Nel 2009 il campione marziale argentino Héctor Echavarría decide di festeggiare il suo quarantesimo compleanno aumentando sensibilmente la sua partecipazione al grande mondo del cinema.
Ha già prodotto qualcosina e ha già fatto piccole parti, come quando faceva il “Van Damme argentino” nelle commedie della serie Extermineitors, ma è ora di puntare più in alto: fondata la sua casa, la Destiny Entertainment Productions, Echavarría diventa attore, sceneggiatore e regista per un ciclo di film di basso livello dedicati alla sua grande passione: le mma (mixed martial arts), grande moda del momento.
All’epoca ho presentato brevemente questi film sul mio vecchio blog marziale, ma dopo il ciclo dedicato a Never Back Down mi piace recuperare il grande speciale sul “Cine-MMA“.
Mettiamoci subito d’accordo sui nomi: con mma intendo il mix di vari stili marziali usato per degli incontri in ring a forma di gabbia esagonale (hexagon cage), che mi sono divertito a inserire anche nel Risorgimento di Tenebra di alcuni miei racconti: chiamandosi il protagonista Ionas Hex-Icti (Giona Sei-Colpi), l’arena dove organizza combattimenti illegali non poteva che chiamarsi Hexagon!
È capitato che attori marziali abbiano usato mix di stili nei loro film: non si tratta però di mma. L’unica eccezione anteriore al periodo che tratterò è Shootfighter (1993), sorprendente film che anticipa tutti i temi dell’mma.
C’è gente che considera “arti marziali miste” qualsiasi stile di combattimento apparso in video ed è incredibile come gamer professionisti di YouTube usino il grandioso UFC della EA Sports come se fosse un picchiatutto, ignorando bellamente tutto il lavoro a terra che contraddistingue le mma. In questo ciclo di film dunque mi riferisco solo ed esclusivamente alle mma “dichiarate”, non al vago concetto generico di più stili uniti insieme.
Prodotto, scritto, diretto e interpretato da se stesso, assicuratosi una secchiata di spettacolari comprimari – volti noti del cinema action e dello sport – il 28 aprile 2009 Echavarría presenta in DVD il suo Never Surrender che, come quasi tutti i suoi film, è inedito in Italia.
Diego Carter (Héctor Echavarría) è appena diventato campione mondiale del Gladiator Challenge, dopo essere già stato World Cage Fighting Champion: insomma, è uno che mena per vincere.
Partito dal paesino rurale argentino, ora si gode la fama nella notte di Los Angeles, indossando camicie orrende e incontrandosi con i suoi amici Quinton “Rampage” Jackson e B.J. Penn, due veri mma fighter che fanno una comparsata giusto per aiutare Diego a picchiare tre ubriaconi molesti.
In un locale conosce la biondona mozzafiato Sandra (Silvia Koys) che lo porta via e lo trascina in un posto segreto: visto che lui è un campione “ufficiale”, vuole vedere come si combatte nelle cage illegali?
Diego così scopre che alcuni campioni delle mma hanno abbandonato i circuiti ufficiali per combattere illegalmente, dove si guadagna molto di più, e l’organizzazione di questi incontri è gestita dal bieco Seifer… interpretato dal mitologico Patrick Kilpatrick, cattivo per eccellenza del cinema di serie B.
Tronfio della vittoria e troppo sicuro di sé, Diego cede alle lusinghe di Seifer e accetta di scendere subito nell’arena, convinto di essere un campione sempre e comunque. E i fatti gli danno ragione, perché dopo una sveglia di cazzottoni il nostro eroe vince l’incontro a sorpresa.
Non si rende conto però di star entrando a far parte del grande e losco gioco di Seifer.
Ottiene una splendida villa e Sandra tutta per lui, ma ora la sua attività a tempo pieno è affrontare i temibili lottatori del Tournament, quindi non è un lavoro che preveda un piano pensionistico.
Intanto le guardie del corpo con la scusa di difendere la sua villa in realtà intrappolano Diego, e aggrediscono i suoi amici quando vengono a trovarlo: certo, se il suo amico è il lottatore canadese Georges St-Pierre forse non sarà così facile…
Ormai il delirio di onnipotenza di Diego è inarrestabile, fomentato da vittorie continue e sorprendenti, come quella contro il montagnoso Igor Kurkovich detto Crusher (Gunter Schlierkamp).
Per il suo nuovo avversario gli viene affiancato il trainer Stone (interpretato dal campione texano Heath Herring), che gli fa da Apollo Creed e lo allena con pirle di saggezza.
Allenato da Stone, Diego sarà pronto ad affrontare Marco, interpretato dal grandissimo capoeirista Lateef Crowder. (Che non c’entra niente con le mma ma fa sempre la sua porca figura!)
In questo incontro Echavarría paga il suo più grande tributo a Van Damme, che ha sempre omaggiato quando non proprio “remakato”: la serie di tecniche con cui manda a tappeto Marco è la esatta riproposizione delle tecniche finali del film Kickboxer (1989), che già l’argentino aveva omaggiato all’epoca del coevo Extermineitors.
Finalmente anche la mente offuscata di Diego capisce che Seifer non è un galantuomo, bensì il big boss finale del Tournament illegale, e per tenere fede al classico espediente di queste storie il super-cattivo affronta Stone “Apollo Creed”, con cui ormai Diego è amico, e lo uccide sul ring: ora c’è la rabbia giusta perché il buono faccia partire la vendetta. Con l’aiuto dell’amico mafioso Jimmy: un altro piccolo ruolo inutile del grande James Russo.
Ma Diego non affronta tutto da solo: chiama i suoi amici lottatori, limitandosi ad affrontare una guardia del corpo particolare: il brasiliano Anderson Silva.
Il combattimento finale contro Seifer è ovviamente di basso livello, per quanto sia un mitico caratterista Kilpatrick non è un lottatore quindi può solo usare il suo carisma: considerato però che ha davanti quel gran ciocco di legno di Echavarría, diciamo che vincerebbe a priori se non fosse il cattivo della storia.
Con una fotografia sfumata e un paio di bei calci finisce tutto presto, e le pistole dei mafiosi di Jimmy permettono alla storia di finire abbastanza velocemente.
Qual è la morale? Che un lottatore non deve perdere se stesso mentre combatte? Nel caso, è un po’ pochino: Diego fa le peggio cose per tutta la vicenda e giusto alla fine si ravvede leggermente, quindi mi sa che la morale è: fai quello che ti pare, finché ci riesci…
Never Surrender è un prodottino di basso livello ma ad altissima densità di veri mma fighter ed attori caratteristi in scena, quindi rimane un gioiellino al di là della trama: ed è solo l’inizio del Cine-MMA lanciato da Echavarría che vedremo nelle prossime settimane.
L.
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Invece ho il gioco della UFC per Dreamcast l’ultima console prodotta dalla Sega,e difficile devi tenere conto della stamina per non affaticarti troppo e non farti mettere a terra,anche Kevin James a fatto un film sulle mma!,Quinton Rampage Jackson ha fatto anche il wrestler(male) nella Tna e li c’è il Brock Lesnar nero Bobby Lashley (lotta nella Bellator),mentre di recente Brock Lesnar(sposato con quella strappona di Sable) a vinto in UFC,ma non ha passato i controlli antidoping succesivi.
AH Exxagon era anche un sito molto bello dove ci sono recensioni di film horror,weird e altro purtroppo l’autore non l’ho aggiorna più da anni.
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Grazie delle dritte, e vedrai che nei prossimi film che recensirò ci saranno altri nomi noti del mondo della lotta 😉
Non sono mai riuscito a giocare ad un UFC, pare che per il PC non ne facciano e il motivo mi è misterioso…
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Perchè il Pc è visto per i giochi seri:gestionali e simulazioni,adesso coviene prendersi una Ps3 o Xbox 360 perchè si trovano titoli ottimi ha poco prezzo
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UFC2 è strepitoso, c’è pure Bruce Lee e Rocky Balboa, oltre che un fiume di grandi lottatori, ma si fanno tagliare un braccio piuttosto che rilasciarlo per PC. Dubito che sia per motivi di complessità: GTA V è uscito per PC ed è un’intera città: quanto gli costa fare un ring fisso con una ventina di tizi diversi?
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Non molto,qualche mese fa hanno rilasciato Street Fighter 5 esclusiva per Ps4 il gioco era imcompleto e veniva sistemato solo 2 mesi dopo con delle patch,solo che un noto sito era riuscito a difendere tale operazione di un gioco venduto a 70 euro per un picchiaduro, bastava venderlo 2 mesi dopo completo.
Quindi su Pc non c’è nemmeno la serie di boxe sempre della EA,Fight Night ?
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Non so, ma a questo punto temo di no. Nei negozi di videogiochi non vedo neanche più la scritta “PC”, mi sa che sono l’ultimo a giocarci 😛
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James Russo più che sembrare il nonno di James Russo sembra Miguel Bosè…
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Povero Russo, ormai è un mito della serie Z 😛
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Beh prima di poter insidiare Baldwin ce ne vuole…
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ahaha Re Stephen sta sicuro sul suo trono 😛
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La morale definitiva: Diego, quando meni mena meno, dopo la menata di aver tanto menato senza menartela più di tanto 😛
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ahahahahah geniale 😀
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