A Fighting Man (2014) Un ottimo plagio!

Copia sempre dai migliori, questa la regola aurea in ogni ambito creativo, e Damian Lee fa sua questa regola scrivendo e dirigendo un ottimo e consigliatissimo film: A Fighting Man.
Prodotto da piccole case canadesi, il film conosce una distribuzione capillare grazie alla Sony Pictures, che lo fa uscire il 25 aprile 2014 in patria e lo fa arrivare in DVD italiano dal 17 settembre successivo.
Ripeto, il film è ottimo ma non si può fare a meno di notare che è la copia americana di un capolavoro coreano: Crying Fist. Pugni di rabbia (2005) di Ryoo Seung-wan. Non essendoci riferimenti a questo film nei crediti, si può parlare di plagio.

Dominic Purcell interpreta l’ex campione Sailor O’Connor

Sailor O’Connor (Dominic Purcell) è un ex pugile irlandese che vanta il record di non essere mai stato messo ko: l’unico aspetto positivo di una vita distrutta dall’aver perso i figli in un incidente stradale. Solo la moglie Diane (Famke Janssen) si è salvata, sebbene sia stata lei a provocare l’incidente… e infatti lui ora la odia con tutto il cuore.
Sailor non ce la fa ad affrontare una vita di dolore e miseria, così rivela al suo confessore padre Brennan (Kim Coates) di voler tornare su un ring, allenato dal vecchio coach ed ex pugile fratello Albright (James Caan), per dimostrare a se stesso di essere ancora vivo.

«Anche quando perdevo, sapevo chi ero: un combattente»

King (Izaak Smith) è un giovane e promettente pugile che lotta per uscire da una situazione familiare distrutta: l’unica persona della sua vita da salvare è la giovane figlia, e per assicurarle un futuro servono soldi. Il suo allenatore Cubby (Louis Gossett jr.) gli propone a malincuore un ingaggio procurato dal bieco organizzatore Fast Eddie (Adam Beach): per fare soldi bisogna combattere e vincere un campione… magari un vecchio trombone come Sailor O’Connor che vuole tornare sul ring.

Izaak Smith interpreta King, giovane pugile rampante

Un pugile finito, un pugile promettente, un incontro da cui dipenderà la loro vita e a bordo ring i pochi rimasugli delle loro famiglie a pezzi. Salire sul ring è facile, rimanerci in piedi e a testa alta lo è molto meno.

Un incontro da cui dipenderanno due vite

A Fighting Man è davvero uno splendido film, basato interamente sull’incontro fra King e O’Connor inframmezzato da flashback che ci spiegano la loro vita e il perché sia importante per loro vincere il match.
Sebbene, lo ripeto, sia un plagio palese del coreano Crying Fist, Damian Lee ha saputo coglierne alla perfezione lo spirito e la resa drammatica. Un cast stellare di bravissimi attori, sebbene troppo spesso relegati a ruoli da caratteristi, rende la visione perfetta.
Assolutamente consigliato!

L.

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