Scusa Seagal, ma oggi è il compleanno di Dolph Lundgren, e il nostro svedesone preferito ha sempre la precedenza garantita su questo blog.
Oggi Dolph nostro compie 66 anni e quindi è doveroso omaggiarlo con un suo recente lavoro: The Tracker. Vendetta personale.
A parte un’edizione DVD Cecchi Gori dove in locandina Dolph sembra un vecchietto che si è perso al parco sotto casa, non ho trovato altra distribuzione nostrana, malgrado sia un film praticamente italiano.
Il nostro eroe infatti viene sempre più spesso in Italia, e ci regala emozioni di potenza inaudita: cosa sentite nel vostro cuore se dico… Dolph Lungren e Anna Falchi… vi lascio qualche momento per riprendervi.
L’antefatto si svolge a Taranto nel 2003, malgrado negli uffici della polizia ci sia la foto di Giorgio Napolitano, presidente solo dal 2006. Aiden Hakansson (Dolph Lundgren) e la sua famiglia si stanno gustando la tarantella, che tutti ballano a Taranto, quando la mafia rapisce la signora Hakansson (Anna Falchi): i cattivi cercano di ricattare il marito ma nella confusione la donna muore e così il nostro eroe rimane in un attimo senza famiglia. (E la figlia? Boh, gli sceneggiatori se la sono scordata.)
Passano quindici anni e Hakansson torna a Taranto, perché pare ci siano degli sviluppi sul suo “caso”. Quale caso? Non so’ morti tutti? Va be’, intanto Dolph ne approfitta per farsi ’na tazzulella ’e cafè, anche se sappiamo che dell’offerta italiana l’attore preferisce il Fernet.
Che il caso di Hakansson sia tutt’altro che chiuso lo dimostra il fatto che è stato trovato “suicidato” il commissario che seguiva le indagini, e dopo essersi accorto di essere seguito da un uomo armato il nostro eroe capisce che la sua presenza non è gradita, segno che i cattivi lo temono.
Visto che la polizia non solo brancola nel buio ma è a forte sospetto omertà, Hakansson decide di fare indagini per conto proprio, in maniera sottile, discreta e con mani di velluto: indossa una mantellina verde e comincia a girare con un fucilone di precisione con cui spara alla gente.
Durante il prologo la voce di Hakansson ci spiega la differenza fra un cacciatore e un “localizzatore”: applausi per la resa italiana di tracker, visto che da noi è sempre più raro trovare film che parlino italiano!
«Il cacciatore uccide la sua preda: il localizzatore la comprende. Si fonde con la natura, ne percepisce la potenza, sente il suo richiamo. Localizzare è una responsabilità sacra.»
Quindi il nostro eroe cerca di fondersi con l’ambiente tarantino per dare la caccia… pardon, per “localizzare” il suo obiettivo. Certo, girare con un fucilone non è proprio il massimo della mimetizzazone, ma anche uno svedesone di due metri a Taranto non passa certo inosservato.
Ma chi sta cercando Hakansson? Con una sottigliezza di grana grossa il cattivo si chiama Lupo. Capito? L’eroe che dà la caccia al Lupo… Questa è sottile, eh? Ci vuole un po’ per capirla…
Comunque fa piacere trovare nel ruolo di cattivo il nostro storico Bruno Bilotta, caposaldo del cinema di genere italiano.
Grazie all’aiuto del nuovo commissario in città, il giovane Graziani (Marco Mazzoli) che è fuori dal giro degli “infiltrati” locali, può formarsi una curiosa coppia di giustizieri che ricorda i bei tempi de Il giustiziere della notte 3 (1985), quando cioè un giustiziere che sparava ai cattivi veniva affiancato da un tutore dell’ordine, che invece di fermarlo si univa alla “crociata anti-crimine”.
Certo, una cosa è l’accoppiata esplosiva Charles Bronson / Ed Lauter, un’altra è Dolph e un tizio qualsiasi, ma tocca accontentarci.
Il belga Giorgio Serafini, ben noto a chi segue questo blog, ci aveva abituato a prodotti sì rozzi ma comunque intrattenenti, come Hard Rush (2013), Blood of Redemption (2013) e A Certain Justice (2014), tutti film spernacchioni ma con Dolph Lundgren che se la gode un mondo e regala oro a tre prodotti altrimenti inguardabili. Il tempo passa, Serafini perde smalto (e budget) così come Dolph non ringiovanisce, perciò qui abbiamo una storia al minimo sindacale e un protagonista che si muove stancamente, meno esplosivo del solito ma soprattutto poco “giocherellone”, quando invece è la firma di Dolph: più il film è sgangherato, più lui appare scintillante. Temo che siano ormai chiusi quei tempi.
Qui a parte qualche spintone e poco altro il nostro eroe non fa molto di fisico, limitandosi a sparare ai cattivi col suo fucile da caccia. Il Lupo poi risulta essere solo una comparsa, e una storia d’azione senza cattivo non ha sapore. Un gran peccato.
L’essere un prodotto pressoché italiano non aiuta questo The Tracker, perché se gli americani non trovano soldi per il budget… figurarsi gli italiani! L’ambientazione tarantina è grigia e squallida, non so se sia un effetto voluto ma è la prima volta che vedo il sud Italia così freddo e glaciale.
A Dolph vogliamo sempre bene e se c’è lui qualsiasi film diventa più divertente, non si discute, ma certo che le sue discese in Italia non aiutano la qualità della sua filmografia.
Tanti auguri, svedesone che fa malone, e ancora mille di questi filmacci!
L.
– Ultimi film con Dolph:
- The Tracker (2019) Dolph e la vendetta italiana
- Giorni di fuoco (1998) Tanti auguri, Dolph Lundgren
- Missionary Man (2007) Don’t mess with Dolph Lundgren
- Castle Falls (2022) Adkins vs Lundgren
- [Death Wish] Il punitore / vendicatore (1989)
- Hard Night Falling (2019) Auguri, Dolph Lundgren!
- Direct Contact (2009) Millennium Dolph!
- Acceleration (2019) La notte della mamma killer
- In the Name of the King 2 (2011) Dolph, rimembri ancor?
- Scott Adkins – The Art of Action (2020)
Auguri Dolph! Alla fine non sono riuscito a partecipare… Però interessante questa sua discesa in Italia a localizzare cattivoni! :–)
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Ormai il nostro povero svedese non può permettersi neanche più la Romania e si ritrova in filmini italiani semi-amatoriali – malgrado Serafini comunque sia un onesto artigiano – ma gli si vuole sempre bene ed è un compleanno che ogni anno va festeggiato ^_^
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Il suo poco gigioneggiare nel film potrebbe, e ripeto potrebbe, coincidere con il suo periodo di lotta contro il cancro. Ho visto una intervista su youtube dove racconta quanto gli è accaduto. Se il periodo si incastra, non credo avesse molta voglia di divertirsi, sarebbe comprensibile. Cmq vada resta sempre quello che secondo me si è gestito meglio nella Z e quasi sempre ne è uscito sempre alla grande. Buon Compleanno Dolph.
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Non sapevo della malattia, mi dispiace, e forse il suo essere molto più fuori forma del solito potrebbe davvero dipendere da questo, anzi va lodato il fatto che sia sia anche solo messo in gioco.
Sei tutti noi, Dolph, tieni duro! 😉
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Hanno l’accortezza di affiancare ad uno tutto svedese una che è mezza finlandese ma non di verificare da quando è stato in carica Napolitano, benvenuti nella Z il regno di Dolphone nostro, auguri a lui, che la salute lo sostenga ci sono troppi altri film così che hanno bisogno di lui 😉 Cheers!
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I presidenti italiani vanno e vengono, Dolph è per sempre! ^_^
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Ma a questo punto io me lo aspetto un seguito dove lo fanno presidente, che se lo meriterebbe (sponsorizzato Fernet Branca, s’intende) 😀
E buon compleanno, Dolph (sempre con un occhio di riguardo alla salute, eh)! 💪
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Che forza, un film dove entrano in un ufficio statale e alla parete c’è la foto del presidente Lundgren! 😀
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Pingback: The Tracker (2019) Dolph e la vendetta italiana – giro bloggando … ⛩'Dio é un gemito, é un bacio e la preghiera é il respiro dell'Anima.⛩
Potete considerarlo bello quanto volete ma io so che ha le gambe storte! 3:-)
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Non è per le gambe che seguiamo Dolph, e comunque ad avercele gambe storte d’atleta come le sue! 😛
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Ma il tipo nella foto assieme a Dolph, la “strana coppia di giustizieri”, è Marco Mazzoli dello “Zoo” di Radio 105 😀
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Non ascolto radio parlate da trent’anni quindi non ne ho idea, ti credo sulla parola 😛
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Vabbè nemmeno io le ascolto, ma la faccia l’avevo vista in giro dato che fa quel programma da almeno 30 anni. Ho controllato su IMDB ed è lui, tutto qui.
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ahahah ma perché un conduttore radiofonico si mette a fare il poliziotto in un film d’azione con Dolph Lundgren??? Magari nelle sue trasmissioni l’avrà spiegato 😀
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Ma quindi Dolph funziona anche un po’ come Alexa, mi localizza il ristorante di sushi più vicino? Buon compleanno Dolph!!
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Prima però deve mimetizzarsi con l’ambiente, diventare anche giapponese, e magari dopo mesi ti fornisce le indicazioni 😛
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Ma Mazzoli quello dello Zoo di 105? Mamma mia…
Da altri commenti vedo che non ascolti la radio, ma fino a qualche anno fa io ascoltavo il suo programma, che era il più seguito d’Italia. In effetti faceva ridere, ma più grazie ai suoi collaboratori che a lui. Una comicità quasi totalmente basata sulla volgarità, comunque, e in questo il programma è pure peggiorato quando i collaboratori di cui sopra se ne sono andati e con loro le idee, e sono rimaste solo le parolacce. Poi forse sono tornati, mi sembra, comunque non l’ho più ascoltato.
Se in questo film non dice un sacco di parolacce allora la sua presenza non ha senso! 😄
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Mi confermi che faccio bene a stare sempre lontanissimo da qualsiasi programma radiofonico 😀
Comunque qui interpreta un marito affettuoso che sta per diventare padre, un commissario onesto e “de core” che invece di arrestare il giustiziere Dolph si unisce a lui per sventare la banda dei cattivi. Quindi temo che sia stato scelto per puro caso, come attore, se proprio vogliamo chiamarlo attore 😛
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Festeggiare il compleanno dello svedesone nostro con un film clamorosamente Z, ambientato in Italia, con strambi giustizieri e nel cast Falchi, Mazzoli, Bilotta??? Se è un sogno non svegliatemi! E auguri Dolph! 🙂
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Ora che ho conosciuto il conduttore Mazzoli, che ha ben due Z nel nome, direi che abbiamo un nuovo eroe della Z ^_^
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Ahahah, vero! 🙂
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