Dark Angel (1990) Arma non convenzionale

Compie trent’anni un piccolo film con grandi attori, nel senso di “attori fisicamente imponenti”, un prodotto minuscolo che lo stesso ha conquistato subito una base solida di fan. Festeggio l’evento insieme a Cassidy de La Bara Volante, che ha lanciato l’idea.

Minuscole case lo fanno girare per il mondo dal gennaio 1990 finché nel luglio successivo al Los Angeles Comic Book and Science Fiction Convention viene presentato un film dai nomi a raffica: prima era chiamato I Come in Peace, poi Lethal Contact, poi Dark Heat infine Dark Angel.
Solamente nel maggio 1991 viene visionato dalla censura italiana che gli affibbia un divieto ai minori di 14 anni, il quale cadrà dal 1993, quando l’esplosione delle videocassette porterà al crollo di molti di questi divieti.

Locandina del 12 giugno 1991 da “La Stampa”

Comincia a girare per cinema estivi l’8 giugno 1991 per poi avere il lancio vero il 14 giugno successivo, con il titolo Arma non convenzionale.
Rimane un paio di mesi in sala – triste destino delle famigerate “uscite estive” italiane – poi riappare il 14 ottobre 1992 in terza serata sul canale a pagamento Tele+1, replicato un paio di volte fino a dicembre. Dobbiamo aspettare venerdì 7 maggio 1993 perché Italia1 presenti il film in pompa magna, nella prima serata del venerdì – giorno d’elezione per i filmoni d’azione di poche pretese ma belle speranze per i fan – e addirittura prenoti la posizione d’onore nella guida TV del quotidiano “La Stampa”, che titola: «Spacciatore extraterrestre».

Prima televisiva del 7 maggio 1993

Dopo due o tre repliche negli anni Novanta, il film si fa sempre più raro. Il sito FilmTV.it testimonia il passaggio a Rai4 nell’agosto 2009 ma dopo quattro repliche c’è il nulla. Per fortuna il film è impresso a fuoco nella memoria dei fan storici.

Titolazione italiana della VHS

Risale probabilmente al 1991 la VHS Penta Video, ristampata poi nella celebre collana economica “Pepite”, dopo di che il film pare scomparire.
La Pulp Video dal giugno 2014 lo presenta in DVD e Blu-ray.

Titolazione originale del DVD

Il film rappresenta la seconda prova registica di un grande maestro delle scene d’azione, Craig R. Baxley, firma che potete trovare nelle migliori scene d’azione al cinema e in TV. All’epoca l’esperienza di “A-Team” gli ha fatto provare anche la regia, esordendo con Action Jackson (1988) e proseguendo con questo film, dal successo decisamente inferiore ma molto più amato all’epoca da tutt’altro pubblico rispetto a quello che probabilmente si aspettava Baxley: era l’alba del cinema marziale, e in questo film c’erano due dei “grandi” protagonisti del decennio successivo. Nel senso di “attori fisicamente imponenti”.

Sono il cinema marziale anni Novanta, sceso sulla Terra per menarvi tutti!

La sceneggiatura è co-firmata da David Koepp dietro lo pseudonimo Leonard Maas jr., autore esordiente che farà un lavoro decisamente migliore con Cattive compagnie (1988) ma è ovvio che sarà ricordato per Jurassic Park (1993), solo il primo di grandi successi internazionali da cui spunta il suo nome.
Forse il problema è l’altrettanto esordiente Jonathan Tydor, poco prolifico autore di filmacci – l’ultima (speriamo) sua opera è l’abominevole Ice Soldiers (2013) – fatto sta che il punto debole di Arma non convenzionale è una sceneggiatura pessima partendo invece da un soggetto non disprezzabile, anzi: oserei definirlo anticipatore, come vedremo più avanti.

Pronto? Come? Devo tornare biondo che moro nun me se po’ guarda’?

Da non si sa dove, arriva sulla Terra – non si sa come – uno “spacciatore spaziale”, un alieno con fattezze in tutto e per tutto umane, giusto un po’ alto e con gli occhi bianchi, che comincia ad ammazzare la gente in modo particolare: prima inietta eroina nelle vittime, poi trapassa loro il cranio per succhiarne endorfina.

«L’eroina stimola la ghiandola pituitaria a produrre endorfine, e le endorfine sono ormoni che creano un incredibile senso di benessere: uno stato di estasi. In teoria potresti ottenere una droga quasi perfetta, pochi grammi sarebbero sufficienti per migliaia di viaggi.»

Queste fiale di endorfina faranno la ricchezza degli spacciatori spaziali, esseri che a quanto pare sanno dire una sola frase: «Io vengo in pace» (I come in peace).

La tipica faccia di chi viene in pace

Ad inseguire questo spacciatore arriva un poliziotto spaziale, non si sa da dove, che sparando e distruggendo mezza città lo stesso non riesce a fermare l’essere: prima di morire per le ferite subite, idealmente passa il suo testimone ad un poliziotto terrestre – forse perché è alto come gli alieni! – che dovrà far sì che la Terra non diventi un magazzino di droga per gli spacciatori spaziali.

Facciuzze imbronciate, ma un gran pasticcione spaziale

Tolta questa parte fanta-horror della storia, il resto è un classicissimo buddy cop movie, così concentrato a ricopiare mille cose già viste da risultare addirittura fastidioso.

No, non ci sto: se questo fosse un buddy cop movie… uno di noi dovrebbe essere nero!

Il detective dal nome figo Jack Caine (Dolph Lundgren) è uno che non segue le regole e non aspetta i rinforzi, tanto per cambiare. È uno che appena l’immancabile ladruncolo entra nell’immancabile negozio di liquori per svaligiarlo, entra di corsa e atterra il malvivente con due calci: uno a spazzare la guardia avversaria e l’altro a colpire il volto, un classico da palestra!
La scena è perfetta, non solo per il gusto della costruzione e per l’esecuzione dello svedesone, ma perché… be’, lo racconta Dolph in un’intervista del 2013 inserita nel Blu-ray, riportata da ScreamFactory nel suo canale YouTube:

«C’è questa rapina, io entro correndo e tiro questo doppio calcio al ladro. Succede che l’attore non ha visto il segno per terra: doveva avvicinarsi con la pistola puntata ma non si è fermato dove doveva. Intanto però io ero partito con i calci, prendendolo in pieno viso. Il risultato è perfetto: nel film sembra un calcio vero… perché è un calcio vero!»

Preparati a ricevere il Timbro di Dolph!

Caine vede morire il proprio partner per bla bla bla, il capo gli urla in faccia bla bla bla, la ragazza gli rinfaccia di non portarla mai in vacanza bla bla bla, lui è un duro dal cuore d’oro che bla bla bla, e in mezzo a questo chiacchiericcio banale e dimenticabile ecco che arriva una delle tante idee anticipatrici del film. Caine infatti non vive nel solito tugurio tipico del suo personaggio, bensì in un appartamento perfetto con enormi quadri artistici e una collezione di vini, anticipando di un anno il capolavoro Insieme per forza (1991), in cui James Woods in pratica ripete identico il personaggio, ovviamente miliardi di volte meglio. Appartamento perfetto compreso.

Essere un duro, ma con stile

Come sappiamo da questa intervista, quando nel giugno del 1989 è uscito il primo numero del fumetto Predator: Heat (oggi noto come Predator: Concrete Jungle), il suo autore Mark Verheiden è stato contattato da Joel Silver, all’epoca probabilmente il più potente produttore di Hollywood: «Mi piace questo fumetto, vieni a parlarcene perché vorremmo usare lo spunto per il film Predator 2». Le cose andarono in modo un po’ diverso, poi, perché Verheiden non ha ottenuto i crediti sebbene la storia sia in tutto e per tutto la sua, invece sono accreditati i fratelli Thomas (autori del primo Predator) che sono riusciti nel non facile intento di rovinare la sceneggiatura.
Non so quanto trapelassero notizie dai set, ma quel novembre 1990 esce nei cinema americani Predator 2 che sembra semplicemente la reinterpretazione di Dark Angel, di alcuni mesi più “giovane”.

E ora magari mi dici che hai un cacciatore spaziale sul sedile posteriore

Un viaggiatore spaziale sbarca sulla Terra per andare a caccia di uomini, utilizzando un’apparecchiatura di tecnologia futuristica che si porta addosso, compreso un aggeggio da polso da cui fuoriescono lame. Fin qui potremmo semplicemente dire che l’alieno di Dark Angel si rifà al primo Predator (1987), ma poi arriva la novità: il compact disc volante!
L’alieno di Dark Angel uccide mediante lancio di un CD affilatissimo che vola nell’aria seguendo tracce magnetiche, alcuni mesi prima che il Predator cittadino sfoggi la stessa identica arma, solo più grande e più elaborata. (Idea che poi nel 1992 viene ripresa in Hellraiser 3). Inoltre l’attenzione del film di Baxley per i “giocattoli” alieni è pari a quella del secondo film di Predator, senza dimenticare la scena della signora che si ritrova ad essere testimone di una creatura aliena, presente in entrambe le versioni.

CD rotanti!

L’alieno che si aggira in un panorama cittadino anticipa Predator 2 ma non ne ha la forza, così come una sceneggiatura debolissima e dalle trovate balzane spezza qualsiasi atmosfera: la sotto-trama cospiratoria è ridicola, gli intrecci narrativi inesistenti e i battibecchi fra Lundgren e l’agente Smith (Brian Benben) vicini al nulla. Più di uno spunto narrativo viene buttato lì a casaccio – come il sospetto del detective Caine che il suo compagno non sia onesto – e in generale c’è davvero poco da salvare di questo film.
Ma siamo nel 1990, la data storica in cui è esplosa la mania marziale e in cui stanno per iniziare anni ricchi di Kung Fu-ture, cioè fantascienza marziale: se Cyborg (1989) ha inventato il genere “marzial-postapocalittico”, Arma non convenzionale presenta un protagonista che tira tecniche marziali contro un alieno: questo sì che è un elemento di forza del film. Oggi non è niente di strano che Iko Uwais meni gli alieni in Beyond Skyline (2017), ma nel 1990 era qualcosa di totalmente inedito.

E noi all’alieno lo menamo!

Solamente pochi appassionati americani avevano potuto vedere il cinese Artigli di Tigre, il ritorno (1987), dove lo spietato russo cattivo era interpretato da un tedesco dalla mole infinita: Matthias Hues nasce con Arma non convenzionale, dove in realtà non fa molto. La sua stazza entra subito, di prepotenza, nel cinema marziale e per i dieci anni successivi lo troviamo in una secchiata di titoli: e quando in un film c’è Hues, di solito è un buon film marziale.

Un attore dalla recitazione sottile, nel 1987…

Gli appassionati di Star Trek magari l’avranno notato come generale Klingon in Rotta verso l’ignoto (1991), il sesto film, ma in generale è un attore molto amato dai fan marziali.

Occhi bianchi sul pianeta Terra

Pochi avevano apprezzato in videoteca Scorpione rosso (1989), quindi con questo film e la rapida tripletta Resa dei conti a Little Tokyo (1991), I nuovi eroi (1992) e Caccia mortale (1993) nasce il mito di Dolph Lundgren. Dal Duemila purtroppo è un attore totalmente ignoto al pubblico italiano, che lo ricorda solo per Ivan Drago, ma in quei primi anni Novanta Dolph è la nuova speranza marziale pronta a regalare grandi emozioni ai fan del genere.

Grezzo, ma pronto a regalarci grandi emozioni marziali

In questo film è ancora grezzo e in cerca di un certo stile, ma è già gagliardo come sarà in ogni altro suo film in carriera, rimanendo l’unico attore d’azione dell’epoca invecchiato con stile e capace ancora di non apparire ridicolo nei film.

Quando un asiatico coi baffi incontra uno svedese di due metri… non è sicuro chi vincerà

Un’ultima parola va spesa per una delle più spettacolari “frasi maschie” della storia del cinema.

— Io vengo in pace.
— E riposa in pace, stronzo.

Dopo 92 minuti di applauso, mi sento di dire che funziona molto meglio il doppiaggio italiano – della C.D.C., stando ad AntonioGenna.net – rispetto all’originale:

— I come in peace.
— And you go in pieces, asshole.

No, non ci siamo: il miglior doppiaggio del mondo ha fatto la magia!

Purtroppo l’uscita del film viene salutata dal totale disinteresse delle riviste di settore, probabilmente perché chi si interessava di fantascienza lo trovava troppo d’azione, e chi si interessava d’azione lo trovava troppo fantascientifico – la fantascienza marziale subirà sempre questo triste destino – al massimo ho trovato il regista Baxley che parla con Maitland McDonagh della neonata rivista “HorrorFan”n . 4 (inverno 1989):

«La chiave di un progetto del genere è renderlo credibile. Devi essere chiaro con i rapporti di causa ed effetto, altrimenti la gente vede il film come spazzatura e non le importa sapere cosa succederà nella vicenda, né si affezione ai personaggi. Devi fare di tutto per collegarti alla realtà così che lo spettatore pensi che quanto vede su schermo possa accadere anche a lui

Quanto è già professionista, Baxley: è alla sua seconda regia per il cinema e già dice stupidate ai giornalisti come i grandi del settore!

Fotobusta dell’uscita italiana del 1991

Rivisto oggi, a circa trent’anni dalla mia prima visione, non mi sento di dire che sia un film ancora valido. Le scene d’azione sono eccezionali, esplosioni e sparatorie hanno la firma di Baxley ma il problema è una sceneggiatura pessima che rovina tutto, con personaggi posticci che non stanno lì a passare il tempo fra un combattimento e l’altro – magari! – bensì vorrebbero sembrare personaggi veri di un film vero, che non sono.
Arma non convenzionale è lo storico preludio di un decennio fatto di attoroni muscolosi lanciati in tanti film marziali che piacevano ai fan come me, e a commistioni fanta-marziali che non hanno mai tirato fuori grandi film ma prodotti di sicuro intrattenimento. E questo non è poco, per un minuscolo film con uno svedesone moro…

L.

amazon– Ultimi film con Dolph Lundgren:

– Ultimi film con Matthias Hues:

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35 risposte a Dark Angel (1990) Arma non convenzionale

  1. Evit ha detto:

    In Italia ci dev’essere solo mio padre che riconosce Dolph per ruoli che non siano Rocky 4, perché non ha mai visto un Rocky non piacendogli Stallone, né la boxe. Questo film però non credo gli sia mai capitato a tiro per via degli scarsissimi passaggi televisivi. Per quanto formulaico nel suo essere un tipico “buddy cop movie”, sicuramente meritava qualche passaggio in più.
    Il cattivo forse è più azzeccato del protagonista stesso che, ho la sensazione, poteva essere dato in mano a chiunque altro, da Woods a Schwarzenegger.

    Non avevo mai fatto l’associazione con il mio amato Predator 2

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Nei primi Novanta eravamo in tanti ad amare Dolph al di là di Rocky, perché cinema, videoteche e TV ci regalavano i suoi film d’azione e ce n’era per tutti i gusti. Poi purtroppo quasi il nulla ed è rimasto solo Ivan Drago…
      Le scene d’azione di Baxley sono ovviamente ghiottissime, così come Dolph che mena l’alieno: malgrado una trama discutibile, è un film che consiglio a tuo padre, di cui condivido la passione action-marziale 😉

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  2. Cassidy ha detto:

    L’alieno venuto in pace per portarci un decennio di film di menare, ottimi regali, visto che questo film è ambientato a Natale 😉 Ah ma allora dei punti di contatto con “Predator 2” esistevano per davvero, non solo per dinamiche e ambientazione, Mark Verheiden è stato depredato da Hollywood, senza portare a casa abbastanza meriti. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Se ci fosse stata più distanza fra i due film avrei detto che uno ha “strizzato l’occhio” all’altro, ma essendo quasi coetanei potrei al massimo ipotizzare che gli autori si spiavano a vicenda. Perché altrimenti dovremmo credere che per pura coincidenza siano nate due armi dai caciatori spaziali entrambe a forma di disco rotante, con una vita propria e che si incastona, ad un certo punto della storia.
      E già che siamo qui a fare ipotesi, tre anni dopo esce la celebre storia a fumetti “Predator: Bad Blood”, con un cacciatore cattivo che sbarca sulla Terra per una stagione di caccia ma stavolta inseguito da un cacciatore buono, una sorta di “poliziotto Predator” che deve fermarlo. Le idee rimangono sempre nell’aria 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        Idee il cui “parallelo” però non avevo notato fino a che non l’hai acutamente sottolineato nel tuo post di oggi (e allora sì, lo si vede quanto l’aria rimanga piena di idee che si rincorrono per venire catturate in continuazione) 😉
        Riguardo a Hues, ovviamente l’avevo riconosciuto nei panni di generale Klingon in “Rotta verso l’ignoto”, visto al cinema ai tempi al pari di “Arma non convenzionale”: ebbene sì, riuscii a beccarlo anch’io in quei due miseri mesi in cui rimase nelle sale! Rivedendolo in DVD dopo quasi trent’anni, devo dire di averlo trovato ancora divertente -Dolph è sempre una garanzia 😉 -nonostante i suoi limiti (non è certo da ricordare per la “brillante” sceneggiatura e, tra le altre cose, la modalità di arrivo dei due alieni sulla Terra è fin troppo al risparmio per un film in grado di permettersi botti frequenti e action di alto livello). E poi c’è l’arma CD di nuovo in azione integralmente, visto che praticamente in OGNI passaggio televisivo la censura le faceva solo sfiorare a malapena la gola dei bersagli…

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        In effetti se l’Italia1 dei tempi d’oro era prodiga di film, con una mano dava ma con l’altra toglieva, così la censura cadeva a mannaia, ed andava ad aggiungersia quella già presente a monte, all’arrivo in Italia.
        L’arrivo nelle case di tutti del Compact Disc dev’essere stata una bella rivoluzione, visto che almeno tre film a distanza ravvicinata li hanno usati come arma mortale: Dark Angel, Predator 2 ed Hellraiser 3. Chissà se riusciremo a beccarne altri di quel periodo 😛

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Quando ero ragazzino, si lasciava guardare, ma era comunque un film cafoncello e un po’ vuoto (oggi Michael Bay lo rifarebbe più brutto aumentando i botti, probabilmente).
    Ho sempre avuto problemi a ricordarne il titolo, per me era il film dove si veniva sgozzati coi CD 😛

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sì, credo sia la descrizione migliore del film 😛
      Non è certo per la trama che l’ho sempre apprezzato, bensì per Dolph che dolpheggia in giro e per le “botte aliene”, anche se davvero parliamo di pochi secondi. Il resto onestamente non mi colpì all’epoca né l’ha fatto oggi.

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  4. Lorenzo ha detto:

    Ma quali cinema avevi dalle tue parti che certi film rimanevano in programmazione per due mesi d’estate? Io dovevo essere lesto perché, se venivano proiettati per più di una settimana prima della chiusura estiva, era un miracolo (tipo Hellbound con Chuck Norris, che vidi in una sala semideserta a fine Luglio). E parliamo di Milano.
    Comunque questo film non l’ho mai visto. Sembra interessante però 😀

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      A Roma molti cinema dovevano rimanere per forza aperti, visto che fra luglio e agosto c’era l’invasione di filmacci che i distributori erano sicuri non avrebbero venduto, così li buttavano via in un periodo che per antonomasia in Italia è considerato di bassa stagione. (Non so se sia mai stato vero, ma di sicuro già dagli anni Novanta non lo era più.)
      Quando nelle recensioni dico che un film rimane mesi al cinema intendo in generale, non in un unico cinema: magari rimbalza di cinema in cinema, settimana dopo settimana, ma ciò che conta è che risulta programmato in sala per mesi, fra prime visioni, seconde, terze e cinema parrocchiali 😛
      A Roma c’era il Royal vicino piazza San Giovanni che si comprava tutti i film d’azione e marziali che giravano. Ci ho visto tutto Van Damme, negli anni Novanta (tranne “I nuovi eroi” che era Penta ed è stato distribuito malissimo), e ho fatto in tempo pure a vederci il Jet Li di “Kiss of The Dragon” agli inizi Duemila.
      Essendo tutti film che uscivano d’estate, penso che la chiusura il cinema la facesse in altri momenti dell’anno.

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      • Lorenzo ha detto:

        Io mi ricordo che non feci in tempo a vedere “Indio” perché rimase al cinema (uno solo in tutta la provincia) per DUE giorni. I Nuovi Eroi pure lo vidi al cinema ma mi pare che non fosse estate.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        La provincia credo faccia a discorso a sé in tutta Italia: nella provincia romana non esistono i cinema, quindi i film non stanno neanche un giorno, semplicemente perché non esistono sale 😀

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  5. Il Moro ha detto:

    Ricordo ancora con piacere tutte quelle esplosioni, prima dell’avvento di Michael Bay!!

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  6. Kukuviza ha detto:

    Madonna come lo hanno disegnato male in locandina, lo svedesone nostro! Manco lui sembra!
    La trama su La Stampa mi ha veramente scompisciato così come la battuta maschia. Devo dire che mi piace anche l’originale ma il doppiaggio m’ha fatto proprio ridere!
    Ma sta roba dei CD rotandi che è? la versione più tecnologica di Oddjob? Peccato che non suonassero mentre venivano lanciati. Magari una bella canzone neomelodica…

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      ahahah non ho pensato all’idea dell’alieno che, lanciando i dischi, li facesse anche suonare. «Senz’e te nun pozzu sta’, perché tu m’appartien’…». L’Alieno campano che uccide a suon di neomelodici 😀

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  7. Zio Portillo ha detto:

    Ma sei sicuro che sia stato trasmesso solo quelle poche volte? Io me ne ricordo dozzine di passaggi tv… Anche perché a scuola ne parlavamo il giorno dopo stile cineforum. Boh!
    Comunque visto e goduto in loop per anni grazie anche alla VHS registrata dalla tv.

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  8. Willy l'Orbo ha detto:

    Grazie per la recensione del film che, al di là dei difetti, è “tecniche marziali vs alieni” (e che tra l’altro ho rivisto non molto tempo fa), grazie per Hues e Lundgren, grazie per le citazioni di Predator 2 e del mio post su Artigli di tigre, grazie per l’aneddoto sul calcio, grazie per aver ricordato una tale frase maschia…grazie!!! 🙂 🙂 🙂

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  9. wwayne ha detto:

    Se veramente Italia 1 (cioè Berlusconi) ha pagato La Stampa per parlare di questo film, allora è stato un colossale spreco di soldi, dato che nella sua sinossi il giornalista lo prende sottilmente per il culo.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non so come funzioni, ma di certo quelle righe di presentazione di solito o avevano trame sbagliate o ero prese in giro. Spero fossero almeno gratuite 😀

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      • wwayne ha detto:

        La sinossi più scandalosa che abbia mai letto era quella elaborata da SKY per uno dei suoi film in programmazione, Texas Rangers. E’ un buon film, ma il dizionario dei film Farinotti, pur riconoscendogli qualche pregio, l’aveva stroncato senza pietà: ebbene, cosa fanno quelli di SKY? Prendono quella recensione, estrapolano le poche parti in cui dice qualcosa di positivo sul film e ne fanno un collage spudorato, in cui non era stata cambiata neanche una virgola. E’ stata quindi un’operazione doppiamente scorretta: da un lato è stato violato il diritto d’autore di Farinotti, dall’altro è stato distorto il suo pensiero sul film conservando solo le parti che facevano comodo a SKY. Roba da denuncia proprio.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Ammazza che paraculata! 😀

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  14. armiere guns ha detto:

    Bravo…

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