Sniper 6 (2016) Nemico fantasma

sniper-6Ve la ricordate la famigerata UFO (Unified Film Organization)? Dal 2010 è diventata UFO International Productions per portarci sempre nuovi filmacci in casa, grazie alla distribuzione della Sony Pictures. (E pensare che una volta la Sony era un marchio di qualità: oggi è il marchio dell’infamia perché distribuisce fior fiore di porcate!)

Dalla Bulgaria con furore!

L’attore Don Michael Paul è lì che scalpita: gli scappa un altro sequel ma non sa dove andare a farlo. Dopo Lake Placid 4 (2012), Jarhead 2 (2014), Sniper 5 (2014) e Tremors 5 (2015) ha tentato di disintossicarsi con il divertito Un poliziotto all’asilo (2016), che è più un remake, ma non c’è niente da fare: è nato per fare sequel. È un sequelator!

La saga del cecchino con un dito solo

La UFO sa riconoscere i talenti di serie Z e gli viene incontro: ti scappa un sequel? Fallo con noi! Ecco così nascere Sniper: Ghost Shooter, sesto episodio di una lunga saga.

sniper6_aIl film esce il 2 agosto 2016 in patria e con la velocità del baleno la Universal lo porta in DVD italiano il 14 settembre 2016, con il titolo Sniper: nemico fantasma.

Billy Zane ancora dietro il mirino

Billy Zane ancora dietro il mirino

Il buon vecchio Billy Zane non aveva impegni in agenda e così torna a calarsi nei panni del cecchino Richard Miller per la terza volta, dopo il primo e il quarto film della serie. Lo troviamo a guidare una squadra di tipo dieci cecchini pronti a far saltare la testa ad un gruppo dell’ISIS che, su una spiaggia, sta per decapitare gli ostaggi. (Insomma, è una gara a chi decapita per prima.)
Come facevano i cecchini a sapere con largo anticipo il luogo dell’esecuzione, così da sistemarsi in ogni pertugio possibile? Non ci è dato saperlo, forse è una scena per suggerire che l’intelligence americana è fenomenale…

Non è un warmovie americano senza un bambino "nemico"

Non è un warmovie americano senza un bambino “nemico”

Immancabile, arriva il bambino. Che bambino? Quello che appare in ogni film di guerra americano. Perché gli adulti sono tutti stronzi e possono morire torturati, ma i bambini… ehhh, quelli so’ pezz’e core! Vi ricordate American Sniper (2014), prima che la trama crollasse nel soporifero spinto? Il cecchino Chris Kyle deve decidere se uccidere un bambino e ovviamente non lo fa, che gli americani mica uccidono i bambini. Cioè sì, lo fanno, ma solo con i missili intelligenti, mica coi cecchini!
E qui dunque abbiamo l’immancabile scena tipica del warmovie, così il cecchino non uccide il bambino e il terroristino taglia il capino dell’ostaggino.

Conosciamo dunque il cecchino che si sente in colpa, ed è una nostra vecchia conoscenza: Brandon “Gunny” Beckett (Chad Michael Collins), cioè il figlio del mitico Thomas Beckett (Tom Berenger), titolare della serie.

Il cecchino figlio di ceccone!

Il cecchino figlio di ceccone!

I cecchini del maggiore Bidwell (Dominic Mafham) sono inviati al gasdotto transgeorgiano, quello che trasporta gas naturale nell’Europa dell’est, per proteggere il territorio… Bahh, è tutta una immane scusa per andare a girare nelle solite economiche location bulgare! Non sanno più cosa inventarsi.
Comunque la missione è coordinata dalla biondina Robin Slater (Stephanie Vogt, vista nella serie TV “Strike Back”) che fa le faccette da dura. E c’è il terrorista Gazakov (Velislav Pavlov) che ha messo in campo una squadra di cecchini cattivi che organizza attentati in zona: i cecchini buoni dovranno neutralizzarli. E bla bla bla, tutti in Bulgaria a fare i cecchini…

Che simpatico Billy Zane: quasi quasi lo meno...

Che simpatico Billy Zane: quasi quasi lo meno…

Gunny è figlio di suo padre così è irriverente e irrispettoso dell’autorità, gli puzza che i cattivi siano sempre un passo avanti ed è convinto che qualche traditore permetta loro di ottenere informazioni attaccandosi ai droni americani.
Per punirlo dell’insubordinazione, i capi mandano il giovane a fare esperienza con Andrei Mashkov (Ravil Isyanov), rude ma con un cuor d’oro. Finita la punizione se ne ritorna alla lotta contro Gazakov e ovviamente sarà l’uomo chiave per la sconfitta del cattivone.

Un'inutile "quota rosa"

Un’inutile “quota rosa”

Don Michael Paul è ormai un professionista di questi piccoli warmovie di cassetta e fa la sua piccola cosa nella sua piccola casa. Le scene d’azione sono oneste e oserei addirittura azzardare che si presentano ben girate, sempre con le dovute proporzioni. Rispetto alle ridicole sparatorie di altri film di serie Z – come il mitico Michael Paré che spara duecento colpi senza mai ricaricare – questa è roba fatta bene.

Inoltre viene rispettata la “filosofia dello sniper”: mentre i videogiocatori su YouTube credono che lo sniper sia uno che spara al volo mentre corre, qui il cecchino fa quello che fanno i cecchini, cioè sta fermo, sdraiato, e aspetta il colpo giusto.
Non è facile organizzare una buona scena d’azione con un personaggio statico per definizione, quindi anche per questo va dato merito al regista.

Ma cosa usano i cecchini nemici? Il tubo del gas?

Ma cosa usano i cecchini nemici? Il tubo del gas?

Ok, la trama è una stupidata e i personaggi sono ridicoli, puri cartonati che si muovono sullo sfondo con quasi sempre giusto una battuta per far guadagnare qualche spicciolo agli inutili attori. Ma storicamente il warmovie dalla B in giù non si basa su attori o personaggi, è tutto nella caciara delle scene d’azione, e quelle sono dignitose. Il resto dunque non conta.
Non posso dire che sia un buon film, quando ogni tanto sbuca Billy Zane a dire una frescaccia si ride della grossa, ma – ripeto – ha dignitose scene d’azione e questo è un pregio rarissimo nella serie Z. Già solo per quelle una visione la merita.


Le armi del film

Dal solito IMFDb scopro che il giovane Beckett si è fatto molto più sofisticato e non usa più i rozzi fucili storici, passando a cosettine più sfiziose come l’Accuracy International AX338: il fucilone usato da Helen Mirren in Red 2 (2013).

Sono finiti i tempi dei fucili della Seconda guerra mondiale

Miller, esagerato come sempre, sfoggia un Steyr HS .50-M1, usato pure dal cecchino della Umbrella Corporation in Resident Evil: Afterlife (2010).

A Billy Zane piace sempre spararle grosse

L.

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15 risposte a Sniper 6 (2016) Nemico fantasma

  1. Denis ha detto:

    Hano fatto una serie di videogiochi sulla figura del cecchino,con la camera che segue il proiettile e la radiagrafia del punto che prendi del malcapitato,Sniper Elite il titolo,comunque mi viene in mente Van Damme che in 6 bullets per liberare un ragazzino,ne fa morire altre 4 e la ragazzina che salva gli viene tagliato un mignolo dal russo cattivo di turno.
    Di Sniper ho visto solo il primo mi sembra che il regista di quel film abbia diretto Lo Specialista con Stallone e Sharon Stone(beato Sly) ricordo bene ?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Quel gioco l’ho fatto anch’io, per un po’: molto bello anche se devi muoverti e invece il cecchino è stabile per definizione 😛
      La serie Sniper è tutta in discesa, il primo è splendido ma ti consiglio anche il terzo.

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  2. Cassidy ha detto:

    Più decapitazione che durante la rivoluzione Francese 😉 In ogni caso con «Che simpatico Billy Zane: quasi quasi lo meno…» hai vinto tutto! 😉 Cheers!

    PS grazie per la tremors-citazione!

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Ringrazio anche io per aver citato Tremors, uno dei film che quando sento nominare, mi smuove più di ogni altro il sentimento. Parlo del primo ma il mio affetto è legato in modo indissolubile anche ai seguiti. Per quanto riguarda Sniper 6, non l’ho visto ma già che ci sia qualche sporadico elogio per una serie che è arrivata al 6 (al 6!) è un miracolo…o Lucius s’è rabbonito?

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  4. canenero ha detto:

    Non ho visto neanche uno di questi Sniper, sono quasi triste.. meno male che ci sono le tue recensioni ad aumentare la nostra consapevolezza 😉

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  5. Giuseppe ha detto:

    Mio nonno Cecco Billy
    faceva, sai, il cecchino
    un gran professionista
    anche col parrucchino
    Mio nonno Cecco Billy
    era una garanzia
    lui non faceva sconti
    nemmeno in Bulgaria 😀
    P.S. Gran bella serie, Strike Back! Quanto a Sniper, forse era meglio si fermassero proprio al terzo, per mantenere ancora un livello accettabile. Il soggetto sarà anche serializzabile, d’accordo, ma non per questo può essere impunemente spremuto all’infinito…

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Anche perché il terzo film (a cui sono affezionato) rientra ancora nel “vecchio modo” di fare cinema: ha una fotografia e credo usi addirittura la pellicola. Dal quarto episodio siamo nella nuova Era dei Filmacci, con immagini fredde e digitali senza alcuno spessore. Sicuramente non hanno niente da dire, ma continuano a sfruttare quei due o tre fan della serie per vendere storie di cecchini, che non è che abbondino al cinema. L’alternativa a Beckett è la mostruosa lentezza di American Sniper, apologia e agiografia di un cecchino che vediamo in azione forse due volte per tutto il film…

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