Shadowchaser 1 (1992) Progettato per uccidere

Basta coi languidi Corvi innamorati: è il momento di dare spazio a chi porta la Z addirittura nel cognome. È il momento… di Frank Zagarino!

Nell’ottobre del 2019 Andrea Lanza del blog Malastrana VHS mi ha chiesto se avessi la saga di Shadowchaser, riaprendo una vecchia ferita: nell’agosto del 2001 avevo registrato il secondo episodio sulla neonata La7 ma ne avevo conservato solo un filmatino con una tecnica marziale, per la mia raccolta.
È iniziata così una ricerca per colmare questa lacuna, sfruttando Amazon, eBay e “fonti alternative”, alla ricerca di versioni possibilmente in italiano dei quattro film con il marchio della Z che mena. Non sempre sono riuscito nell’intento ma è il momento di tirare le somme del viaggio.

Ricordo che questo primo episodio è già stato recensito da Willy l’Orbo.

Quando il futuro inizia per Z

Con l’inizio degli anni Novanta è chiaro a tutti che il pubblico delle videoteche sta premiando due generi particolari: l’azione e il fantastico. La fantascienza marziale è un connubio che piace assai e i numeri sono tali che possono nascere nuove case unicamente votate a filmetti di serie Z ma con volti noti. Case come la EGM Film International di Geoff Griffiths, che non supererà gli anni Novanta e che farà ben poco, ma i suoi film con volti noti sono onesti e di intrattenimento, quindi perfetto per il pubblico da videoteca.
Griffiths affida subito al giovane esordiente John Eyres il compito di girare gran parte dei film che lui produce, formando una coppia perfetta con una visione comune dell’arte cinematografica: «Non c’è alcun pensiero profondo dietro ciò che facciamo, sono solo film che speriamo divertano il pubblico». Ad avercene di cineasti così.

Il regista John Eyres e il produttore Geoff Griffiths: coppia d’assi da videoteca!
da “Starlog Magazine” n. 197 (dicembre 1993)

La manciata di film che Eyres e Griffiths girano non rimarranno certo nella memoria collettiva – giungendo spesso anche in Italia e scomparendo subito nel nulla – eppure il sodalizio un mito riesce a crearlo: quello di Project Shadowchaser, il primo della saga di culto venerata da chi crede in Zagarino nell’alto della Z!
Uscito negli Stati Uniti il 2 luglio 1992, la nostrana Italia1 lo presenta in prima serata martedì 1° dicembre 1992 e fa il botto: stando a Stefania Miretti de “La Stampa”,

«4.470.000 sono gli spettatori che si sono sintonizzati su Italia1 per vedere il film “Shadowchaser: progettato per uccidere”, genere fantascientifico, e dunque le famiglie Auditel han scaraventato Pippo Baudo e la sua “Partita doppia” al quarto posto: impietose, l’hanno visto (solo) in 4.174.000.»

Battere Pippo Baudo in Italia… solo un cyborg di nome Zagarino può farlo!

E Pippo Baudo… muto!

Shadowchaser. Progettato per uccidere riappare sabato 5 novembre 1994 e addirittura scalcia in seconda serata L’implacabile (1987) con Schwarzy: Zagarino regna!
La rarissima VHS Pentavideo del film è purtroppo roba da collezionismo spinto.

Zagarino (e la sua mini-me) dominano il palinsesto di Italia1

Il futuro è bbbuio, come tutti i futuri, e quel che peggio ci sono figure tipiche dell’epoca che fanno ancora raccapriccio, come per esempio il black buddy, il nero che molleggia in giro e fa battute. Per esempio quando inizia la sparatoria in ospedale, Jackson la sente in lontananza e dice: «Qualcuno sta facendo una festa coi fiocchi». Un giorno un Tribunale Celeste dovrà giudicare chi ha creato questo personaggio ricorrente nella narrativa.
L’unica consolazione è che qui l’insopportabile black buddy è interpretato da Ricco Ross, il mitico Colonial Marine Frost di Aliens (1986): questo gli vale come lasciapassare per tutto.

Te lo giuro, ho affrontato gli xenomorfi tutto da solo

Dunque c’è questa sparatoria in ospedale condotta da una montagna di muscoli e capelli bianchi, con l’espressione vuota che solo un cyborg può avere… quando vuole imitare Frank Zagarino!

Pose plastiche per lasciar recitare gli addominali, molto più espressivi della faccia

Questo criminale che scopriremo in seguito chiamarsi Romulus ha preso possesso dell’ospedale così da tenere in ostaggio Sarah, la figlia del Presidente degli Stati Uniti, interpretata dagli unici occhi al mondo più vuoti di Zagarino: Meg Foster.

«Guarda negli oggi di Meg Foster e dispera!» (cit.)

Le forze dell’ordine sono disperate, servirebbe qualcuno in grado di affrontare Romulus, un duro più duro di tutti i duri: è il momento di chiamare Dixon.
Si parte per la prigione speciale in cui Dixon è surgelato a scontare la sua pena – e ricordo che Demolition Man uscirà un anno dopo! – si scongela Dixon, lo si veste in fretta e lo si porta all’ospedale: solo un eroe come Dixon può salvare la situazione.
Però…

Scusate ma… chi è Dixon?

… Però si sono sbagliati, e al posto di Dixon hanno risvegliato Michael Desilva, ex giocatore di football spiantato, in galera per una rissa finita male. Peccato che quando lo scopriranno sarà troppo tardi.
Applausi a scena aperta per questa geniale trovata di sceneggiatura, che rende ancor più mitico il ruolo di Martin Kove, che guarda stralunato la gente che gli spiega le mirabolanti azioni che dovrà compiere senza riuscire a trovare il modo di spiegare che… non le compirà!

Grazie per barba, capelli e completo bianco, ma… non sono Dixon!

Come se non bastasse, appena iniziata l’azione gli uomini super-addestrati fanno la fine che tutti gli uomini super-addestrati fanno al cinema: muoiono come coglioni. Ma che li super-addestrano a fare?
Rimane solo Desilva, il cui ultimo ricordo da sveglio è che stava menando la gente in un bar, da ubriaco. Non proprio l’eroe che serve alla figlia del Presidente.

Tranquilli, la faccia da Kove batte la faccia da Zagarino

Purtroppo i primi dieci spettacolari minuti del film non corrispondono al resto della narrazione, che all’improvviso va giù per il sciacquone. Per la successiva ora non succede assolutamente niente e Zagarino sembra scomparso, poi negli ultimi minuti viene detto che è un androide senza stare troppo a spiegare, e velocemente ci si avvia alla conclusione.
A parte l’ultimo combattimento con Romulus, il nostro Desilva non fa molto: al confronto è molto più “tosta” la figlia del presidente. Sono anni in cui le donne stanno salendo parecchi gradini nella scala dell’action quindi ci sta che Sarah – come la Connor! – spari meglio di Desilva.

Occhi azzurri, grilletto facile

L’idea dichiarata è di fare una versione Z di Die Hard – di lì a qualche anno sarebbe uscito il Die Hard 3 e la versione marziale con Jet Li! – ma con McClane alle prese non coi terroristi bensì con Terminator. Ottimo proposito, peccato che non si provi mai ad imitare nessuno dei due franchise, limitandosi al solito filmetto d’azione al buio in un edificio abbandonato.
Per di più che Romulus sia un androide è totalmente inutile ai fini della trama, visto che sta solo lì a mostrare i muscoli e non si muove mai prima del finale.

Per la cronaca, ecco i dati dell’androide Romulus

Quando il giornalista britannico Adam Pirani si presenta sul set londinese del film va a trovare Zagarino per una chiacchierata, apparsa poi su “Starlog” n. 178 (maggio 1992).

«Molti cyborg nei film hanno sì e no due battute, invece il mio personaggio parla in modo molto sarcastico ed assomiglia più ad un killer spietato: semplicemente non gli importa di ciò che fa. È questo aspetto che mi interessava. Se fosse stato un personaggio monodimensionale sarebbe risultato un po’ noioso, invece è sarcastico sull’uccidere la gente, che considera quasi una pratica quotidiana da sbrigare: pulirsi i denti e uccidere qualcuno.»

Si vede che l’attore che porta la Z nella carta d’identità ha fatto un profondo studio del personaggio.
Poi il giornalista passa ad intervistare Stephen Lister, lo sceneggiatore del film. Curiosamente la sua qualifica, writer, viene scritta in corsivo, come a dire “Va be’, facciamo finta che ’sto tizio sia uno scrittore”.

«In origine non era una storia di fantascienza, più qualcosa di basico con dei terroristi che rapiscono qualcuno famoso, in questo caso la figlia del Presidente. Poi John Eyres ha detto: “Voglio ambientarlo nel futuro, e facciamo che il capo dei terroristi è un androide”.»

Mi immagino che lunga riunione creativa abbia portato a questo risultato, con Eyres che snocciola le tre A di un film di successo (Azione, Amore, Atette) e poi tutti al bar.

«La mia storia è una sorta di ibrido fra Die Hard e Terminator. Posso scrivere facilmente questa roba, perché in pratica è quasi tutta azione.»

Tutti possono scrivere facilmente questa roba, Stephen, il problema è scriverla bene!

C’è pure Joss Ackland a fare (indovinate un po’?) il cattivo cattivone

Shadowchaser ha uno spunto intrigante e un inizio sfolgorante, con ottime premesse per un film divertente che invece rifiuta d’esserlo. Un’ora di chiacchiere è troppo per qualsiasi amante dell’action, dalla A alla Z, e un finale sbrigativo è una delusione pari solo a quella di avere un androide con la faccia di Zagarino… e non fargli fare una mazza di niente!
Confido nei successivi seguiti, come vedremo nelle prossime settimane.

L.

– Ultimi “cyborg di menare”:

– Ultimi film con Frank Zagarino:

– Ultimi film con Martin Kove:

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29 risposte a Shadowchaser 1 (1992) Progettato per uccidere

  1. Giona ha detto:

    Appena svegliato e guarda cosa trovo, la recensione di un film che segnato la mia infanzia; che dire, io lo ricordo bellissimo, nettamente meglio del secondo episodio dove al posto dello spassosissimo kove c’è quello scimmione di Bryan Genesse. Zagarino e’ da rivalutare, insieme a never Say questo per me e’ il suo film migliore.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Adoro Zagarino, mi si illumina la giornata quando becco un suo film, però onestamente qui è assente ingiustificato: fa qualche posa immobile all’inizio, per far recitare gli addominali, poi scompare e appare alla fine per prendere la sveglia da Kove. Troppo poco!
      Meglio “Never Say Die”, delizioso, e insieme a Martin Kove ha fatto di ben meglio con “Outraged Fugitive” (1995).
      Dei film che ho visto di Zagarino solo in “Operation Delta Force” si vede di meno che in questo film!
      Spero che nei seguiti sia più protagonista: sono passati così tanti anni che non li ricordo 😛

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      • Giona ha detto:

        Ma della bio di Zagarino si sa qualcosa? Io credevo fosse una specie di insegnante di aerobica prestato al cinema, ma da alcuni suoi film sembra che abbia una minima conoscenza della arti marziali.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Purtroppo gli Eroi della Z non hanno biografia: nessuno li intervista, nessuno li riscopre e non si trova nulla in giro.
        All’epoca tutte le palestre di Los Angeles si sono svuotate per riempire i set dei film action-marziali, e non è che tutti avessero conoscenze marziali. Per tirare tecniche spettacolari era meglio provenire dall’aerobica!
        Per esempio Billy Blanks, il cristone nero di tanti grandiosi film anni Novanta, nel Duemila ha fatto i soldi con videocorsi di una specie di aerobica marziale che ha chiamato Tae Bo. Non è che sia tutta ‘sta marzialità, ma le tecniche di gamba dei suoi film erano spettacolari 😉
        Sarebbe bello riscoprire questi eroi da videoteca, ma hanno brillato nel decennio sbagliato… Forse quando questa immotivata passione per i (falsi) anni Ottanta passerà e inizierà quella per i Novanta, magari li vedremo tratti meglio 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        Eh, io invece li ricordo abbastanza bene: non ti anticipo niente, ma è probabile che arriverai a rivalutare assai il capostipite (tra l’altro, come già dissi a Willy, lo considero uno dei miei cult personali) 😉 Ecco, se non altro, nel prossimo Shadowchaser almeno quella specie di sarcasmo cyborg che il mitico Zagarino considerava dall’inizio tratto caratteristico del suo personaggio proseguirà (con esiti involontariamente comici)…

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Uno scontro fra l’eroe involontario Kove e l’androide Zagarino, con la Foster che spara a tutti, sarebbe balzato subito ai vertici della mia classifica personale, purtroppo è stata troppa poca roba. Già nel secondo arriva il più grande attore del mondo, Genesse (che glie piaceresse! :-D) e allora sì che si riderà 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        E vedrai come combatteranno l’uno contro l’altro, lui e il nostro Zagardroide (beh, combattimento forse è una parola grossa) 😛

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  2. Sam Simon ha detto:

    Ackland ha gridato “Diplomatic immunity!” nel film? E il mitico Frost! Sono d’accordo che a lui si perdoni tutto, però pure a Meg, no? Ha lavorato col Maestro in They Live!!!

    E la trama che anticipa Demolition Man, e Kove… Insomma, questa è Z di qualità! X–D

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  3. Cassidy ha detto:

    Fantastico nuovo ciclo del mercoledì, strapieno di Z, perché nessuno può battere Zagarino, nemmeno Pippo Baudo! 😉 La presenza di M&M (Martin Kove e Meg Foster) poi è la ciliegina sulla torta, qui troviamo un po’ di “Essi Vivono” un po’ di “Die Hard” e anche “Demolition Man”, la serie Z era davvero la palestra dove il cinema allenava le idee prima di usarle altrove. Cheers!

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  4. wwayne ha detto:

    Forse il black buddy più odioso nella storia del cinema è quello di Texas Rangers. Il film in questione è un buon western, ma ho odiato quel personaggio per 2 motivi:

    E’ interpretato da Usher. Il mondo del cinema è pieno di attori che hanno superato selezioni durissime per entrare nelle scuole di recitazione, ci hanno sudato 7 camicie per anni, e adesso non possono più fare manco le particine perché gliele rubano i cantanti, i giocatori di basket e (in Italia) gli Youtubers. Ogni volta che un addetto al casting ingaggia un non attore, sta sputando sugli sforzi di un aspirante attore che si è fatto un mazzo così, e quindi merita quel ruolo 100 volte più di lui.
    Il black buddy in questione assume un atteggiamento strafottente e aggressivo con i personaggi bianchi, e questi ultimi sopportano di buon grado le sue smargiassate. Questo rende il film inverosimile al massimo, perché nell’America del 1800 se un nero si fosse comportato in quel modo non sarebbe rimasto vivo un quarto d’ora.

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Troppe cose belle in questo post! Per me oggi è Pasqua di gioia e letizia: il film in sé, Zagarino nostro, la sua titanica vittoria contro Baudo, l’intervista finale, una recensione “doppia” avendola fatta anche io (grazie per la citazione), la constatazione che tanta Z partirebbe bene nelle premesse poi svacca…
    Tanta roba da elencare tutta quindi mi limiterò a dire che ho adorato ogni cosa, dalla A di “atette” (mitico!) alla Z di Zagarino! 🙂 🙂 🙂

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  6. Il Moro ha detto:

    mi stavo esaltando con la prima parte della recensione, pensando a un film da recuperare… poi hai di colpo affossato tutte le mie speranze! non si fa così! 😉

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Come vedi dai commenti qui sopra il film ha valenti estimatori, quindi non fermarti al mio giudizio 😛
      Avendo visto il film solo ora, essendomelo cioè perso all’epoca “giusta”, non posso contare sull’effetto “magico” che fa perdonare tutto: tanti film dell’epoca che considero capolavori imperdibili sembreranno stupidate a chi li vedesse oggi per la prima volta 😉

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  7. Conte Gracula ha detto:

    Con quegli occhi a -273°C, ci sta che la Foster spari con freddezza, ma ci starebbe ancora di più che sia la persona che ha assemblato il Zyborg, secondo me!
    Poi magari fai un bel crossover con Dolph of the Universe e salta fuori che era Evil Lyn, intenta in esperimenti per creare un energumeno da contrapporre a He-Man…

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