Vista la nullità del film, recensirlo sarà veloce: ne approfitto per raccontare perché l’ho preso in considerazione.
Neanche fossi diventato il Dilbert dei fumetti, l’anno scorso mi sono ritrovato in una riunione aziendale dove un tizio – convinto di essere molto simpatico e comunicatore – spiegava ad un branco di impiegati il concetto semplice eppur complesso di “web security”. Ovviamente un’espressione inglese, visto che parliamo di personale impiegatizio spesso laureato, quindi incapace di capire l’italiano: figuriamoci una qualsiasi altra lingua!
Dopo mezz’ora di webcazzole con scappellation a destra e antani as if was, l’oratore finalmente giunge alla fine del suo sproloquio itanglese per spiegarci l’estrema pericolosità del web: sapevate che Putin in persona entra ogni sera nel vostro computer e va a visitare i siti dove siete stati durante il giorno? E vi giudica, sporcaccioni che non siete altro!
Quando credevo che l’abisso di menate fosse finito, è partito il filmato: perché gli anni Ottanta sono tornati di moda, quindi c’è sempre da sorbirsi il documentario. Un tizio tedesco ci vuole spiegare che se non usiamo una password di 1.328 caratteri alfanumerici assiro-babilonesi con segni di interpunzione provenienti da ventotto lingue diverse allora ci ruberanno l’identità.
Un attore ci fa vedere come ruba l’identità di un tizio, si veste come lui, scopre che bar frequenta il suo amico Brikke e gli passa davanti gridando «Bella, Brikke!» L’amico saluta, quindi il furto di identità è completo.
In realtà non ricordo esattamente cosa dicesse l’attore nel documentario, ma ero così divertito della ridicolaggine della scena che nella mia mente suonava alla romana, con questo tizio in parrucca, che ha speso un mare di tempo e soldi solo per passare davanti ad un bar e fingere di conoscere questo Brikke, salutandolo.
Ovviamente sono stato l’unico a trovare esilarante il documentario, tutti i miei colleghi hanno scoperto per la prima volta che il web non è limitato al loro schermo e si sono detti tutti terrorizzati: hanno tutti cambiato la password utilizzando caratteri alfa-numerici di Cthulhu. Curioso invece come aprano tutte le mail che arrivano sul loro PC, soprattutto quelle scritte in italiano pencolante… che poi in fondo è come parlano loro!

Ragazzi, non date mai i vostri dati a chi ve li chiede!
Quando sulla guida TV di sabato 17 agosto 2019 ho scoperto su 7Gold la trasmissione del film… Rikke… ho dovuto assolutamente registrarlo, e per giorni guardavo quella data dicendomi: «Bella, Rikke!»
Il film in realtà si chiama Reeker, presentato al South by Southwest Film Festival nel maggio 2005 e portato in Italia da Medusa Video dal dicembre 2008 in un DVD dal titolo Reeker. Tra la vita e la morte. A sorpresa, un sottotitolo molto azzeccato…
Il regista e sceneggiatore Dave Payne è uno che fa “male” (lo dice il cognome) ed è specializzato in filmacci che nuocciono gravemente alla salute: scopro un suo Alien Terminator (1995) che devo segnarmi.
Ha fatto di tutto, tutto Z, compreso – scopro con orrore – un film televisivo sulla famiglia Addams con Daryl Hannah e Tim Curry… Perché non sono stato avvertito?
Con Reeker ci porta tutti nell’Area 51, quindi è subito chiaro si tratterà di una tamarrata con gli UFI… e invece no!
I giovani protagonisti – una secchiata di inutili attorini di cui non vale la pena citare il nome, ad eccezione delle guanciotte d’oro di Arielle Kebbel – partono in viaggio e stupidate varie ma si rendono ben presto conto che c’è qualcosa di strano: strani eventi evengono, e qualcosa qualcoseggia…
Tolta una parte introduttiva da road trip brutta come la fame, ad un certo punto le cose strane aumentano di livello, di intensità e di stranezza, e in mezzo a tante stranger things… arriva pure Michael Ironside!
Non è da tutti poter presentare a sorpresa un bad to the bone di questa portata, fargli fare una particina di qualche minuto e farlo uscire di scena velocemente: o Payne è un amicone di Ironside, o Michael ha perso a poker e gli doveva una comparsata in un film.
Per tutto il film vediamo personaggi senza alcuno spessore passare davanti all’obiettivo per andare non si sa dove, a fare non si sa cosa, a dire robe senza senso e a morire trapanati da un’entità incappucciata e fantasmosa. Più che nell’area 51 sembra che siamo in Jamaica e si sta fumando quella buona.
Assistiamo a morti senza senso, senza logica e senza gusto, finché alla fine abbiamo il super-colpone di scena, che meriterebbe uno “Spoiler Alert” ma tanto vi sconsiglio caldamente di vedere ’sta stupidata di film: in realtà i protagonisti sono morti in un incidente stradale all’inizio del film, e tutti i personaggi che vediamo sono morti nelle vicinanze che si aggirano confusi e senza memoria in attesa che il Tristo Mietitore se li porti via. Col trapano…
Qui nasce un dilemma filosofico: un finale carino può salvare un film bruttissimo? La furbesca scopiazzata dalla Saga di Final Destination – all’epoca arrivata solo al secondo episodio – può giustificare un intero film fatto di niente e di bruttezza? Temo di no.
Non mi sento di consigliare questo film, però la curiosità rimane: perché la Morte ha bisogno del trapano per portarsi via le anime dei defunti? E perché i protagonisti la battono… correndo via da lei veloce veloce? Basta solo questo? Me lo ricorderò…
L.
- Peril (2000) La misura della paura
- The Last Patrol (2000) Last Warrior Dolph!
- They Crawl (2001) The Insects – Invasion X
- The Vector File (2002) Codice: nascosto
- Angels Don’t Sleep Here (2002) Indagini pericolose
- Time Lapse (2001) Sulle tracce del passato
- Split Second (1992) Detective Stone
- A Twist of Faith (1999) La mente perversa di Ironside
- Watchtower (2001) Il guardiano
- Double Bang (2001) Doppio Baldwin!
In realtà Reeker scopiazza anche un altro film in cui c’era un colpo di scena simile: un gruppo di sconosciuti si rifugia in un motel durante una pioggia torrenziale, poi gli sconosciuti in questione cominciano a socializzare tra di loro e scoprono che le loro vite presentano dei punti in comune e delle coincidenze davvero inquietanti. Alla fine si scopre che quei personaggi esistono solo nella mente malata di un pazzo, che dopo averli creati aveva attribuito a ciascuno di essi un lato della propria personalità e degli eventi clou della propria vita e si era poi immaginato tutta la storia. Un caso di play within the play insomma. Non ti dico il titolo del film perché altrimenti sarebbe uno spoiler grande quanto una casa.
"Mi piace"Piace a 2 people
Mmmmm la trama mi è familiare, non escludo di aver visto il film…
"Mi piace""Mi piace"
E’ un colpo di scena che ho sempre odiato. E’ come se il regista balzasse fuori dallo schermo e ci dicesse: “Abbiamo scherzato, scusate se vi abbiamo fatto perdere 2 ore della vostra vita a vedere una storia che non esiste neanche nella finzione”. Forse più odioso di un finale come questo c’è solo il finale aperto. Grazie per la risposta! 🙂
"Mi piace"Piace a 2 people
Ti capisco, è una paraculata tipo quella del sogno: quello che avete visto non era vero, era tutto un incubo. Sono mezzucci a cui ricorrono sceneggiatori senza idee: purtroppo a volte hanno molto più successo di quanto dovrebbero…
"Mi piace"Piace a 2 people
Alla fine, sembra il finale “era tutto un sogno” 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
Alla Manuel Fantoni: «Nun è vero niente!» 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto! 🙂
"Mi piace"Piace a 2 people
Io ho un vago ma proprio vago vago vago ricordo di questo film. Ricordo solo noia e poi il nulla.
"Mi piace"Piace a 2 people
L’hai descritto alla perfezione 😀
"Mi piace""Mi piace"
Applausi per l’imperdibile antefatto! 😁
Sul film, lo vidi anche io tentato da 7gold nostra e condivido l’atavico dilemma, se un finale può salvare il resto. Direi di no in questo caso perché nel cosiddetto resto ci deve essere un po’ di polpa o perlomeno vari fili narrativi che vengono al pettine…non una morte ridicolmente rappresentata o tanta tanta confusione…diciamo che il finale mi pare più una scappatoia che una genialata
"Mi piace"Piace a 3 people
Quando infatti la qualità è così bassa, il “colpone finale che rovescia tutto” sembra più una paraculata che un’ideona. Comunque questo stile narrativo mi dà problemi anche con film di qualità molto più alta (tipo “Il sesto senso”), quindi figuriamoci con ‘sta roba 😛
"Mi piace""Mi piace"
Uno dei peggiori film che ho mai visto. A proposito, quello citato da wwayne con fonte di scopiazzatura mi pare sia intitolato “Identity” con John Cusack. In confronto a questo, un capolavoro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Guarda, che ci fosse Cusack ne ero abbastanza convinto, ma credevo si trattasse di “Motel”, che ho visto di sicuro ma non riesco a ricordare. Va be’, ricordare i miliardi di inutili film in cui appare Cusack è impossibile: temo non li ricordi neanche lui 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Tralasciando la parentesi del documentario comico (perché ERA un documentario comico, vero?), sarò velocissimo anch’io commentando questo filmetto: visto ai tempi e dimenticato appena dopo i titoli di coda e no, non potevano sperare di sistemare il tutto con il finale… 😟
"Mi piace"Piace a 1 persona
Aneddoto fantastico (sì, ci piacerebbe lo fosse… invece è la trista realtà), e come sempre vale la pena addentrarsi in simili sconcezze filmiche sia per sapersi al sicuro da tanto cose oscure là fuori, sia per la grazia della tua scrittura.
Ora, però, scusa ma devo correre ad inventarmi una password di 1.328 caratteri alfanumerici assiro-babilonesi con segni di interpunzione provenienti da ventotto lingue diverse, che naturalmente sarà uguale per tutti i miei account e che mi scriverò bella in grande su un post-it appiccicato al laptop.
Baci crittografati 😘
"Mi piace"Piace a 2 people
ahhah è vero, c’è l’usanza del post-it che è fantastica! Oppure ho visto che usano il calendario da scrivania.
In fondo fanno bene, i pirati – quelli veri – ci mettono un secondo ad entrare ovunque, e ridono di gusto davanti alle pasword complesse 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
E ovviamente ridono emettendo gorgoglii alieni in una lingua proveniente dallo spazio profondo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
A metà fra Cthulhu e Klingon 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Alla fine si scopre che sono tutti morti in un incidente avvenuto all’inizio del film? Wow, penso di non aver mai sentito una trama simile in vita mia. Avranno vinto un Oscar come minimo!
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahaahh Oscar per il Riciclo: ripuliamo il mondo delle sceneggiature 😀
"Mi piace"Piace a 2 people
È una trama rara… tra gli sceneggiatori almeno decenti.
Chiunque con almeno un filo di esperienza si guarderebbe bene dal mettere il proprio nome in fondo a questo genere di sciocchezza, la vera sfida è farne un film guardabile 😦
"Mi piace"Piace a 2 people
Quindi va lodato il coraggio di andare là dove nessun bravo sceneggiatore vuole arrivare 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma James Cameron è stato avvertito che questo tizio ha girato un film rubando ben due titoli a lui legati?
E povero Michael Ironside, che brutta fine che ha fatto per apparire in una porcata di tali dimensioni….
"Mi piace"Piace a 1 persona
Dopo l’australiano “Terminators 2” (1987) e l’italiano “Terminator 2: Shocking Dark” (1989) Cameron non si stupisce più di nulla 😀
"Mi piace"Piace a 2 people
L’australiano non lo conoscevo, ma noi italiani siamo sempre stati imbattibili nel rubare titoli!
"Mi piace"Piace a 1 persona
E idee, oltre i titoli 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
A leggerti è uno che ha una striscia di Dilbert incollata vicino alla scrivania al lavoro, quindi con me sulla (stramba) vita da ufficio sfondi una porta aperte 😉 Ti ringrazio per la citazione, tenere d’occhio le apparizioni di Michael Ironside è un lavoro a tempo pieno! Kebbel più che un cognome, è già un commento su Arielle, quasi un’esclamazione di quando la si vede per la prima volta 😉 Cheers
"Mi piace"Piace a 3 people
ahhhhh perché non ci ho pensato??? Con un cognome così…. 😀
Felicissimo di scoprire un altro estimatore del mitico Dilbert, uno che ha capito tutto del mondo impiegatizio e informatico: se solo lo ascoltassero…
"Mi piace""Mi piace"
La parte migliore è il documentario sul furto di identità con Troy McClure. ^^
Comunque, a me i dati li ruba sicuramente qualcuno della Huawei, che adora i giochi di ruolo che provo a scrivere. Un giorno ci faremo una partita di playtest :
"Mi piace"Piace a 1 persona
Le tue recensioni sono sempre stra frizzanti ed esilarantissime.
La morte con il trapano? Ma che roba è?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ti ringrazio, e davvero il Tristo Trapanatore è uno spettacolo da rimanere a bocca aperta. Per il disgusto 😀
"Mi piace""Mi piace"