Un gruppo di tizi che lavora a vario titolo nel mondo del cinema di serie Z unisce le proprie forze per un progetto che possa fare un figurone nelle immagini pubblicitarie sparse per la Rete: che poi dietro il banner figo ci sia qualcosa non ha alcuna importanza. È il Duemila, baby…
Zackary Adler si mette a fare la regia e mette mano anche alla sceneggiatura, campo in cui si ammucchiano i vari amici: è incredibile come una trama inesistente e una sceneggiatura inconsistente abbia addirittura cinque firme!
Il “pezzo grosso” fra gli sceneggiatori è Andrew Prendergast: la Z è potente in lui. Il suo potere oscuro si è rivelato al mondo scrivendo e dirigendo Parasite (2004), cioè Alien ambientato su una piattaforma petrolifera nel Mare del Nord, e per far capire che poteva fare di peggio ha pure diretto Hydra. L’isola del mistero (2009), cioè La pericolosa partita ambientata fra i mostri.
Con un genio del male come questo, la Z è assicurata.
The Courier (da non confondersi con il filmaccio omonimo del 2012 con Jeffrey Dean Morgan) esce in patria americana il 22 novembre 2019 (fonte IMDb) e l’unica distribuzione italiana nota è quella sulla piattaforma Prime Video. Se un giorno uscirà in DVD ho già lo spazio sullo scaffale dove infilarlo.
Sono un fan di Gary Oldman quando fa bei ruoli, quindi diciamo solo una volta ogni venti film: questo è uno di quei venti ruoli sbagliati. Interpreta Ezekiel Mannings (‘mazza che nome!), super boss cattivo, ma così cattivo che uno dei suoi occhi è scappato per non dover vedere le cose cattive che fa. Interpretare un cattivone vestito di pelle nera con una benda sugli occhi è l’equivalente cinematografico di fare le imitazioni di Celentano: la forma più bassa di intrattenimento.
Per fortuna qui Oldman segue le orme di Bruce Willis, l’attore che divenne un fantasma, quindi recita cinque minuti, dice robe imbarazzanti e facciamo finta che non ci sia. Quel che conta è che c’è un processo per incastrarlo e si basa unicamente su un unico testimone: quanta originalità nei film americani…
Il solito indiano simpatico, l’indian buddy che ha preso il posto del black buddy – gli indiani sono i nuovi neri! – è Nick Murch (Amit Shah), testimone involontario di un omicidio perpetrato da Ezechiele. Perché si sa che i super-mega-boss uccidono di persona la gente.
Visto che ha deciso di testimoniare, il nostro giovane gode della protezione della polizia: ma qualcuno nella storia ha mai creduto che esista davvero la protezione della polizia? È dagli anni Settanta di “Starsky & Hutch” che si sa come non esista alcuna protezione contro i testimoni che parlano, dopo cinquant’anni siamo ancora a questo punto?
Va be’, inutile tirarla per le lunghe con questa non-trama: gli uomini del cattivo Lupo Ezechiele vogliono uccidere il porcellino indiano soffiando forte forte, ma hanno fatto i conti… senza il corriere.
Se vedete il film su Prime Video, con il cursore saltate direttamente a venti minuti dall’inizio, perché tanto è tutta mosceria stupida e ridicola, una sceneggiatura vuota che non riesce manco a far capire bene chi cacchio sia il corriere protagonista del film (e del titolo), ma non importa minimamente: il film inizia quando Olga Kurylenko comincia a menare la gente.
Appena finito di curare gli scontri fisici di Final Score (2018) e di farsi pestare da Dave Bautista, il londinese Peter Pedrero passa subito a questo The Courier e ci mette tutta la cazzutaggine che lo contraddistingue. Visto che il film non ha trama e si basa unicamente su una motociclista misteriosa che protegge il testimone dagli sgherri del boss, perché non sia un fallimento totale serve dell’azione fatta bene. E Pedrero ne ha da vendere.
L’attrice ucraina non si tira indietro e sfoggia una grinta che onestamente non immaginavo. Ha già ricoperto in passato ruoli da “tosta”, ma di solito erano di pura apparenza: si metteva in posa con la facciuzza giusta per le foto di scena ma poi nel film faceva davvero poco o niente. Eppure qui l’attrice della mitica Nikita israeliana mette il cuore nei pugni e nei piedi e mena come un fabbro.
Siamo sempre lì, quanto possiamo credere che una donna esile e magra possa affrontare degli omaccioni palestrati che pesano il quadruplo, e addirittura riesca a batterli? Pedrero è un dritto e sa come ovviare al problema: invece delle stupidate metoo alla Charlie’s Angels (2019) con fotomodelle anoressiche che fingono di dare pugnetti carichi di Girl Power, Olga adotta tecniche più attinenti a chi combatta contro un avversario palesemente di taglia superiore.
Come ci ha insegnato il piccolo Tony Jaa che affronta omaccioni nerboruti in The Protector (2005), un avversario può essere una montagna di muscoli ma nervi e tendini sono gli stessi di chiunque altro: basta colpire nei punti giusti, tagliare qua, recidere là, e la montagna casca come un sacco di patate.
In una mia fan fiction ho dato la stessa tecnica alla mia co-protagonista Dunja (tratta dal videogioco Aliens vs Predator 2), che con un karambit (piccola ma terribile lama indonesiana che Iko Uwais usa nel finale di The Raid 2) batte un Predator, semplicemente sguisciandogli intorno e recidendogli i tendini delle gambe e delle braccia. Un lettore del forum dove pubblicato la fan fiction ha criticato la scelta perché così la creatura aliena sembrava facile da battere. Per fortuna non la pensano così il coreografo Panna Rittikrai, del citato The Protector, né Pedrero in questo film: ad una ragazza minuta basta ledere un’arteria femorale per abbattere un omaccione.

Olga nella parte di Bruce Willis ne L’ultimo boyscout (1991): sapete già come finirà…
Un film totalmente inconsistente e che parla di niente, ma che si regge su una parata di scontri fisici degni di essere gustati, con una Olga che dà tutta se stessa e molla colpi belli tosti, ricevendone altrettanti.
A noi che portiamo nel cuore la passione per l’aZione (cioè l’action di serie Z) basta poco per apprezzare un film.
L.
– Ultimi film d’azione:
- Reprisal (2018) Caccia all’uomo
- [Death Wish] Outlaw Force (1987)
- Fortress (2021) La Brucetezza
- La fredda luce del giorno (2012)
- [Death Wish] Il punitore / vendicatore (1989)
- [Death Wish] Assedi, A-Team e Annihilators (1983-1985)
- Bounty Killer (2013) Da Pluto TV con la Z maiuscola
- Icebreaker (2000) Minaccia nucleare
- [Death Wish] Gordon’s War (1973) Il Punitore Nero
- La saga dei 3 Supermen (1968-1973)
Gary Oldman per ogni “Mank” sforna dieci ruoli alimentari come questo, dove da il Nick Fury della situazione, meglio dimenticare. Olga Kurylenko invece dovrebbe fare solo ruoli d’azione, la ricordo per i suoi ruoli nei film di Neil Marshall, avevo temuto fosse un film tutto locandina, ma me lo hai venduto, lo vedrò al volo 😉 Cheers
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E’ sicuramente Z spinta, e sarebbe da cestinare immediatamente se non fosse per le tante scene di scontri fisici in cui Olga gliel’ammolla parecchio. Le parti con Gary Oldman sono da andare avanti veloce, dall’imbarazzo 😛
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Ammetto che vedere le foto della Kurylenko pestata a sangue mi ha fatto sperare che il film, o quantomeno le scene “di menare”, fossero soddisfacenti e realistiche. La tua recensione mi fa ben sperare e mi ha venduto il film che finisce nella lista delle cose da guardare.
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Solo per quelle scene vale la pena di vederlo, il resto è solo da dimenticare in fretta. E mi raccomando, salta pure i primi venti minuti, che sono solo noia pura e Gary Oldman che fa il kattiven con l’accento.
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Riguardo alla tua fan fiction, è bello vedere come i fan, in una storia, non critichino mai la stupidità, ma solo la plausibilità XD
Ormai siamo stati sommersi da così tante cose imbecilli (ma visivamente accattivanti) che le furbate semplici e funzionali sembrano anticlimax alla maggior parte della gente 😦
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E sì che da fan avrebbe dovuto ricordare che al cinema i Predator non è che sono stati uccisi con missili nucleari: una semplice trappola nel primo, una pugnalata nel secondo… mi sembrano modi abbastanza “semplici”, ma forse ledere i tendini di braccia e gambe è un modo troppo crudele 😛
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Ho appena finito di dire che Oldman potrebbe anche vincere l’Oscar e lui mi si presenta con questa cosa… insomma… è proprio vero che le statuette non si possono mangiare!
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Come dicevo, Oldman è un grandissimo attore… ogni venti ruoli. In fondo non si possono sfornare valanghe di film come fa lui azzeccando sempre tutti i ruoli. E’ come dire che Morgan Freeman è un grande attore: su 365 film l’anno, sicuramente qualcuno buono ne azzecca 😀
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Venduto! 🙂
Posso farmi sfuggire un film di aZione (nell’accezione da te giustamente evidenziata) tra l’altro dopo una recensione in cui ne evidenzi i notevoli difetti ma al contempo parli di “una parata di scontri fisici degni di essere gustati”? Giammai!
L’ho in cantiere da un po’, attendo solo il momento giusto per scatenare Olga.
Hai scritto bene, per noi zinefili anche un film che ha una consistenza nulla a livello di trama ma che si eleva in quanto a cazzutaggine menatoria…è manna dalla Z! 🙂
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E’ un film fatto solo di colpi sporchi, infami e scorretti, giusto per farti venire ancor di più l’acquolina 😛
Olga ci crede e mette la furia nelle zampette: semmai uscirà in DVD, ho già lo spazio in collezione dove infilarlo ^_^
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Stra-venduto! 🙂
Il momento giusto per Olga mi sa che arriverà presto! 🙂
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ah ma allora ecco il genere giusto per la Kurylenko e se poi i combattimenti sono fatti bene, si può guardare. Certo che anche Oldman non ha nient’altro da fare?
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Ogni tanto prova a fare altro, ma è tagliata per l’azione: non che sia capace, ma ha il volto giusto, l’espressione giusta e la giusta determinazione.
Oldman passa da un estremo all’altra, forse lo fa apposta per divertirsi: fa sempre il serio, e qui fa il cazzone 😀
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Oppure ha voluto dimostrare di saper anche fare il cazzone sul serio 😀
Olga Kurylenko? Dimostra per l’ennesima volta che l’azione le si addice assai, e sarebbe bene che pure i registi non di Z se ne ricordassero (prendere esempio da Marshall) 😉
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