La settimana scorsa, parlando del film Hackers (1995), l’amico Conte Gracula ha raccontato che all’epoca la madre era convinta che un virus informatico fosse in tutto identico a un virus “vero”: l’ha detto come se fosse un concetto sbagliato, ma ne siamo sicuri? Se Star Trek. Il film (1979) ci ha insegnato qualcosa è che noi Unità Carbonio siamo decisamente simili alle Unità Silicio.
«Un virus informatico dovrebbe essere considerata una forma di vita, ma credo che questo ci dica qualcosa sulla natura umana: l’unica forma di vita che abbiamo creato è puramente distruttiva. Abbiamo creato la vita a nostra immagine e somiglianza.»
Quale film si può permettere di aprire con questa schiacciante riflessione del 1994 di Stephen Hawking? Un film di alto livello? L’esatto opposto: un’opera in cui la Z finisce con due “f”, perché al posto di Stephen hawking c’è Michael Dudikoff!
Che anno, il 1995:
- ad aprile esce il film Controllato per uccidere, dove infilano un chip nella testa di Bryan Genesse per trasformarlo in arma umana telecomandata
- a maggio esce il film Johnny Mnemonic, dove Keanu Reeves ha la testa piena di giga, mentre Robert J. Sawyer pubblica il suo romanzo Killer Online, con un’entità digitale assassina che gira per la Rete
- a giugno esce il libro Mortal Kombat, il primo romanzo in dieci anni tratto da un videogioco
- a luglio esce il film The Net. Intrappolata nella Rete, con Sandra Bullock che ci mette in guardia dai pericoli del furto digitale d’identità
- ad agosto esce il libro Doom, che trasforma in romanzo la prima versione del celebre videogioco
- a settembre esce il film Hackers, con la giovane Angelina Jolie che ci mette in guardia dai giovani “acari” del computer
- a ottobre esce Copycat, con Sigourney Weaver super-informatica
- a novembre esce Facile preda, dove Baldwin e Crawford devono sfuggire ai cattivi che ci controllano con la Rete
In mezzo a questa parata di storie legate a computer e informatica, poteva mancare Michael Dudikoff? Prima di chiudere questa annata, dovevamo per forza ammirare l’attore che ha fatto dello sguardo vuoto una propria cifra stilistica.
La Fox Video e Prisma lo portano in VHS italiana in data ignota, per poi scomparire per sempre: è uno dei tantissimi film semi-perduti di Dudikoff. Per fortuna dei Santi Pirati l’hanno caricato su YouTube, anche se solo in lingua originale.
Vi dico subito il soggetto del film perché non ce la faccio a tenermelo. Il dottor Royce (Duncan Fraser) ha trovato il sistema di creare un virus fondendo materiale informatico con il «protoplasma neurologico» di un cervello umano: per farlo serve una cavia umana con un cervello. E quindi… Dudikoff ne rimane fuori!
Nicholas “Nick” James (Dudikoff) era un bravo poliziotto, e per questo la centrale gli lasciava indossare la divisa della Chicco: perché non posso credere sia una vera divisa quella roba raffazzonata mostrata in video.
Una sera fatale la sua collega perde la vita e ora Nick è addetto alle pulizie del laboratorio dove stanno creando virus cattivi per i giapponesi cattivi. Perché sono i primi Novanta e i giapponesi sono tutti cattivi.
Nick è parecchio svogliato e pigro nel suo lavoro, così è distratto quando il laboratorio viene preso d’assalto dalla banda capitanata dal più cattivo di tutti: Brion James e i suoi capelli assassini.
Aspettate un attimo… Un laboratorio preso d’assalto da un cattivo pittoresco coi capelli bianchi per impossessarsi della tecnologia lì sviluppata… ma questo è Shadowchaser 2 (1994)!
E quindi… è un altro clone di Die Hard (1988)!!!
Spero siate saltati sulla sedia nello scoprire, nella foto qui sopra, che Brion James impugna la fanta-pistola che aveva Van Damme in Timecop (1994), che poi finirà nelle mani di Robert Davi nella serie TV “Stargate: Atlantis” (2006). Una fanta-pistola che ama apparire nei pizzi più impensati.
Il loro era un piano meticoloso, le loro attrezzature del massimo livello, erano ben preparati, intelligenti e spietati. Ma non avevano tenuto conto… dell’inserviente!
Capello Pazzo Nassim (Brion James) ha preso possesso del laboratorio del dottor Royce perché vuole impossessarsi del virus che sta studiando per dominare il mondo mediante il caos: grazie a un virus informatico ha appena dirottato una navetta uccidendo un sacco di gente, quindi sappiamo che fa sul serio.
— Sta giocando a fare Dio!
— Dopo stanotte… Dio sarà fortunato se risponderò alle sue telefonate.
Buuum!, Nassim piazza la “frase maschia” ed è chiaro che la quantità di risate grasse sta aumentando vertiginosamente: il tempo per Dudikoff di assumere la “faccia d’azione” e allora sì che tocca tenersi la pancia dal ridere.
Quello che segue è una fotocopia sbiadita e in salsa pseudo-cibernetica del culto con Bruce Willis, alternata con scene di notte futura, dove tra grattacieli pieni di scritte giapponesi si aggirano lente le auto volanti.
In Rete si trova una copertina promozionale del film, con una frase di lancio che rispecchia le intenzioni degli autori: «Die Hard incontra Blade Runner». Solo che i due neanche si salutano.
Oltre ai vari scopiazzi del capostipite Die Hard (1988), il maggior divertimento del film è vedere come avendo solo due metri di corridoio per ricreare una grande laboratorio tentacolare, facendo correre Dudikoff da un angolo all’altro per mille volte il regista creda di darci l’impressione che l’eroe diehardo stia davvero percorrendo i lunghi corridoi della grande struttura: vediamo solo Dudikoff che ripete mille volte la sua corsetta di venti centimetri e non possiamo che gioirne, mentre ci teniamo la pancia dal ridere.
Non stupisce che dopo qualche lavoro televisivo il regista Robert Lee, due filmacci del 2006 – Disaster zone. Vulcano a New York e Absolute Zero – sia scomparso dai radar.
Il momento in cui Cyberjack si discosta dal genere diehardo è quando è il perfido Nassim viene colpito dal virus “cervellotico” e si fonde con esso, diventando quello che noi lettori del fumetto “Nathan Never” già conoscevamo: un Cybermaster, come nel primo speciale della testata, nel mitico giugno del 1992.
Come potrà il semplice inserviente Dudikoff e la scienziatina Alex (Suki Kaiser) neutralizzare il virus Nassim che ora controlla la Rete, l’etere radio-televisivo e l’intero universo? Be’… spegnendo il computer. Uh, era così facile?
Un film-capolavoro tutto da ridere, dove uno sceneggiatore di passaggio come Eric Poppen butta a casaccio un po’ di roba informatica, che tira tanto, ma si tiene ben ancorato ai classici, come il poliziesco-base e ovviamente lo scopiazzo diehardo, che fa sempre piacere.
Fra Dudikoff e Brion James non si sa chi faccia più involontariamente ridere, o piangere a seconda dei gusti, quindi è roba buona, roba tanta.
Preferisco prodotti onesti come questo, che testimoniano una conoscenza solo vaga delle potenzialità informatiche – come l’avevano gli spettatori generici dell’epoca – piuttosto che grandi produzioni con la puzza sotto il naso che lo stesso sparavano stupidate digitali a pioggia, ma con la spocchiosità di chi pensa di saperne di più.
Lode a Dudikoff, eroe diehardo ingiustamente cacciato a pedate dalla TV italiana: un giorno qualcuno dovrà rendere conto di vent’anni di ostracismo nostrano nei confronti del povero eroe della Z.
L.
– Ultimi eroi diehardi:
- One More Shot (2021) VR Fighter
- Fear the Night (2023) Maggie Q eroina dieharda
- Violent Night (2022) Un Natale diehardo!
- Deadlock (2021) Bruce, cattivo diehardo!
- Sudden Death (1995) A rischio della vita
- Run Hide Fight (2020) Sotto assedio diehardo
- Cyberjack (1995) Dudikoff eroe diehardo
- Hard Night Falling (2019) Auguri, Dolph Lundgren!
- SAS: Red Notice (2021) L’ascesa del Cigno Nero
- Blast (1997) Johnny Cage, eroe diehardo
Belli questi eroi diehardi che fanno remake non autorizzati sempre del solito film (d’altronde se devi copiare copia dal migliore!). Ma siamo sicuri che la TV italiana ha fatto male a cacciare Dudikoff! Perché a me tutto sommato non sembra una brutta decisione… :–D
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Gli amanti dell’action di serie Z sono tutti orfani degli occhi vuoti di Dudikoff! 😀
E pensare che un tempo le emittenti si litigavano i suoi film…
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E alcune lo fanno ancora, anche se sono sempre più rare e poi magari te li piazzano “alla Ghezzi”, cioè fuori orario oltre che in modo imprevedibile… vedi appunto TV7 Triveneta che, a meno di non essermi fatto sfuggire qualcosa nel frattempo, temo non sia andata oltre quel ciclo estivo (almeno per il momento).
Qualcuno però lo dovrebbe pur riportare in tv, questo Dudikoff dove Stephen Hawking presenta Die Hard che con la pistola di Timecop incontra Blade Runner inciampando in Shadowchaser mentre legge Nathan Never 😛
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ahahah se mai uscisse in Italia il DVD del film, la tua presentazione in fascetta farebbe il botto di vendite 😛
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Che belli i tempi in cui i capelli ossigenati facevano subito futuro, Billy Idol era avanti 😉 Per il resta la solita fiera del precotto, Die Hard e Blade Runner che non si salutano mi ha fatto morire, ma mai quanto la divisa da Cicciobello poliziotto, sembra la brutta copia delle divise (già da commedia) di “Demolition Man” ma realizzata senza soldi, che spasso! 😉 Cheers
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Il bello di questo film è che si ride dall’inizio alla fine, è uno di quei titoli da conservare per una giornata storta: ritorno del buonumore garantito ^_^
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Giornata storica! In ordine, abbiamo serviti in un solo post, l’anno più bello di sempre, il mitico 1995 (leggere quei titoli mi ha fatto quasi prendere un, positivo, infarto), uno dei film-scoperta (nel senso che non lo conoscevo) più belli di sempre (datecelo in italiano, stop all’ostracismo!), una delle recensioni più belle di sempre, il Brion James più bello di sempre e il Dudikoff più bello di sempre (ma, bene precisare, ogni Dudikoff è sempre il più bello di sempre!)! 🙂 🙂 🙂
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Tutti i Dudikoff sono belli, agli occhi degli amanti della Z 😀
Anch’io ignoravo l’esistenza di questo film, poi cercando altri titoli dell’epoca sui computer me lo vedo spuntare, facendo un discreto salto sulla sedia. Dudikoff in versione dieharda è il miglior regalo che si possa fare! ^_^
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