Hard Target 2 (2016) Caccia senza stile

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Abbiamo già incontrato la Universal 1440 EntertainmentThe Scorpion King 3 (2012) e 4 (2015) e Jarhead 3 (2016) per citare qualche titolo – e quindi sappiamo di cosa si occupa: sequel cialtroni di film di successo.
Per l’occasione si affida al regista Roel Reiné perché è una garanzia: sa fare male qualsiasi genere di film. Tu di’ un genere, e lui ne ha diretto un sequel fatto male.
Inoltre è il grande uomo dei “due”: da The Marine 2 (2009) a The Man with the Iron Fists 2 (2015), da The Condemned 2 (2015) a questo Hard Target 2. (Gli concedo di aver fatto solo vagamente benino Death Race 2.)
Il film esce il 6 settembre 2016 e la Universal lo porta immediatamente in DVD italiano, il 14 settembre successivo, con il titolo Senza tregua 2.

Come si sente lo spettatore dopo questa sequenza inutilmente lunga

Come si sente lo spettatore dopo questa sequenza inutilmente lunga

Una sequenza inutilmente lunga e girata malissimo ci mostra i lottatori Wes “The Jailor” Baylor (Scott Adkins) e Jonny “Solid Gold” Sutherland (Troy Honeysett) sfidarsi dopo essersi giurati le peggio cose.
Poco prima che sia la noia a farlo, Wes uccide l’avversario con un paio di sue tecniche storiche, dei tempi cioè di quando Adkins era il miglior attore marziale dell’Occidente: ovviamente quando a dirigerlo era Isaac Florentine la marzialità esplodeva potente e lo spettatore godeva assai, qui invece pare uno spot televisivo di seconda categoria.
Appena ucciso, esce fuori che Jonny era il meglio amicone del cuore di Wes, ma proprio di quelli che ti abbracci e riempi di bro-fist. E infatti il rude lottatore caccia la lacrimuccia e trova un orologio nella borsa: il suo avversario gli voleva così bene che gliel’ha infilato di nascosto come regalo.
Ok, ragazzi, ma che film è? Voglia di tenerezza marziale? Ora magari esce pure fuori Mario Merola con una canzone strappalacrime…

Io sto con le colombe...

Io sto con le colombe…

Passano sei mesi e Wes va a Bangkok dove dorme con le colombe nel letto. Oh, che volete? Ognuno elabora il lutto a modo suo: c’è chi prega e chi dorme con le colombe. Sapere di star inutilmente citando John Woo, in maniera pietosa e tristissima, magari lo aiuta a superare il lutto.

Bei tempi quando Scott Adkins era Scott Adkins...

Bei tempi quando Scott Adkins era Scott Adkins…

Già che c’è si dà al pit fight per dimenticare il dolore, con combattimentini rimediati che lasciano solo l’amaro in bocca: ci fanno vedere che Adkins è sempre in splendida forma ma ormai perso nella serie Z. Non ha né un buon regista né un buon coreografo, quindi è come uno strumento stonato. A Scott, ma te lo ricordi quando avevi J.J. Perry a coreografarti? Che treno che hai perso…

Chiamatemi Lance Henriksen

Chiamatemi Lance Henriksen

Durante uno di questi combattimenti viene avvicinato da Jonah Aldrich (il mitico Robert Knepper, degno sostituto del Lance Henriksen del primo film). Gli propone un incontro in cui, se vince, riceverà mezzo milione di dollari: be’, non so a voi ma io la trovo un’offerta plausibile e sicuramente onesta.
Per nulla sospettoso, Wes vola fino nel Myanmar e si ritrova incastrato in una caccia all’uomo. Poche chiacchiere, giusto il tempo di presentare gli immani cazzoni che dovranno dargli la caccia e si inizia con il cuore del film. Molto simile ad un’altra parte del corpo che inizia per cu…

Vi prego... ditemi che non è lei...

Vi prego… ditemi che non è lei

Sarebbe troppo facile sparare su Rhona Mitra – coetanea di Adkins ma che sembra sua zia – attrice che molti stimano malgrado abbia fatto davvero ben poco per meritare stima. Non so quale scommessa abbia perso per ritrovarsi in questo film, ma è davvero la parte più imbarazzante della storia.
Costretta a recitare vestita di pelle in un paese equatoriale (MACCOSA!), a dire frasi da dura sempre forzate e a sproposito (MACCOSA!) e infine a combattere contro Adkins (MACCOSA!), la Mitra colleziona così tante figure MACCOSA che dovranno aggiungere questa categoria nei concorsi cinematografici. «E il premio per il miglior MITRA MACCOSA va a…»
Ridicola al di là del cattivo gusto, il suo personaggio è disagevole e disagiato mentale: però almeno fa sembrare migliore quello di Adkins…

Mitra che fa le faccine dure mi dà un senso intenso di fastidio...

Mitra che fa le faccine dure mi dà un senso intenso di fastidio…

Tra moto con gadget che farebbero impallidire James Bond, armi a secchiate e un apparato tecnologico degno di un film di fantascienza, Hard Target 2 riesce ad essere più rozzo del suo predecessore, dove al massimo avevano due pistole e un fucile.

La stupenda Ann Truong degli Elefanti, unica cosa bella del film!

La stupenda Ann Truong degli Elefanti, unica cosa bella del film!

Tutto si svolge banale, piatto, scontato, ridicolo, freddo, asettico e insopportabile. Cerca di fare il “maschio” ma riesce solo ad essere imbarazzante: è come il tuo vecchio zio che si atteggia a gggiovane

Le frecce volanti nooooo.... NOOOOOOOOO!

Le frecce volanti nooooo…. NOOOOOOOOO!

Perché chiamare due mostri sacri come JeeJa Yanin e Patrick Tang, due secondi nella ridicolissima scena sul ponte, e poi far fare loro la figura dei coglioni inutili?

Un inutile sfregio a dei grandissimi attori marziali thailandesi

Un inutile sfregio a dei grandissimi attori marziali thailandesi

Chi non li conosce pensa che siano due comparse che cadono giù con uno schiaffetto, chi invece (come me) li ama e gli si scioglie il cuore a ricordarli insieme nel capolavoro Raging Phoenix (2009) – che citano per un paio di fotogrammi anche qui – soffre terribilmente: è come se Carlo Verdone facesse fare un ruolo cameo a Mick Jagger solo per fagli sbagliare nota…

Che emozione rivederli insieme dopo tutti questi anni...

Che emozione rivederli insieme dopo tutti questi anni…

Tecnicamente è un ottimo film, c’è tanto impegno e tutto il resto, ma il risultato è disarmante: tutto insieme non vale un solo fotogramma di Hard Target, neanche quando cerca di imitarlo con i primi piani delle frecce in volo e la pistola strana del cattivo.
Non c’è enfasi, non c’è passione, c’è solo piatta noia e uno stile manicheo inguardabile. Bravo, Scott Adkins, ne azzecchi una dopo l’altra…

Come mai voli, Scott? Non volevi fare l'attore "serio"?

Come mai voli, Scott? Non volevi fare l’attore “serio”?

Chiudo consigliandovi la recensione, meno spietata della mia, de La Bara Volante.

L.
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23 risposte a Hard Target 2 (2016) Caccia senza stile

  1. Denis ha detto:

    Insomma uno spreco di talento marziale,Rhona fa il cosplay di Lara Croft,ieri ho visto un film degno di stare sul sito IlTempio di fuoco senti che battuta” tu vergineggia”:)

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    L’unico merito della Mitra, a memoria d’uomo, è una scena very hot con Kevin Spacey in The Life of David Gale, per il resto…velo pietoso. Adkins invece è un talento marziale talvolta sprecato ma attendiamo con fiducia il quarto Undisputed per rifarci gli occhi!
    Off topic: pensa Denis che Il tempio di fuoco (pur con battute da Oscar come quella da te citata) è oro in confronto alla produzione immonda del Norris metà anni ’90. Pochi giorni fa avevo pensato di farci qualche “capata” zintage ma il super ciclo di Lucio sarebbe una manna dal cielo 🙂

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    • Denis ha detto:

      Più che altro Rhona me lo ricordo ne L’uomo invisibile dove Kevin Beacon la violenta e spaventa bambini,comunque Rhona era testimonial del gioco Tomb Raider,più che altro il sommo John Woo nondirige più:(

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Quindi Rhona agli inizi di carriera era specializzata nel ruolo di quella violentata (per finta o per davvero)…ottimo direi!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Non saprei, non l’ho mai seguita e non mi è mai piaciuta: dieci anni fa aveva un bel faccino, tutto il resto credo sia sopravvalutato. E poi ha fatto uno degli “Underworld” quindi è imperdonabile 😀
        L’ho conosciuta quando faceva l’avvocatessa nella serie “Boston Legal” e per fortuna l’hanno cacciata subito perché era insopportabile…

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  3. benez256 ha detto:

    Un film che potrei guardare solo per Rhona Mitra…e solo se regala delle perle…

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  4. Cassidy ha detto:

    Questo è il motivo per cui volevo il parere dell’esperto 😉 Tu sei molto più Van Dammiano di me, ho sempre considerato “Senza tregua” un film di John Woo caruccio ma non tra i migliori, anche perché i migliori Woo, sono dei capolavori del cinema. Dici bene mancano coreografie decenti, i primi 15 minuti di film sono uno spot pubblicitario per Adkins, Roel Reiné dirige SEMPRE con rallenti senza senso, mentre Robert Knepper non è diventato famoso come speravo, dopo il suo T-Bag di “Prison Break” speravo in un grande futuro per lui. Per quanto Ann Truong sia un bel vedere, se avessero messo JeeJa al suo posto, sarebbe stato meglio per tutti. “Mitra MACCOSA” è l’evoluzione del concetto di “MACCOSA” grande invenzione! 😀 Per il resto sto con Denis, Rhona nel film di Verhoeven era la vicina di casa che tutti vorremmo avere, vederla qui fa male al cuore. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ogni film di “caccia all’uomo” ha innovato il genere, a modo suo, qui invece ci si limita ad una esecuzione piatta da serie Z, senza stile né cuore. Niente di strano, ormai ormai fa le comparsate nei film “seri” e ruoli inutili in quelli da cassetta: per questo non considero il suo un “ritorno”, essendo solo il fantasma di ciò che era. (E la gran parte della colpa è sua per aver dato ascolto ai consigli di Van Damme: gli ha fatto da lacchè per anni ed ecco il risultato!)
      Knepper mi piace ed è un ottimo “pseudo-Lance”: non so quanto sia famoso ma è forse l’unico vero attore di questo film! O almeno quello che prova a lavorare con serietà.

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    • Denis ha detto:

      GRAZIE,per me e un’idolo Verhoen l’unico regista europeo che ha sfondato a Hollywood con il suo gusto cinico e perverso l’ha fatta franca per anni ,poi il male (PG 13) ^_^

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  5. Giuseppe ha detto:

    Rhona Mitra? la magnifica Eden Sinclair in Doomsday, e non c’è storia! Forse Reiné aveva intenzione di citare vagamente il personaggio, in qualche modo, come del resto fa altrettanto MOLTO vagamente con lo stile di Woo. Che, francamente, in un sequel solo di nome poteva anche non essere citato del tutto (e questo lo dico al di là del fatto che Hard Target 2 possa piacere o meno: solo, potendo a questo punto essere visto del tutto indipendentemente dall’illustre capostipite, i riferimenti a Woo non mi sembrano più così indispensabili)…

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