La Warner Bros morde il freno, tocca tenere caldo il Warren-verse, l’universo narrativo farlocco e sballato che da anni sta creando intorno alla coppia di demonologi andando avanti e indietro nel tempo, fra sequel e prequel. Vai col banner, va’…
Non è il caso di spendere le cifre consistenti della serie The Conjuring, meglio sfruttare l’economico prequel – che tutti credono spin off – della bambolona che non fa niente. Un tema facile facile perfetto per registi poco ispirati.
Registi come David F. Sandberg, che la Warner Bros e New Line Cinema hanno pompato a dismisura con Lights Out. Terrore nel buio (2016), tentando di spacciare un giovane regista di cortometraggi come nuovo re del terrore.
Se però il Leonetti del primo Annabelle (2014) aveva circa 6 milioni di budget, di bigliettoni sonanti Sandberg ne ha ben 15 per il suo Annabelle: Creation.
Presentato il 19 giugno 2017 al Los Angeles Film Festival, la Warner Bros lo porta subito subito nelle sale italiane dal 3 agosto successivo (Fonte: ComingSoon.it) con il titolo Annabelle 2. Creation.
La stessa Warner porta il film in DVD e Blu-ray dal 22 novembre successivo.
Quando nel 2007 per una casupola thailandese scriveva quella minchiata de Le scimmie assassine, Gary Dauberman non sapeva ancora che Warner e New Line avrebbero puntato così tanto su di lui: dopo il “lancio” di Annabelle Dauberman si è ritrovato a dover scrivere il rilancio di IT (2017), primo e secondo capitolo. Ma prima, come recita la famosa barzelletta, un po’ di bunga bunga: prima deve scrivere Annabelle 2.
Curioso quel numero aggiunto dalla distribuzione italiana, che fa pensare ad un seguito mentre il film è il prequel del prequel…
Samuel Mullins (Anthony LaPaglia) è un bambolaro che per vivere fa brutte bambole in edizione limitata, vivendo con la moglie bambolara Esther (Miranda Otto) in mezzo al nulla, dispersi nella provincia americana: loro preferiscono vivere così, cantando come i Gipsy Kings
Bambolaro, bambolara
porque mi vida, yo la prefiero vivir asi
Visto che hanno un’enorme casa di due stanze e una scala, pensano bene di aprire le porte ad un orfanotrofio femminile.
Arrivano in scena tre o quattro ragazzine che si muovono in giro senza sapere cosa fare. Le sventurate sono vittima di una pessima scelta di sceneggiatura e alle attrici non è stato dato neanche il copione: il regista ha detto loro di fare robe, dire cose, che tanto non hanno alcuna importanza.
Protagonista è solo la ragazzina zoppa con il tutore, che dai tempi di Fragile: A Ghost Story (2005) di Balagueró fa tanto film horror.
Trovo assolutamente infondata la notizia che questo film avrebbe avuto un budget di 15 milioni di dollari: si svolge in una catapecchia nel deserto californiano, con quattro ragazzine che salgono le scale, scendono le scale, aprono una porta, chiudono una porta, scendono le scale aprendo una porta, salgono le scale chiudendo la porta, e quando la situazione si fa tesa… salgono una porta e chiudono una scala.
Ah, c’è anche un pozzo in giardino: sarà quello che costa tanto?
Nessun effetto speciale, per tre quarti di film non succede una mazza di niente e alla fine sono le quattro minchiate solite condite da un paio di scontatissimi jump scare, giusto per far saltare il pubblico sulla sedia: altrimenti non ci sarebbe stato alcun motivo per etichettare questo film “horror”.
Ogni tentativo di “sottigliezza” svanisce in una colata di luoghi comuni: un albero sinistro in giardino, una casa sinistra, un arredamento sinistro, uno spaventapasseri sinistro e pure il pozzo che fa tanto Ring: ci manca una motosega e poi il bignamino del cinema horror ce lo siamo ripassato tutto.
Il bello è che è tutta roba buttata in video senza motivo: niente di tutto questo ha il minimo peso nella trama, che è già nota a chi ha visto il primo film: c’è un demone nella bambola… az’, ho spoilerato!
Ogni attore non sta abbastanza in scena da giustificare il suo personaggio, tutto è vago, tutto è buttato via senza significato: ragazzi, se non vi andava di fare ‘sto film nessuno vi obbligava. Noi ne facevamo volentieri a meno.
Ormai la deriva “demonica” è diventata una barzelletta, con ‘sto demone di suora che da quattro film viene fermato da niente: qui addirittura basta una porta chiusa per fermarlo. Oh, guarda che se poi gli altri demoni ti prendono in giro non è colpa nostra, eh?
Riallacciandosi al primo Annabelle si chiude quest’altra inutile tappa di un viaggio all’indietro: quanti altri prequel sforneranno la Warner e New Line Cinema? Abbiamo visto i demonologi che vinsero la bambola, abbiamo visto la bambola che vinsero i demonologi, abbiamo visto l’artigiano che fece la bambola che vinsero i demonologi, vogliamo vedere i genitori dell’artigiano che fece la bambola che vinsero i demonologi? Occhio che la New Line ci mette un attimo…
Salutiamo (speriamo per sempre) Annabelle e il suo demone, che da anni stanno seduti a non far nulla: per quello mettono così paura…
L.
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“Bambolaro” mi fa già molto ridere… Mi sa che questo Capodanno mi ha leso (ancora di più) qualcosa dentro.
Vabbè, il film non mi ha detto niente. Non mi ha fatto paura, non mi ha fatto tensione, non mi ha dato nemmeno quel clima di “malessere” o “malsana sporcizia” che persino quell’allegro cialtrone di Rob Zombie sa dare. Non capisco come si possa pompare a mille questa serie di film. Boh! Posso capire l’idea di base (vecchia come il cucco tra l’altro) degli spiriti o delle presenze che infestano le case o prendono possesso di persone o oggetti. Ma far paura o creare tensione è un altro sport. Tanto di cappello a Wan che ha provato a rilanciare un genere senza usare trucchetti come i dolby sparati a manetta, ma basta così, grazie. Uno bastava e avanzava e non serve tirarla lunga con sequel, prequel e prequel dei sequel (o viceversa). Non siamo mica a “Star Wars”! 😛
Ultimo: mi è piaciuto molto di più il cortissimo “Lights Out” e il corto “Siren”. Ecco, la dimensione degli horror puri moderni che riciclano idee potrebbe essere questa. Una botterella e via. Altrimenti o si sforna un’idea nuova e originale (cito a caso “The Ring” oppure “Martyrs”), oppure è meglio imbastardire i generi (cito sempre come esempio stupidissimo “The Babysistter” che è un mix tra slasher e commediola). Al limite fate il metaforone alla “Babadook” che almeno ha due piani di lettura ed è qualcosa di più originale della media.
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Eh, citi grandissime “pecore nere” del genere, ottimi titoli che si staccano parecchio dalla media, tutta uguale e tutta anonima. Malgrado vadano in giro a parlare di grandi budget, ‘sti filmetti horror vengono via con niente – quattro attricette in una casa di campagna e via – e riempiono i programmi di case che non hanno alcuna voglia di provare nuove strade, visto che stanno tutte alla canna del gas.
In fondo il pubblico non ha memoria e c’è un ricambio generazionale spaventoso, visto che solo i giovani pagano un biglietto e si finisce molto presto di essere giovani. Chi si ricorda i dieci milioni di film uguali che si sono già presentati? E vai con la bambola posseduta 😛
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L’horror, pur non essendo il mio genere favorito, mi piace guardarlo. Possibilmente al cinema. Mi credi se non mi ricordo l’ultima volta che sono uscito soddisfatto dalla sala dopo un bel horror puro?
Mi sa che veramente l’ultima volta che ero a disagio al cinema è stato con “The Ring” (quello americano ahimè… Il giapponese l’ho scoperto solo in seguito). E da “The Ring” sono passati 15 anni… Gli altri titoli citati li ho visti a casa e non è la stessa cosa. Il resto è piattume fatto in ciclostile che segue le mode. Questo è il lustro degli zombie? E via 100 film di zombie tutti uguali! Dopo cinque anni tocca alle possessioni demoniache? E dagli di 100 film con preti esorcisti! I danni che ha fatto quella cavolata di “Esp” solo perchè ha fatto paura a Spielberg ancora si contano.
A sto punto lunga vita a Rob Zombie. Almeno mi diverto! E ha decisamente più di coraggio della media (i nani nazisti di “31” dove li mettiamo?).
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Io sono nella tua stessa situazione – anch’io ho vissuto forti brividi col Ring americano prima di scoprire l’universo che c’era dietro – ma a me dice male perché… non mi piace proprio Rob Zombie, quindi non ho neanche quella piccola soddisfazione 😀
E’ cinema di genere che finge d’essere di prima scelta: è roba fatta in serie come di solito è il genere. Film romantici, film d’azione, film di guerra: vedili uno dopo l’altro e sono maledettamente identici, banali e scontati fin dalla prima scena, ma è proprio quello il genere. Uno dice “ho voglia di vedere qualcuno che mena qualcun’altro” e mi vedo un film di genere; ho voglia di una smielata storia d’amore, ho voglia di budella sbudellate e via dicendo. Non si chiede una trama, si chiede intrattenimento. Purtroppo la sensazione è che con il Duemila si sia tutto fuso e si sia persa la divisione in generi, così che i caratteri fondamentali dei vari generi si sono “spuntati” e ora sembra tutta una poltiglia senza carattere. Nei film horror non c’è horror, nei film d’azione non c’è azione e via dicendo: sembrano tutti appartenere allo stesso genere, cioè robaccia di serie Z. Rimangono le case tipo Asylum che fanno dichiaratamente film di genere ben riconoscibili.
100 film di zombie li facevano anche prima, ma al di là della trama ti divertivi a vedere scene cruente o invenzioni raccapriccianti, più o meno ispirate. Ora non ci provano più, vanno col “copia e incolla” e non c’è più alcun tipo di intrattenimento…
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Concordo sulla comicità del bambolaro ma anche su Lights Out. Il corto da cui origina mi ha fatto cacare sotto. Il film… ‘nzomma.
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Infatti dovrebbero limitarsi a fare cortometraggi. Anche “The Pact” nasceva da un buon corto con una buona idea, ma poi il film è noia e sbadiglio…
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Quale dei trecentomila The Pact? http://www.imdb.com/find?q=The%20Pact&s=tt&exact=true&ref_=fn_al_tt_ex
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Quello del 2012 con le cosce di Caity Lotz 😛
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Ah! Quello con la copertina di The Frighteners (sospesi nel tempo)
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ahhh è vero!!!
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Penso l’ennesimo punto a sfavore del film.
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A parte le cosce della protagonista, non c’è nulla da salvare in questo film!
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buon 2018^^
“Noi ne facevano volentieri a meno.”, devi correggere
lo hai veramente smontato, questo film, davvero non vale la visione?
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Grazie della segnalazione, ho corretto 😉
Già il primo film era da evitare, figuriamoci questo prequel senza alcun carattere! Sembra uno dei vari Amityville anni Novanta che ho recensito, ma con meno valenza cinematografica. (Almeno una volta c’era una fotografia, c’era una musica e a volte addirittura degli attori!)
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lol, vero.
ora si punta tutto sulla cgi e sul sangue, ma secondo me devono puntare al ritorno alle origini; i libri non hanno cgi o sangue, in passato non c’erano tanti effetti moderni…
ad esempio: ieri ho visto dracula di bram stoker, anni 90, e mi è piaciuto tantissimo per gli ambienti e i vestiti e per dracula da vecchio (e poi perke tutti gli attori ci credevano e ci mettevano passione)^^
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Infatti quel Dracula era “nuovo” proprio perché tornava alle origini e cercava di distaccarsi dai vari altri vampiri che giravano all’epoca. Ad avercene di film che facevano a gara ad inventare come in quel periodo! Oggi buttano lì due scene senza spessore e tirano fuori cento film che non ne valgono neanche uno. E’ davvero un peccato.
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Me lo sono procurato da poco e sull’onda di recensioni assai positive…finchè non sei arrivato te! E visto che mi fido molto…temo tu possa aver ragione…ma te lo dirò dopo la visione!
(accidempolina, ho fatto pure rima 🙂 )
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Qualcosa è riuscito davvero a recensire positivamente ‘sta roba? Forse degi gggiovani che non hanno mai visto un horror pre-Duemila 😀
Ora sono curioso di sapere se ti piacerà 😉
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Ti ragguaglierò e, p.s., da giovedì 11 penso di ricominciare con le recensioni 🙂
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Ottimo, ti aspettiamo 😉
Questo giovedì quindi facciamo in tempo a presentare un altro titolo marziale di Amy Johnston.
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👍😉
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Ma il puparo non faceva prima ad aprire nella casa un ‘ufficio sinistri ?ma nel deserto con degli orfani ma se stanno male cosa fanno? gia ho visto il primo Annabelle a parte la fotografia curata non succedeva proprio niente un vero monumento alla noia.
Almeno prima negli horror oltre le scene adesso tagliate per il pg 13 c’era una qualche riflessione,e anche gli zombi sono peggiorati adesso sono persone normali con due spruzzi di sangue in viso che si muovevano veloci affetti da epilessia,prima almeno erano cadaveri ambulanti con pezzi che si staccavano dal corpo.
Nel Dracula di Coppola c’era pure Monica Belluci come succube.
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ahahh in effetti data la quantità di roba “sinistra” avrebbe dovuto farlo! :-p
Che bello lo splatter anni ’80-’90, con gli zombie raccapriccianti: oggi si limitano a fare i versacci 😀
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Ti ringrazio per le citazioni ma ancora di più per aver commentato questo film, che ho visto un paio di mesi fa e non ho mai avuto ne voglia e ne tempo (con la prima in netta maggioranza) per commentare. Mi è sembrato una robetta da niente, infatti lo hai analizzato alla grande, la questione “Bunga bunga” come la barzelletta mi sembra davvero centrata 😉 Un altro titolo analogo a questo è “Amityville il risveglio” film che mi ha detto poco o nulla, ma che per la tua rubrica di Amityville sarebbe perfetto! Cheers
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Ehh purtroppo anche quello mi tocca farlo, per dovere di completezza. Già ce l’ho in programma per martedì prossimo e già soffro al pensiero di dovermelo vedere 😛
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Lo immaginavo, le rubriche a tema reclamano il loro tributo di sangue! Però non vedo l’ora di leggerti 😉 Cheers
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La completezza è ciò che rovina Lucius ma ci porta così tante risate. La sua sofferenza (o noia) vale la pena.
BUU! Ti ho già fatto più paura di Annabelle 2
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ahahah il pensiero stesso di dover vedere tutti i nuovi Amityville che escono mi mette paura 😛
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Se non lo fai tu, non so proprio chi possa azzardare una simile impresa. Al mondo non se lo vedrà nessun altro quindi rimani solo tu.
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Alla fine ci farò l’unico libro al mondo sull’argomento 😛
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Ripeto, se non lo fai tu non so chi altro potrebbe. Titolo: l’unica casa horror non intitolata “la casa”
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Infatti vorrei fare un ebook corposo, a tre sezioni: i casi dei coniugi Warren, Amityville (che è il “caso” con cui sono esplosi) e poi le “case italiane”, cioè i filmacci che da noi sono stati “casizzati”. Il problema è che sarebbe una faticaccia inutile: davvero a nessuno interessa l’argomento, quindi rimarrebbe una mia perversione personale 😛
Visto che ho invaso il web di mie perversioni, appena trovo la voglia lo faccio!
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È un tema che, a parte i titoli, non conosco bene quindi non so neanche se posso aiutarti in qualche modo.
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Io vorrei vederli, i genitori dell’artigiano che fece la bambola che vinsero i demonologi che al mercato mio padre comprò!
Annabelle l’ho beccato già iniziato in estate e mi è passata la voglia di guardarlo. Poi, con quell’aspetto… le bambole fanno paura quando sono belle (ci attacchi un carillon ed è la morte sua) se le fai di base così mostruose, non è credibile che uno se le tenga in casa! Ma come icona pop ha un certi impatto…
Comunque, non ho ancora visto nemmeno questo se-prequel né alcun film di ‘sto Conjurverse…
En passant, il discorso sulla ripetitività di certi film che pestano l’acqua nel mortaio mi ha fatto pensare a una vecchia recensione dei 400 calci, che a suo tempo mi ha fatto molto ridere: La Casa (non Evil dead, eh!) XD
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Anche qui con le case non scherziamo, nel cercare di ricostruire il periodo in cui i titolatori italiani (quelli sì che mettono paura!) chiamavano “casa” qualsiasi cosa ho presentato film che gridano vendetta al cielo: non è cambiato molto da allora, è solo peggiorato tecnicamente il prodotto.
Il Conju-verse è il nome con cui il nulla chiama se stesso: è dal ’79 che fanno film sui “casi” dei coniugi Warren ma chissà com’è se ne sono accorti solo oggi! Se vuoi un consiglio, invece di vederti i film – che tanto sono tutti ugualie si basano unicamente sullo jump scare – clicca sul banner e leggiti le mie recensioni, che si basano partendo sui “veri” casi e i libri che ne sono stati tratti, anni prima dei film. 😛
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Lo farò volentieri 😉
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Ormai sono in modalità “autopromozione spinta” 😀
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Potresti scrivere sui tuoi commenti “contiene promozioni pubblicitarie di prodotti non commerciali” 😛
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ahahah mica male 😛
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Adesso ci faranno conoscere i bisnonni dei Gipsy Kings che incoraggiarono la vocazione dell’antenato del bambolaro 😀 che chiamò l’esorcista che non riuscì ad esorcizzare il demone che fece conoscere i genitori dell’artigiano che fece la bambola che vinsero i demonologi che provarono a chiudere la scala nel pozzo mettendoci sopra una porta… e comunque, tornando a codesta Annabelle 2, dov’era in tutto questo l’unico che avrebbe potuto davvero salvare il film? E cioè Marlon Wayans? 😛
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ahaha Marlon è un genio, ha saputo cogliere la VERA potenzialità di Annabelle: quella sessuale 😛
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