One-Armed Swordsman Against Nine Killers (1976)

È il momento del ritorno dello spadaccino monco. No… non quello spadaccino monco!

Passano gli anni e Jimmy Wang Yu continua a sfornare film: malgrado sia esule a Taiwan, nella Hong Kong controllata dalla Shaw Bros continua lo stesso ad essere un divo per il pubblico. Quel pubblico che non l’ha dimenticato al suo esordio esplosivo… quando affrontava eserciti con un braccio solo.

Anche con la barba alla Salvini, Wang Yu è sempre lui!

Qualcosa scatta nel 1976 e a cinque anni distanza dalla morte del suo Fang in terra straniera, in un terribile ed emozionante scontro mortale con Zatôichi, è il momento per lo spadaccino monco di tornare in campo. No, non quello spadaccino monco, bensì un altro!

Aspetta… ma non ero monco dall’altro braccio?

È il momento di 獨臂拳王勇戰楚門九子, prodotto da Wang Yu stesso senza l’aiuto della sempre più crescente Golden Harvest: One-Armed Swordsman Against Nine Killers è un film che l’attore evidentemente vuole fare da solo.

Uscito in un vago 1976, non sembra possibile avere più informazioni sulla sua distribuzione internazionale.

Non c’era bisogno di traduzione, si capisce benissimo!

Al Ponte del Salice un uomo con un braccio solo – il destro, al contrario del sinistro di Fang – affronta un feroce guerriero dal nome di Farfalla Notturna. Va be’, magari a Taiwan questo è un nome maschio, ma l’effetto qui da noi è un po’ diverso.
Invece di affrontare la farfallina della notte con la spadona, come sarebbe immaginabile, il monco misterioso preferisce ucciderlo a mani nude… cioè, a “mano nuda”. Tanto per ricordare che Wang Yu è stato anche il lottatore monco.

Come si fa il gesto dell’ombrello con un braccio solo?

Ovviamente dietro c’è una storia di vendetta per cui il misterioso spadaccino monco sta cercando gli uomini della scuola di Chu per ucciderli. E questi fanno di tutto per meritarsi tale proposito.

Il perfido assassino noto come Belli Capelli

Un’esilissima trama fa solo da sfondo a quello che il film si rivela essere sin da subito: una grande parata di volti noti dell’epoca che vengono a fare una comparsata combattendo con l’amico Wang Yu.
Come per esempio il mitico Lung Fei, storico “cattivo”, che per convincere una ragazza a sposarlo… la inchioda a terra sotto il sole!

Lung Fei, ma per tutti… Black Betty!

Di scena in scena, il nostro monco preferito passa di nemico in nemico, in quello che probabilmente è il film dal cast più vasto della storia: ogni scontro dura pochi minuti e via subito un altro attore.
Arriva pure in scena il grandissimo Chen Hung Lieh, uno dei miei cattivi preferiti che è sì cinese ma ha la risata del tipico attore romano anni Settanta!

Una faccia che potreste trovare in un poliziottesco anni Settanta

Per affrontare il monco, Chen usa una super-spadona gigantesca in un combattimento che è più una parodia del wuxiapian che una cosa seria, forse anticipando certe spadone tipiche dei manga. (O magari citandole, non saprei quando sono arrivate le spadone nel fumetti giapponese!)

Per un grande combattimento non ci vuole una grande spada, ma una spada grande!

I siti cinesi parlano anche di mostri sacri come Lo Lieh e Chen Kuan Tai presenti nel film, ma onestamente non li ho trovati: magari quella che gira è una copia tagliata.

Tagliare il braccio a un monco è proprio una cattiveria

Il capolavoro però arriva alla fine, quando nel combattimento finale il nostro monco viene ferito… e gli viene mozzato l’unico suo braccio. Ormai è finito, ma quando sta per subire l’assalto finale… uccide il nemico con l’altro braccio. Oh, ma quale altro braccio? Ne aveva tre? No, non è mai stato monco, ha finto per tutto il film per ingannare i nemici!

Ma… gli è ricresciuto un braccio?

Con questa delirante trovata di genio (malato), Wang Yu sembra spernacchiare il proprio Fang, serissimo spadaccino monco, e grazie ad una goliardata fra amici pare quasi chiudere il discorso con una risata, invece che con una lacrima come aveva fatto nel 1971.

Oppure no? Non vi preoccupate… Fang tornerà!

Aspetta… di che braccio sono monco, ora?

L.

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10 risposte a One-Armed Swordsman Against Nine Killers (1976)

  1. Cassidy ha detto:

    La trovata finale è per il 50% un colpo di genio, per l’altro 50% una scemenza che però fa molto ridere, il finto monco che si trova monco sul serio, e quindi non se ne cura, tanto era già abituato. Il cattivo con il sorrisone da poliziottesco anni Settanta mi ha ucciso dal ridere 😀 Cheers!

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  2. Zio Portillo ha detto:

    Quoto Cassidy qua sopra sulla trovata di genio (di genio?) della finta moncaggine. Un po’ come quella volta che Seagal ha fato uscire il gemello malvagio.

    Che poi il nostro Fang ha voluto fare il guappo fingendosi monco? Bravo pirl@! Alla fine il braccio l’hai perso veramente!

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Il colpo di (o)scena finale è terribile, almeno quanto il piacione provolone che se la ride e quello con le codette (perché non so, non me ne intendo di acconciature maschili asiatiche, ma quella roba non dona molto al tipo) 😛

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