Killer Fish (1979) L’agguato sul fondo

Il noto e prolifico produttore Carlo Ponti offre ad Antonio Margheriti un’altra occasione per sfoggiare il proprio pseudonimo Anthony M. Dawson, approfittando anche dello sforzo congiunto di una casa brasiliana, della ITC e della Fawcett-Majors Productions, che proprio con questo film chiude i battenti dopo scelte non proprio oculate.
Tutto questo sforzo congiunto di piccole case – che dubito abbia fruttato chissà che budget – porta un gruppo di attori noti dell’epoca sulle spiagge di Rio de Janeiro per girare un filmaccio marino.

E’ più bello il logo dei film che produce…

Dopo Lo Squalo (1975), Tentacoli (febbraio 1977), Tintorera (aprile 1977), L’orca assassina (luglio 1977), Piranha (agosto 1978) e Barracuda (ottobre 1978), il mare continua ad essere popolato di mostri mortali. Anche se sempre più piccoli…

Diciamo che un titolo buttato un po’ via…

Arriva in sala il 18 agosto 1979 come… Killer Fisher. Ma allora è il pescatore ad uccidere? Ovviamente è un errore di stampa del primo giorno. Dopo alcune anteprime balneari, il film esce in pompa magna il 30 agosto successivo con il titolo Killer Fish. L’agguato sul fondo.
Dopo circa un anno in sala, riappare in TV il 21 maggio 1983, alle 22,30 su Italia1: non è destinato a molte repliche televisive.
Esce in VHS CBS-FOX e Vivivideo in data imprecisata e la CVC e Pulp Video lo presentano in DVD dal 2 dicembre 2003, con il titolo Agguato sul fondo, mentre addirittura la Francia lo presenta in Blu-ray!
Una curiosità. Nel mercato spagnolo il film viene distribuito come Piranhas II, creando casini poi quando Cameron gira un film con lo stesso titolo: allora non sono solo i distributori italiani a fare disastri coi titoli…

Un capo banda bello bello

Il giocatore d’azzardo Paul Diller (James Franciscus, che nel futuro viaggerà fino a raggiungere L’altra faccia del pianeta delle scimmie) è a capo di una banda di ladri belli belli: che i brutti vadano a lavorare.

La banda dei belli belli in pose fighe

Di questa banda di fighi in pose fighe fa parte Lasky (una dose letale di Lee Majors) ma anche Kate (gli occhi diversamente dritti di Karen Black). Il gruppo di ladri passa un terzo del film a compiere un lungo e noiosissimo colpo, che frutta una scatoletta di ferro: a meno che dentro quella scatoletta non ci sia il Santo Graal, mi sento di dire che non ne è valsa la pena.
Dove nascondere il bottino? Il perfido Diller prende un ukulele e comincia a cantare: «In fondo al maaaar, in fondo al maaaaar».

Se aguzzate la vista, potreste vedere dei piranha

Fingendosi prima pescatori e poi clienti di un resort locale, i rapinatori devono far passare il tempo perché la situazione si sgonfi, e ovviamente la tensione monta. Qualcuno prova a recuperare il bottino e fuggire, ma viene smangiucchiato…
Questo perché, si scopre, il perfido Diller ha messo dei piraha nelle acque proprio per impedire ai propri complici di fregarsi il malloppo. La domanda è: quanti milioni di piranha aveva a disposizione, visto che parliamo del Rio delle Amazzoni? E dove li ha presi? E quando li ha riversati nelle acque senza che le autorità locali notassero infinite code di container che scaricavano in acqua? Tutte domande inutili.
Intanto Lee Majors fa il mandrillone con la fotomodella Gabrielle (un’altra delle scelte sbagliate della sfortunata Margaux Hemingway), scatenando la gelosia mascherata di Karen Black. Tutto, pur di passare il tempo a NON parlare di killer fish.

Uno dei tanti errori di Margaux Hemingway

Arriva un tornado che distrugge tutto, e così si allunga ancora il brodo: in pratica il film inizia a venti minuti dalla fine! Solo in quel momento infatti i vari protagonisti si ritrovano su una barchetta in mezzo al fiume pieno di piranha, senza poter scendere in acqua.
La situazione sembra intrigante, ma la dabbenaggine totale con cui iniziano ad accadere disgrazie rende tutto tremendamente umoristico.
Non sono un chimico, non so se davvero il carburo esplode a contatto con l’acqua (!) ma la trovata per cui i protagonisti lanciano lampade in acqua e queste esplodono come mine mi sembra davvero di grana grossa. E poi… ma quante cacchio di lampade al carburo ci sono in un piccolo vascello?

Ammazzare un piranha alla volta, ecco la soluzione!

Killer FishAgguato sul fondo o come volete chiamarlo è solamente una storia di rapina costruita addosso ai protagonisti belli belli in modo assurdo: che ad un certo punto appaiano due piranha è totalmente marginale e oserei dire ininfluente.

Un po’ dandy, un po’ pimp, un po’ ridicolo…

La prima volta che ho visto il film – una decina d’anni fa – rimasi delusissimo e lo disprezzai. Ora sono meno intransigente e mi limito a considerarlo un pesciolino che galleggia a pancia all’aria sul Rio delle Amazzoni…

L.

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27 risposte a Killer Fish (1979) L’agguato sul fondo

  1. Willy l'Orbo ha detto:

    L’errore di stampa mi ha fatto spanciare dalle risate 😂😂😂
    Per il resto, proprio vero: con l’età ci si ammorbidisce nei giudizi sui film…almeno io 😉

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  2. Conte Gracula ha detto:

    Non l’ho visto. Ma non potevano pescare con la dinamite come fanno certi pazzerelli? O attirare i pesci con la pancetta in un punto più lontano del fiume per poi immergersi?
    Soluzione cretina per soluzione cretina…

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  3. Denis ha detto:

    Ha,Ha visto perchè lavevano passato su Rai Uno a tarda notte e lo registrato,c’era anche la Berenson (la moglie di Ryan O’neil in Barry Lindon),dovreti mettere anche Dmax nella segnalazione film il lunedi,fanno in prima filmacci e dopo Z nation e ieri c’era proprio Shark Week!

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  4. Zio Portillo ha detto:

    Mai visto… Questo mi sa tanto di filmaccio di serie Z. Basta solo pensare allo sbaglio di stampa.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Io sto ancora aspettando di vedere qualcosa di Margheriti che giustifichi l’immensa stima che nutre per lui una grande fetta del pubblico italiano 😀

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      • Giuseppe ha detto:

        Ecco il gruppo principale di titoli che giustificano la mia, di stima: Space Men, Il pianeta degli uomini spenti, Danza macabra, I lunghi capelli della morte, I criminali della galassia, I diafanoidi vengono da Marte, Il pianeta errante, La morte viene dal pianeta Aytin, Nella stretta morsa del ragno, La morte negli occhi del gatto… e in tempi più recenti, per fare un esempio, non mi dispiacque affatto nemmeno la miniserie tv ispirata a L’Isola del Tesoro che realizzò per mamma Rai nel 1987. Quanto a Killer Fish, la prima volta che lo vidi lo trovai divertente (senza infamia e senza lode, con tutte le sue incongruenze): oggi, a distanza di un bel po’ di tempo, lo ricordo più che altro per i nomi coinvolti, compreso quel Gary Collins (con la sua battuta, “Mi si scassa l’aeroplano”) che impersonò uno dei primi e ormai dimenticati indagatori dell’incubo arrivati sui nostri lidi televisivi quando ancora Italia 1 si chiamava Antenna Nord… il dottor Michael Rhodes, protagonista principale della serie Sesto Senso 😉

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  5. Cassidy ha detto:

    Ah beh ma il buon James Franciscus, sarà pure bello bello in modo assurdo, ma è anche una discreta garanzia di filmacci 😉 L’errore di stampa ha generato involontariamente un film molto più sfizioso di questo, che tra scatole misteriose e Piranha da guardia mi sembra un discreto pasticcio.

    La storia del pescatore assassino, che usa pezzetti del corpo delle sue vittime come esca, dai si scrive da solo! 😉 Cheers

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  6. Paolo D'Alessandro ha detto:

    Un guilty pleasure della mia adolescenza! Ricordo che lo vidi su italia 1 ed era il febbraio dell’84… lo registrai e l’ho rivisto uno sproposito di volte, anche singole scene clou! Si vede che con l’età mi sono rammollito perchè la sequenza della morte del cicciottello ora non riuscirei più a guardarla! riguardo il film in toto, effettivamente la trama fa molta… acqua! Però la theme song é ancora fighissima!!!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sì, concordo con la musica. Singoli elementi sono apprezzabili, ma rimane l’amaro per una trama che poteva essere molto di più. Se si fosse approfondita la parte in cui i protagonisti sono incastrati in acqua, approfondendo le loro reazioni, penso sarebbe uscito fuori un signor film. Invece si cerca di andare in tutte le direzioni per acchiappare più gusti, e alla fine i piranha fanno da tappezzeria…

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  7. Austin Dove ha detto:

    beh
    una modella dovrebbe risollevare le sorti del film… la bellezza alletta sempre no?

    comunque killer fish… quando ho letto il titolo mi sono messo a ridere! mi ricorda troppo killer tomatoes^^ xD

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  8. Kukuviza ha detto:

    Ma come mai Farrah non c’era, essendo la produzione anche sua?

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  9. Cumbrugliume ha detto:

    Spesso girare questi film era un modo come un altro per pagarsi la vacanza in un posto esotico! Margheriti sarà stato felicissimo di poter girare il mondo partendo dalla sua Roma 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      E sicuramente tutte quelle riprese nel resort locale gli saranno valse un soggiorno gratuito. Penso sia tutt’oggi usanza comune – basta vedere inutili film come “By the Sea” con i Brangelina che girano il filmino delle ferie – però se magari ci scappasse anche una sceneggiatura ci guadagneremmo tutti ^_^

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  10. Mahatma K. B. ha detto:

    Povero Margheriti, un tempo geniale autore di horror gotici, poi finito a fare cacatine come queste e i finti Idiana Jones nelle Filippine.

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  11. Pingback: Killer Fish (1979) | IPMP – Italian Pulp Movie Posters

  12. Pingback: Beneath (2013) L’assedio del pesce | Il Zinefilo

  13. Anonimo ha detto:

    Beh, Carlo Ponti ha prodotto tra gli altri ‘filmetti’ come IL DOTTOR ZIVAGO, LA CIOCIARA, ZABRISKIE POINT, CASSANDRA CROSSING e PROFESSIONE: REPORTER così come la ITC è stata una gloriosa casa di produzione inglese soprattutto televisiva che produsse titoli come IL PRIGIONIERO, ATTENTI A QUEI DUE, GESÙ DI NAZARETH, SPAZIO 1999, IL SANTO e il MUPPET SHOW. Che poi si siano Uniti per produrre un filmetto al risparmio e un altro discorso, ma considerarli ‘casupole’ mi sembra un po’ troppo.

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