La volete sentire una storia dell’orrore? Dopo dieci anni di gavetta, quando finalmente Bridget Fonda riesce a farsi un minimo di notorietà… nel 2002 abbandona tutto e sposa il compositore Danny Elfman, che nello stesso periodo ha smesso di scrivere temi degni del suo genio. Certe cose fanno davvero paura…
Ve lo immaginate un Natale a casa loro? Papà Peter Fonda si ubriaca e racconta per la milionesima volta di quando girava Easy Rider, Danny Elfman si vendica raccontando che nei dieci anni in cui ha lavorato con Tim Burton il regista emetteva peti verso di lui per ispirarlo meglio. Ti credo che poi Bridget Fonda dice addio al cinema.
Comunque siamo nel 1999 e l’attrice è ancora un nome famoso: non ha ancora incontrato il Jet Li di Kiss of the Dragon, che affonderà la sua carriera come farà ogni altro film occidentale del povero Li.
Ci sono segreti che non dovrebbero mai essere svelati, e parti della vita di un uomo che andrebbero dimenticate: il Zinefilo è però inflessibile e rivelerà l’irrivelabile!
Oggi David E. Kelley è un apprezzato e molto quotato sceneggiatore televisivo di legal drama sin da quando nel 1997 ha fatto bingo creando la serie di culto Ally McBeal. Visto che era una serie esageratamente umoristica, ha poi creato il titanico capolavoro drammatico The Practice, trasformato nel più frizzante e variopinto Boston Legal, provando poi a ripetere l’operazione con il meno fortunato Harry’s Law. Insomma, David E. Kelley è un maestro della legalità televisiva alternata a tematiche hospital drama… eppure ha un grosso segreto che gli pesa sul cuore.
Nel luglio del 1998, mentre in TV vanno in onda le sue serie Chicago Hope e Ally McBeal… Kelley vende alla giovane Phoenix Pictures una sceneggiatura dal titolo Lake Placid.
Dal successo del controverso Larry Flynt: oltre lo scandalo (1996) la Phoenix Pictures ha iniziato una serie di prodotti di buona qualità, tipo U Turn. Inversione di marcia (1997), L’allievo (1998) e Urban Legend (1998): dopo Lake Placid… la serie si interrompe…
Affida così la regia a Steve Miner, bravo regista che sa molto bene cosa fare con la pellicola e sforna sempre prodotti visivamente impeccabili. Si è fatto le ossa negli anni Ottanta con il terzo Venerdì 13 (1982), la commedia di culto Soul Man (1986) e l’horror Warlock (1989): la sua regia è l’unica cosa da salvare dell’abominevole Amore per sempre (1992).
«AAAAAHHHH»
«Mel Gibson, che ti prende? Perché strilli?»
«Qualcuno… qualcuno ha nominato quel film…»
«Quale film, Amore per sempre?»
«AAAAAHHHH»
A Steve Miner serve una seconda possibilità, visto che dopo aver diretto Halloween: 20 anni dopo (1998) vaga di bar in bar, ed eccolo quindi sicuro e capace dietro la macchina da presa.
Lake Placid esce in patria il 16 luglio 1999 e arriva nelle sale italiane il 15 marzo 2000. Le uscite in home video sono variopinte, perché dopo il passaggio in VHS abbiamo un DVD italiano della ElleU Collection (1° settembre 2004), uno della Universal Pictures (12 dicembre 2007) e una recente ristampa della Pulp Video (23 luglio 2013).
Kelly Scott (Bridget Fonda) è una paleontologa molto ansiosa: per fortuna viene tranquillizzata dalla sua amica Myra Okubo… ma che nome è? Sembra qualcosa di africano, invece è interpretata dalla californiana di origini ungheresi Mariska Hargitay, attrice che due mesi dopo questo film inizierà la longeva serie Unità Vittime Speciali che la decreterà regina televisiva.
In realtà l’amica le ha appena rubato il fidanzato, cioè il direttore del museo Kevin (Adam Arkin, attore protagonista in quel periodo della serie Chicago Hope di Kelley) e questi poco professionalmente sbatte l’ex amante Kelly nel Maine a studiare un dente preistorico.
Giunta sul posto, scopre che non è affatto un dente preistorico: è fresco di giornata.
Dai romanzi di Stephen King e Richard Matheson non mi sembrava proprio che il Maine fosse una terra di buzzurri e hillbillies stupratori, invece la newyorkese Kelly è convinta di essere finita sul set di Un tranquillo weekend di paura e fa una scena forse un po’ troppo caricata ma comunque divertente.
Lo sceriffo panciuto e pigro Hank Keough (il bravo caratterista Brendan Gleeson) non aiuta l’immagine del Maine, ma per fortuna a controbilanciare c’è Jack Wells (il sempre impeccabile Bill Pullman) della polizia ambientale. E qui scatta la lacrimuccia: ammazza che belli i film anni Novanta, così pieni di bravi attori e con addirittura – oddio, non ce la faccio a dirlo senza piangere – un direttore della fotografia!
Come dicevo il regista Miner è sempre attento a creare un prodotto visivamente gradevole, e qui si mette ancora una vola nelle mani della sua fedele direttrice della fotografia Daryn Okada, che ancora oggi si occupa di cinema e TV. Anche lei però ha un grande segreto nell’armadio, che il Zinefilo vi rivela: ha iniziato la sua carriera nel 1984 con il terrificante Monaco Forever… in cui nella piccola parte di un karateka gay recitava il giovane Jean-Claude Van Damme!
I nostri eroi si ritroveranno alle prese con un coccodrillone gigantesco arrivato dall’oceano, e pasciuto a suon di vacche da un’arzilla vecchietta del posto: sarà una caccia lunga anche se poco spettacolare.
Malgrado il coccodrillone sia davvero ben fatto, non c’è molto da inventarsi con un gruppetto d’attori in mezzo a un lago: ad esclusione della scena Crocodile vs Helicopter, non c’è mai una vera scena emozionante.
Lake Placid è un film comunque gradevolissimo ma soprattutto “criptido”! Mi spiego.
Nel 1983 John E. Wall scrive alla International Society of Cryptozoology e crea il neologismo cryptid per indicare tutti quegli organismi (piante, funghi o animali) la cui esistenza è sospettata da alcuni ma non provata scientificamente. Me lo insegna The Ashgate Encyclopedia of Literary and Cinematic Monsters (2014) che specifica «Lake Placid del 1999 di Steve Miner è un film criptido perché il coccodrillo inspiegabilmente sopravvive e cresce nel Maine»: non è cioè frutto di qualche esperimento finito male o delle radiazioni atomiche, come spesso accade nella cinematografia americana.
Se non lo sapevate… sapevatelo!
Però in chiusura devo segnalare una super-chicca da antologia. La vecchia che alleva il coccodrillone è interpretata dalla mitica Betty White, regina del mondo televisivo che Kelley chiamerà spesso nelle serie che produrrà. In Lake Placid racconta di aver “inavvertitamente” ucciso il marito colpendolo alla testa con una padella di ghisa, ed anni dopo gli avvocati della serie Boston Legal dovranno difendere un personaggio interpretato dalla White… perché ha ucciso un uomo con una padellata in testa!
L.
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Il racconto del natale a casa Fonda è spettacolare 😉 Così come la recensione, non mi ricordavo ci fosse il grande Brendan Gleeson, commento fantastico mi hai fatto spanciare dal ridere 😉 Cheers!
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Ho svelato i segreti dal Diario di Bridget Fonda 😀
Non vedo l’ora di rivedermi i pessimi sequel di quest’ottimo film
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Tutto sommato è gradevole e lo vidi con aria divertita.
Boston Legal è una serie FAN-TA-STI-CA
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Lake Placid 1 è molto gradevole, l’ho rivisto con gran piacere.
Sono un fan del primo minuto di Boston Legal, e mi è davvero dispiaciuto quando l’hanno soppressa. Ho provato a farmi piacere “Harry’s Law”, con cui Kelley cercava un po’ di svecchiarsi, ma non ce l’ho fatta…
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Nessuna scene memorabile oltre all’elicottero?
Crocodile vs Bear?
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secondo me questo è il migliore della saga
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Con uno stupefacente Oliver Platt nei panni del riccone annoiato che va all’avventura! Adoro questo film, potrei rivederlo all’infinito.
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La prima volta che l’ho visto mi è piaciuto, poi dopo aver visto come si sono ridotti i film coi coccodrilli l’ho apprezzato ancora di più, perché davvero è un capolavoro rispetto a quelli che sono venuti dopo 😛
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