Strategic Command (1997) Situazione critica

Qualche tempo fa mi sono regalato un cofanetto DVD parecchio economico, visto il contenuto: Michael Dudikoff Legacy, 450 minuti di puro Dudikoff anni Novanta spalmati in cinque film. Il brutto è che sono quasi tutti film arrivati anche in Italia, ma ormai persi per sempre: mi consolo con l’edizione originale.
Quale modo migliore di iniziare il 2020 se non attingendo ad uno dei tesori Z di questo cofanetto?

Cos’ha spinto l’ex campione di tennis indiano Ashok Amritraj a mollare lo sport e a diventare produttore cinematografico? Ma soprattutto… perché iniziare con quella porcata de Il colpo segreto del ninja (1985)? Misteri della fede, comunque Amritraj viene citato perché a volte in tempi recenti ha prodotto film di serie A, ma la sua carriera si è basata su uno zoccolo duro di filmacci action di serie B che hanno attraversato tutti gli anni Novanta: insieme a case specializzate come la Royal Oaks e Cabin Fever dal 1996 ha iniziato a produrre i titoli di Michael Dudikoff, così come di altre star d’azione dell’epoca.
Strategic Command esce direttamente in home video americano il 6 gennaio 1997 e l’unico passaggio televisivo noto in Italia è quello di sabato 27 giugno 1998 su Italia1 in prima serata, con il titolo Situazione critica. L’essere riprogrammato una settimana dopo, 2 luglio 1998, mi fa pensare che quel primo passaggio non sia andato in onda…

Quando Italia1 spaccava…

Oggi Rick Jacobson è regista di serie televisive di richiamo, da “Knightfall” a “Ash vs Evil Dead“, da “Spartacus” a “Dominion”, così come ci sono anche “Xena” e “Baywatch” nel suo curriculum, ma il suo cuore si è formato con il cinema marziale anni Novanta: uno che si fa le ossa con Quadrato di sangue (1991) e Cintura nera (1992) e che ci ha regalato Dragon Fire (1993) è uno di noi. Con il cuore al posto giusto e la voglia di intrattenere il pubblico: magari con prodotti grezzi, ma divertenti.

Già il titolo è così così, se poi lo butti via senza grafica…

Conosciamo subito il pericoloso terrorista Carlos Gruber, interpretato dal sempre mitico Richard Norton: purtroppo qui non lo fanno combattere ed è un crimine capitale. Sono finiti i tempi in cui Norton era un divo marziale, quindi è parecchio sotto tono.

Norton è nato per fare il cattivo

Gruber e i suoi uomini sono appena stati al cinema a vedere The Rock (1996) e cercano di ricreare identica la scena in cui rubano un’arma batteriologica con relative perdite umane fra i cattivi. Per fortuna nel laboratorio a sventare in parte l’atto terroristico c’è il dottor Rick Harding, anche se Michael Dudikoff con un camice bianco proprio non si può guardare!

Dudikoff non perde mai il ciuffo, neanche nelle azioni più concitate

La scena dopo troviamo Harding a ricreare “Sulle strade di San Francisco”, arrivando con un’auto anni Settanta al porto e tirando su una sparatoria così brutta come non se ne vedevano dai tempi della TV catodica in 4:3. Non a caso ora lavora con Rowan, il poliziotto nero Paul Winfield direttamente da Terminator (1984).

In tredici anni, neanche un capello bianco!

Ma insomma, Harding è uno scienziato o un poliziotto? Nessuna delle due… è un pilota dell’aeronautica ma anche un agente segreto e un esperto delle Forze Speciali… Insomma, in questo film fa tutto lui, gli basta indossare l’abito giusto e diventa un altro. Serve un pilota? E che ci vuole, basta un paio di occhiali scuri e abbiamo Dudikoff un po’ pilota e un po’ Pinotto!

Modalità Top Gun attivata

Il nostro eroe dovrà usare tutte le sue abilità per affrontare la situazione di pericolo che fa da trama al film. Infatti il vice presidente degli Stati Uniti Charles Baker è interpretato da Michael Cavanaugh, e dove c’è lui ci sono sempre problemi.

Mai una volta che mi chiamino a fare romantiche storie d’amore

Il controllo del volo viene preso da Gruber e i suoi terroristi, che non sanno di avere a bordo Michelle Harding (Amanda Wyss), la moglie del nostro eroe multi-funzione. Così come non sanno di avere il divo del giornalismo lecchino Phil Hertzberg: un giovane Bryan Cranston che si ritrova addirittura ultimo nei titoli di coda!

«Say my name!» (cit.)

Starà a lui il compito di ricreare la sotto-trama di Die Hard 2 (1990) ricoprendo il ruolo del meschino Thornberg, mentre la signora McClane la dovrà fare la signora Harding. Per fortuna è un siparietto che dura molto poco.
Immancabile il tentativo del viscidone di mettersi d’accordo coi terroristi, ma Gruber è un criminale serio e non fa accordi coi giornalisti.

Dài, che ti prometto una comparsata in “Breaking Bad”

Ora che tutti i personaggi sono al loro posto, si può iniziare… a non fare nulla. Il film dura 90 minuti sparati e 70 se ne vanno via in inutili chiacchiere sonnacchiose, con personaggi imbarazzanti come Vlos (Stephen Quadros) che con espressioni clownesche fanno il verso ai peggiori stereotipi del cinema. Per motivi ignoti Vlos deve dare sempre addosso all’eroe protagonista, e lo fa gridando come un pollo spennato e facendo facce immotivate. E va avanti per lunghi e insopportabili minuti.
Non stupisce che i due sceneggiatori, che non meritano di essere citati, siano due esordienti di passaggio: ipotizzo i parcheggiatori abusivi del posto, ingaggiati per non doverli pagare.

La famosa tecnica di avvicinamento nota come “Ustica”

Quando ormai la noia mortale ti ha steso, finalmente l’aero invisibile – che vedono tutti – raggiunge l’aereo protagonista, fa un buco e tutti entrano. Ma davvero si possono fare i buchi sotto gli aerei? Va be’…
Inizia lo scontro e lentamente ci svegliamo, poi l’assistente del vicepresidente anticipa di alcuni mesi Air Force One (1997), il film più comico di sempre, e si suicida in nome di… bah, chi lo sa che gli dice la testa agli americani. Comunque si suicida aprendo il portellone e volando via insieme ad una terrorista. Ma le porte degli aerei si possono aprire così, semplicemente premendo una leva?

Quanto sarebbe bello se ad essere malmenati fossero gli sceneggiatori del film

Lo scontro che tutti aspettavamo, fra Dudikoff e Norton, il finto guerriero americano contro il vero kickboxer cazzuto, non arriva: agitano le manine come ragazzini che litighino fuori scuola e tutto finisce in una pernacchia.
Ammazza che cazzata di film! Va be’ che Dudikoff nei Novanta non è che facesse chissà quali capolavori – in fondo il successivo Black Thunder (1998), con quasi lo stesso cast, è pure lui noia pura – ma non mi aspettavo una cialtronata così vuota.

Guard che ti meno, eh? No, ti meno io!

Nessuna azione, nessun divertimento, una sceneggiatura diarroica insopportabile, solo vuote e stupide chiacchiere… Davvero Z potente per iniziare il nuovo anno!

L.

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21 risposte a Strategic Command (1997) Situazione critica

  1. Zio Portillo ha detto:

    Sabato 27 giugno 1998 c’erano i mondiali di calcio e la mia maturità… Facile che abbiamo trasmesso una qualche trasmissione calcistica al posto del film con Dudikoff nostro.

    Non so se farti i complimenti per il super-cofanetto o no. Cosa si dice in questi casi?

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  2. Sam Simon ha detto:

    Winfeld, Cranston… Questa è Z di qualità!!! X–D

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  3. Evit ha detto:

    Certo che i tedeschi sanno come trattarsi bene! Sai di cosa parlo

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  4. Evit ha detto:

    A chi ha dato il titolo italiano non è sfuggito il legame con Decisione critica.

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  5. Cassidy ha detto:

    Un film pieno di facce notevoli, compresa quella di Bryan “Più grande attore del mondo” Cranston, che prima di diventare tale, ha fatto la gavetta più lunga di sempre. Non si poteva iniziare il 2020 meglio, ogni tuo nuovo cofanetto Z è una gioia anche per noi lettori 😉 Cheers!

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  6. Kukuviza ha detto:

    ahhaha, Dudikoff fa mille ruole perché così non devono pagare altri attori. Che gemma di zetata, di quelle vere proprio. In una di quelle foto di “lotta” che hai messo, sembra che stiano facendo un saggio di danza di fine anno, con uno che non si ricorda i passi…

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  8. Romulus ha detto:

    Agguato in fondo al mare sempre con Dudikoff, lo puoi recensire per favore?

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