[Death Wish] Out for Blood (1992)


Nel 1972 la narrativa d’intrattenimento dà voce alla rabbia popolare e testimonia il crollo rovinoso delle istituzioni: polizia e politica sono colluse con quei criminali che fingono di combattere, quindi la giustizia vera può arrivare solo… da un Punitore.


Il Drago Punitore!

Potevano quei ragazzacci della PM Entertainment rimanere insensibili al richiamo della Punizione? Con l’esplosione della marzialità non c’è voluto molto perché nascesse il “giustiziere di menare”.

Raccattati degli sceneggiatori fra i barboni della stazione, la casa affida al suo uomo migliore – Richard W. Munchkin, autore di filmacci di culto come Quadrato di sangue (1991) e Deadly Bet (1992) – il compito di prendere il più bronsoniano degli attori marziali, Don “The Dragon” Wilson (vi sfido a trovargli più espressioni facciali di Charles!) e a renderlo protagonista dell’incredibile Out for Blood.

Ben tre case (Eagle Pictures, RCS e ViviVideo) lo portano nelle nostre videoteche nell’aprile 1993 con il titolo Out for Blood Kickboxing, e subito se lo pappa Italia1, che lo trasmette in prima visione venerdì 27 agosto 1993 ma con un titolo leggermente diverso: Professione: Avvocato. Missione: Giustiziere.

Il Drago c’ha sete di sangue!

Il film inizia con una scena che andrebbe annoverata negli annali del cinema. Il protagonista, che non conosciamo ancora, fa jogging di notte in mezzo al fumo di scappamento delle auto, che ti apre i bronchi che è un piacere, ma a un certo punto mentre corre un tizio gli dà una manata in faccia, gridandogli «Dove cazzo corri?»: è un po’ quello che ci chiediamo tutti.

Chi mai colpisce a casaccio la gente per strada? È lui, l’amichevole trafficante di droga di quartiere, che in mezzo alla strada, davanti a tutti, sta comprando da un tizio in auto una chilata di droga. Il protagonista non rimane male di essere stato menato a casaccio, né che quel tizio stia trafficando droga alla luce del sole (anzi, della Luna), ma capire che ha davanti un signore della droga gli ricorda il figlioletto ucciso da uno spacciatore, che pure lui stava tagliando la droga per strada. Ma dove vive ’sta gente? Non ce l’hanno una casa dove tagliare la droga in pace?

Un trafficante di droga diversamente alto

Al protagonista scatta la viuleeeeenz’ e visto che il trafficante diversamente alto (in pratica un traffichino) lo minaccia pure con la pistola, com’è usanza losangelina, lo mena di brutto e poi… gli rompe la droga!

E mo’ ve la buco, ’sta droga!

Ci si mena un po’ per i tetti cittadini, che fa sempre piacere, e mentre tira il collo agli amici del traffichino conosciamo meglio il protagonista: attraverso flashback incrociati capiamo che un trafficante gli ha massacrato la famiglia e ora lui ha intrapreso una lotta solitaria contro il crimine. A sorpresa, Don Wilson fa quello che Dolph Lundgren non ha fatto: il Punitore marziale!

Il Punitore marziale ti mette le aaaaaaaaali!

Il titolo di Italia1 purtroppo è fuorviante, perché lascia pensare a un personaggio che di giorno fa l’avvocato, quindi ha esperienza di tutti i difetti e le storture della legge, e di notte diventa Punitore per riparare quei torti che in veste di avvocato non poteva. Sarebbe stato bello, ma siamo molto lontani dalla trama del film.
Il Dragone si limita a camminare di qua e di là, andare a visitare dottori, amici, colleghi, vicini, cognati e pure il suo maestro spirituale miyagheggiante Hiroshi (Aki Aleong), e a tutti rivela il suo essere: cioè il suo essere niente!

Ho letto nel tuo cuore, e ho trovato lo stesso niente che hai in testa

John Decker (Don Wilson) non fa niente dalla mattina alla sera, non lo vediamo impegnato in altro se non cazzeggiare di qua e di là, sappiamo che è avvocato perché lui così si definisce, ma potrebbe essere un salumiere di Venice Beach e la trama non cambierebbe di una virgola.
Ogni singola scena vengono mostrati flashback della famiglia ammazzata: abbiamo capito, figlio mio, t’hanno ammazzato la famiglia, ma mica ce poi ammorba’ così: mica te l’abbiamo ammazzata noi!

«Singhiozza il cuor, e soffre d’amor, perché soffre ogn’or, perché soffre ogn’or» (cit.)

Mentre Decker soffre ogn’or, intanto si arma di mitragliette e va a sterminare i trafficanti di Los Angeles, che è un modo come un altro di passare la serata.
E mentre a Decker singhiozza il cuore, perché soffre ogn’or, intanto rimorchia la biondona pittrice incrociata in una galleria: va be’ la famiglia morta, ma la patacca è la patacca. Come si dice: la moglie morta giace, il marito si dà pace… e con la biondona giace.

«Mi spiace per sua moglie» «Chi?»

Wilson ci credeva tanto in questo film, infatti ne è co-produttore, eppure è davvero una roba che riesce persino ad essere al di sotto degli altri suoi titoli del periodo. Persino avere il maestro Eric Lee alla coreografia dei combattimenti non ha aiutato: temo che questo film nessuno avesse voglia di farlo e l’hanno un po’ buttato via.
Aggiungiamo poi che il 99% delle scene d’azione – cioè l’unico motivo per cui il film esiste – si svolge di notte, così che non si capisce una mazza: ragazzi, se non avevate voglia di girare ’sto film potevate rimanere a casa, non si offendeva nessuno.

L’unico combattimento alla luce del sole, quindi le uniche tecniche visibili

A parte le scene così cialtronesche da far ridere di cuore, è un film deludente persino per gli standard già infimi dei prodotti con Don il Drago, di sicuro sul gradino più basso dell’evoluzione cine-marziale. Però l’idea di un giustiziere della notte che affronta i cattivi con calci e pugni invece che con la pistola è una trovata deliziosa, un “anello mancante” che unisce il filone giustiziere con quello marziale, entrambi di gran moda quei primi Novanta.

La prossima volta che vedete uno fare jogging di notte, state attenti: potrebbe essere un giustiziere di menare!

L.

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8 risposte a [Death Wish] Out for Blood (1992)

  1. Willy l'Orbo ha detto:

    Che sogno! 🙂
    Tra thrillerino e questo film, giornata votata alla Z! E poi Don Wilson! E poi la tua recensione che mi ha fatto scompisciare dalle risate sin dalla scena iniziale del film! E poi citazioni di mie recensioni! E poi…che sogno! 🙂

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  2. Giuseppe ha detto:

    Diciamo pure che la scena iniziale, oltre ad essere degna di entrare negli annali del cinema, riesce a riassumere perfettamente che tipo di film sia “Out for Blood”: da manate in faccia, appunto! Da dispensare generosamente anche a chi volesse incautamente accingersi alla visione (“Cosa cazzo guardi?”) di questo Don Wilson, ancora più al di sotto dei suoi soliti già bassi standard 😀
    “Ho letto nel tuo cuore, e ho trovato lo stesso niente che hai in testa”… Definitivo, direi 😉

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il caldo comincia a vincermi: questo è il secondo post di fila in due giorni che sbaglia l’uscita! Era previsto per il Mercoledì del Punitore e invece per motivi ignoti è uscito ieri insieme alla seconda “nuocera”, così che in pratica l’hai visto solo tu!
      Spero che almeno i restanti 299 iscritti abbiano ricevuto la doppia mail e non decidano tutti ignorarne una.

      "Mi piace"

  3. Pingback: Ciclo “Death Wish – Quando il Giustiziere divenne Punitore” | Il Zinefilo

  4. Cassidy ha detto:

    Correre è rischioso, si possono trovare Punitori marziale ti mettono le aaaaaaaaali! 😉 Cheers

    Piace a 2 people

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