immaginare. Come dite? Ci manca solo una mummia? C’è pure quella!
Malgrado letta oggi sia davvero un prodotto datato, all’epoca il personaggio acquista consensi ad ogni numero: aumentano vertiginosamente le copertine a lei dedicate – praticamente quasi tutte! – e con il numero 37 (ottobre 1974) ci scappa pure una nuova storia a colori, firmata da Archie Goodwin.
I disegni sono sempre ottimi, e in quest’annata appare addirittura il mitico spagnolo José Ortiz a disegnare la nostra eroina, ma le storie psichedeliche e confusionarie mi urtano davvero i nervi e proseguo molto spedito nella lettura sommaria…
Nelle loro peregrinazioni in giro per il mondo, Vampirella e Pendragon finiscono a Londra dove “Mad” Jack D’Arcy fa loro da guida. Può mancare un maniaco omicida nella capitale britannica? Niente paura, con una spintarella sui binari Vampirella lo metterà fuori combattimento.
Da Londra passiamo a Bath, dove le vecchie sorelle di “Mad” Jack fanno un rito di evocazione del diavolo contro Vampirella, ma il rito si rivolta loro contro uccidendole.
Durante il volo di ritorno l’aereo precipita nell’Amazzonia e così Vampirella e Pendragon vivono anche un’avventura “forestale”.
Tornati in patria (ma quale?) entrambi i due protagonisti vengono colpiti da un cecchino, e questa loro morte apparente fa giungere sul posto due personaggi ormai quasi dimenticati Adam e Konrad Van Helsing.
Ovviamente Vampirella ha solo finto di morire, invece Pendragon è veramente in coma: e questo gli provoca visioni e memorie ataviche… cioè un altro trucco per proporre immagini schizzate e allucinate.
(continua)
L.
Scheda delle storie citate:
Hell from On High
da “Vampirella” n. 22 (marzo 1973)
di Steve Englehart e José González
The Blood Queen of Bayou Parish!
da “Vampirella” n. 23 (aprile 1973)
di Steve Englehart e José González
Into the Inferno
da “Vampirella” n. 24 (maggio 1973)
di Bill DuBay e José González
What Price Love
da “Vampirella” n. 25 (giugno 1973)
di Bill DuBay e José González
Demons in the Fog!
da “Vampirella” n. 26 (agosto 1973)
di Len Wein e Ramón Escolano / José González
Return Trip
da “Vampirella” n. 27 (settembre 1973)
di Jose Toutain e José González
The Curse of the Macdaemons!
da “Vampirella” n. 28 (ottobre 1973)
di Flaxman Loew e José González
The Undead of the Deep!
da “Vampirella” n. 29 (novembre 1973)
di Flaxman Loew e José González
The God of Blood
da “Vampirella” n. 30 (gennaio 1974)
di Flaxman Loew e José González
The Betrothed of the Sun-God!
da “Vampirella” n. 31 (marzo 1974)
di Flaxman Loew e José González
The Running Red
da “Vampirella” n. 32 (aprile 1974)
di Flaxman Loew e José González
Vampirella and the Sultana’s Revenge!
da “Vampirella” n. 33 (maggio 1974)
di Flaxman Loew e José González
The Carnival of Death!
da “Vampirella” n. 34 (giugno 1974)
di Flaxman Loew e José González
The Blood-Gulper
da “Vampirella” n. 35 (agosto 1974)
di Flaxman Loew e José Ortiz
The Vampire of the Nile
da “Vampirella” n. 36 (settembre 1974)
di Flaxman Loew e José Ortiz
She Who Waits!
da “Vampirella” n. 37 (ottobre 1974)
di Archie Goodwin e José González
The Mummy’s Revenge
da “Vampirella” n. 38 (novembre 1974)
di Flaxman Loew e José González
The Head-Hunter of London
da “Vampirella” n. 39 (gennaio 1975)
di Flaxman Loew e Leopold Sánchez
The Nameless Ravisher!
da “Vampirella” n. 40 (marzo 1975)
di Flaxman Loew e Leopold Sánchez
The Malignant Morticians!
da “Vampirella” n. 41 (aprile 1975)
di Flaxman Loew e Leopold Sánchez
The Mountain Skulls
da “Vampirella” n. 42 (maggio 1975)
di Flaxman Loew e Gerry Boudreau e Leopold Sánchez
Vampirella
da “Vampirella” n. 43 (giugno 1975)
di Bill DuBay e José González
Blood for the Dancing Sorcerer
da “Vampirella” n. 44 (agosto 1975)
di Bill DuBay e Gerry Boudreau e José González
Blood Wager
da “Vampirella” n. 45 (settembre 1975)
di Len Wein e Gonzalo Mayo
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Grandi disegnatori, senz”altro, ma storie “psichedelicamente” un tantino troppo legate all’epoca in cui furono pubblicate…
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Si direbbe un guazzabuglio di scene a caso. A me piace la psichedelia, ma non la si può usare come scusa per far accadere cose random solo perché non sai dove portare una storia…
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Quanto detesto le storie troppo oniriche e psichedeliche… Comprese alcune considerate dai più dei capolavori, tipo l’insopportabile Promethea di Alan Moore, che non sono mai riuscito a finire di leggere.
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Non bazzico Alan Moore quindi non saprei, ma in generale sono d’accordo. La scusante di Vampirelal è che quelle storie sono scritte quando andava di moda la psichedelia, quindi erano “sul pezzo”, però onestamente sono abbastanza deludenti lo stesso.
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